mercoledì 23 marzo 2016

Che tipi siete... in cucina?



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog simpatico come un pelo nella minestra…

...un pelo pubico, ovviamente

Con un po’ di sana necromanzia, ed  un pizzico di vudù, ritorna in vita la rubrica Che tipi siete…? (potete evocare i precedenti post qui, qui, qui,perfino qui e, infine, qui).


Il nostro viaggio alla scoperta delle feroci attitudini dell’umana specie (e delle turbe comportamentali più inenarrabili), passa oggi da un luogo chiave nella vita di ognuno di noi, là dove l’istinto di sopravvivenza si sposa con la creatività…

… no, non intendevo questo!



Mi riferivo, naturalmente, alla cucina! E quindi...



Che tipi siete… in cucina?


Negati

Rientrano nella categoria dei Negati tutti coloro che, per un motivo o per un altro, hanno ricevuto un ingiunzione dal giudice che li obbliga a tenersi a 15 metri di distanza dalla cucina… e se abitano in un monolocale?

C***i loro!



I motivi di questa negazione ai fornelli possono essere molteplici, a partire dalla totale incapacità a livello manuale.

Tanto per capirci, i Negati sono in grado di dare fuco ai bastoncini Findus prendendoli semplicemente dal freezer.

Sempre a proposito di surgelati, poi, i Negati sono gli unici esservi viventi a cui i Sofficini non sorridono e che, all’interno delle confezioni, non trovano il simpatico camaleonte Carletto…

… ma il temibile boa costrittore Pier Ugo



Oltre all’incapacità manuale, ai Negati mancano proprio le basi a livello teorico. Qualche esempio: questi individui sono capaci, in completa buonafede (è questa la cosa più spaventosa), di servire una tagliata di Angus ad un vegano, accompagnandola dal commento: “Hai visto che ci ho messo anche la rucola? Così puoi mangiarla anche tu!”.

Superfluo aggiungere che il diffondersi delle intolleranze e della moda bio, non ha fatto altro che peggiorare la già tragica situazione dei Negati… immaginate di assistere ad una scena come questa:



“Caro/a, so che sei allergico/a al lattosio e ti ho preparato un dolce speciale!”

“Ma sei un tesoro! Con questa violenta intolleranza, sono secoli che non mangio un bel dolce fatto in casa… Buono! Che ingredienti ci sono?”

“Beh, innanzitutto, ho usato il latte Zymil perché so che sei intollerante al lattosio, poi…”

“Ma porca putt…!”



Particolarmente pericolosi, poi, sono i Negati che ci credono con tutte le proprie forze… Vi racconto un (dis)gustoso aneddoto. Tanti anni fa, in vacanza in montagna, un’amica di famiglia decise di lanciarsi nella temeraria impresa di cucinare un abominevole baccalà alla vicentina (che magari fatto bene è una delizia, ma fatto con il culo… beh, magari sapesse di culo…!).  Dopo aver fatto stoicamente buon viso a cattivo gioco ed esserci immolati assaggiandone un paio di grammi a testa, la stolta pensò di fare cosa gradita lasciandoci tutta la teglia in dono. Superfluo dire che il baccalà fu prontamente tumulato (con tutti gli onori del caso) in un vicino cumulo di neve. 
Ancora oggi, nei miei incubi peggiori, immagino un baccalà mutante che si aggira famelico in cerca di vendetta tra le montagne del Nord Italia…



Salutisti

I Salutisti sono una categoria borderline perché, a voler essere pignoli, in cucina dovrebbero starci ben poco.

Mi spiego.

Volendo riunire tutte le correnti di pensiero salutiste, si ottiene più o meno il seguente scenario:



La carne no, perché è cancerogena

Il pesce no, perché c’è il mercurio

La frutta no, perché fermenta nello stomaco

La farina 00 no, perché i processi di raffinazione industriale fanno male

La farina integrale no, perché spesso altro non è che farina raffinata a cui viene aggiunta crusca rimacinata

La pizza no, perché è cancerogena ed i forni a legna sono delle latrine


I biscotti no, perché Banderas li impasta dopo che ha toccato Rosita e non è igienico



Così su due piedi, si salva solo la verdura… sarà, ma l’unica volta che sono stato male a causa del cibo, è stato quando mi sono intossicato con il prezzemolo. 
Ma che ci volete fare? Con il pesce lesso quella salsina di prezzemolo ci stava da Dio, era la morte sua... 

... e, a momenti, anche la mia…



Maniaci del Controllo (presenti in quasi tutti i post Che tipi siete...)

A questa categoria, appartengono buona parte delle madri del pianeta. La particolarità delle madri maniache del controllo è quella di lamentarsi tutto il giorno di come siano sempre lasciate sole a sgobbare in cucina senza che nessuno della famiglia alzi un dito …

… salvo, poi, prendere a male parole i poveri sventurati mossi a cristiana pietà con frasi tipo “Non si fa così, ma così”, “Ma così non è come faccio io”, “Stai fermo lì e guarda” e simili.

In pratica, i Maniaci del Controllo non vogliono un aiutante in cucina, vogliono un clone (da schiavizzare, ovviamente).

Insistere può essere deleterio e, infatti, arriva decisamente il momento di tagliare la corda quando il Maniaco del Controllo si rivolge a voi dicendovi “Adesso ti do una forchettata…”


Non intendendo un assaggio della pietanza preparata, quanto un’aggressione all’arma bianca…



Oltre a quest’approccio decisamente brutale, i Maniaci del Controllo possono escogitare tattiche più subdole per liberarsi degli scocciatori (cioè voi).

Nel pieno della preparazione della cena, infatti, il Maniaco del Controllo può chiedervi una cortesia del tipo:



“Tesoro, mi servirebbe del caffè…”

“Volo al supermercato dietro l’angolo!”

“Meglio di no… sai dove puoi trovare dell’ottimo caffè?”

“Dove?”

“In Brasile. Ci vediamo dopo”



                                                                          Oppure



“Mi servirebbe urgentemente del miele di prima scelta!”

“Ci penso io!”

“Tiè, eccoti un alveare di api killer della Tanzania e buona fortuna!”



Creativi (anche noti come geni incompresi)

I Creativi sono, se possibile, la categoria più subdola. Dietro un Creativo, infatti, si può nascondere un Negato che simula bene (o con manie di grandezza) o, peggio ancora, uno che in cucina se la cava dignitosamente, ma che si crede il nuovo messia dei fornelli.

Risultato?

Grandi classici sacrificati in onore della Dio della Creatività:



Torta di mele… con il durian al posto delle mele



Per chi non lo sapesse, il durian è un frutto tipico dell’Indonesia che ha la curiosa quanto simpatica caratteristica di puzzare di piedi in umido (dopo un paio di Maratone di New York).

Occhio a vegetariani e vegani che, subdolamente, provano a convertire amici e familiari con proposte scioccanti tipo carpaccio di zucchine, ragù di tofu e mostruosità simili… vabbè lasciamo perdere, non mi va di accanirmi contro i diversamente onnivori (anche perché l’ho già fatto nei post sulle diete più strane che potete recuperare qui e qui).

Figlia illegittima (e potenzialmente zo***la) della creatività è la cucina molecolare.

Non ci credete?

Avete voglia di un buon Mojito?

 
Ottimo, ma invece di questo…
 

… vi ritrovate davanti una specie di protesi mammaria condita con una foglia di menta!



E che dire di questi spaghetti di pomodoro molecolari (attenzione, non “al” pomodoro, “di” pomodoro)?

                                                                               
 
E che vuoi dire… che so’ pochi!!!


Reggetevi forte, perché adesso arriviamo all’oltraggio alla tradizione culinaria… pronti?



Bruschetta molecolare con oliva di pomodoro all'origano e impressionismo di Nipitella (che, per chi se lo stesse chiedendo, è della c***o di mentuccia!)



Che dire? Di impressionato, sono impressionato: un piatto dal nome ai limiti della supercazzola...


E voi che tipi siete in cucina? Rientrate in queste tremebonde categorie, o appartenete ad altre oscure sette culinarie?

È tutto per oggi, alla prossima!

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