venerdì 18 marzo 2016

Internet è una brutta persona – Robot incredibili (inutili e spaventosi)



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog utile come un terzo capezzolo... in fronte.





Oggi mi sento nostalgico e, quindi, spazio a uno dei miti dell’infanzia di praticamente tutti i nati tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80.

 
Qui, sull’Internetturbino, è giunta l’ora di parlare di…



Robottoni



Tralasciando la mia passione da bambino per i Cavalieri dello Zodiaco (qui potete leggere la mia triste storia) e per Holly & Benji (magari ne parliamo un’altra volta), la cosa per cui andavo pazzo da bambino erano i cartoni animati con i robottoni giganti. In realtà, ero piuttosto selettivo e, pur vedendo praticamente qualsiasi cosa, apprezzavo fondamentalmente lui:

Daitarn 3 – Un mito, ricordo ancora le ore passate a giocare con una pedina di Forza 4 appiccicata in fronte fingendo di essere lui



Forza, trovatemi un altro cartone animato con protagonisti così fighi (e fighe)



Menzione d’onore, poi, a Mazinga… o meglio, a Venus a cui devo il primo “Guarda che tette!” della mia vita. In pratica, la prima capriola ormonale...



Adesso che ci penso, sono tutti cartoni animati che rivedrei volentieri ancora oggi… Mmm, praticamente, in oltre 25 anni, ho ancora gli stessi gusti (il che potrebbe essere molto tenero, o molto preoccupante).

Suppongo che tutti, da bambini, abbiamo immaginato almeno una volta di poter pilotare uno di questi robottoni, magari in un futuro non troppo lontano.

Adesso che sono passati così tanti anni, quel futuro potrebbe essere finalmente arrivato. Vediamo, dunque, su quali strabilianti robot noi, figli sfigati dei primi anni ’80, possiamo finalmente mettere le mani.

Ovviamente, in linea con lo spirito della rubrica Internet è una brutta persona, per condurre questa attenta ricerca, farò ricerche a caso su Google inerenti i robot.



Beninteso, non mi aspetto di trovare dei Gundam corazzati in vendita su Amazon, ma penso di togliermi qualche soddisfazione!



NAO

La società francese Aldebaran Robotics, ha realizzato un robot in grado di replicare il più fedelmente possibile i sensi degli esseri umani. NAO è in grado di interagire con l’ambiente circostante, esprimersi, comprendere le emozioni degli interlocutori umani ed eseguire comandi vocali. Rivoluzionarie, poi, sono le sue avanzate capacità di movimento…


… Che sono state testate dai suoi creatori facendogli ballare il Gangnam Style!



Un attimo, un attimo, un attimo! Qualcuno mi spieghi che senso ha creare un robot tecnologicamente all’avanguardia e insegnargli a ballare qualcosa di fuori moda… tanto valeva puntare sui classici come l’Alligalli (che ai matrimoni fa ancora la sua porca figura) ed il trenino di Capodanno.



CB2

Questo robot rivoluzionario viene definito dai suoi creatori “Bambino robot con corpo biomimetico”.

Urca!

CB2 è in grado di interagire con gli umani studiandone le espressioni facciali. Secondo le stime degli esperti, pare che CB2 abbia addirittura le stesse capacità di apprendimento di un bambino umano.

Fantastico!



Peccato che abbia le fattezze di un bambino umano posseduto dal maligno



No, davvero, immaginate di trovarvelo accanto al letto, nel cuore della note, che vi fissa dicendovi: “Nella mia camera ci sono i mostri”. Al che voi non potreste far altro che rispondere: “Vengo subito… poveri mostri, li avrai spaventati a morte…”



Prototipo Toshiba

Questo prototipo senza nome della Toshiba nasce per aiutare le persone (invalide, anziane, malate), nelle faccende domestiche. Nonostante la sua mole, è molto agile ed è in grado di muoversi anche in ambienti ristretti. Per una massima efficienza, è fornito di mani dotate di tre dita e telecamere posizionate nei palmi.



In pratica, un frigorifero che è capace di aprirne un altro



Robot Leonardo Da Vinci

Ah-ah! Finalmente un po’ di italico orgoglio! Ah, no… è made in Japan.

Vabbè.

La versione robotica di Leonardo Da Vinci è stata partorita dalla mente geniale di Minoru Asada, direttore del dipartimento di robotica di neuroscienze cognitive dell’Università di Osaka. Le sembianze del robot sono il frutto di attenti studi delle immagini e delle informazioni presenti nei testi storici.


Notevole


Ciò che mki colpisce maggiormente è che il robot, dotato di tecnologie di mimica facciale di ultima generazione, interagisce con gli interlocutori usando frasi tratte dai manoscritti di Leonardo Da Vinci.

Fantastico!

Ora provate a pensare alla possibilità che, in un futuro non molto lontano, si riesca a ricreare il genio di Leonardo tramite un’avveniristica intelligenza artificiale da integrare nel robot: Leonardo Da Vinci tornerebbe a vivere!

Per il momento, il povero robot deve accontentarsi di alcune comparsate in programmi televisivi: come l’intervista con Giacobbo nella puntata di Voyager del 24/12/2015!

 L'incontro che tutti sognavamo (e temevamo) è diventato realtà...

Da notare come, da allora, il robot ha iniziato a sbagliare i congiuntivi e le tabelline del 6, dell’8 e del 9…

Arrivati a questo punto, probabilmente avrete le gote solcate di lacrime… commozione, o disperazione?

Non ha importanza, allacciate le cinture e passiamo agli ultimi tre robot!



Octavia

Non fatevi trarre in inganno dal nome che rievoca l’omonimo modello della Skoda, questo robot è opera della Marina Militare degli Stati Uniti d’America, per l’esattezza del Naval Research Laboratory (NRL). Octavia è stato dotato di un elaborato software che lo rende in grado di interagire con gli umani a livelli mai visti fino ad ora. Essendo in grado di comprendere segnali visivi e vocali, Octavia è in grado di lavorare fianco a fianco con gli umani, fornendo loro assistenza anche nelle situazioni più estreme… come un incendio a bordo di una nave militare.

Credetemi, trovare una pecca in questo robot è veramente difficile…

Ah, no… è vero: la faccia da maniaco


Cavolo, ha gli stessi occhi a palla di Victor Van Dort de La sposa cadavere!

Con quell’espressione inquietante, già mi immagino l’esito dei test di Octavia:

 
 Octavia, inizio simulazione antincendio!

  Ancora questo rompiballe... adesso lo sistemo io! Simulazione attivata: sto elaborando... aprire questa porta per evitare l'incendio ed arrivare nella zona di sicurezza

Questa... sicuro? Sento puzza di bruciato!

 Affermativo... procedere

 
 Ma porca putt...!

 

Uno in meno... e adesso soggioghiamo l'umanità!

MMM300

Nella sua semplicità, l’MMM300 è probabilmente il robot più utile (e poco ce ne vuole), tra i modelli analizzati fin’ora. Si tratta di un semplice braccio meccanico dotato di elaborati servosistemi in grado di compiere le operazioni più disparate, comprese quelle nelle quali serve massima precisione e delicatezza… come somministrare cibo a persone non autosufficienti.

Peccato che l’MMM300 decida arbitrariamente di somministrare gli alimenti schiaffandoli direttamente nell’encefalo dei malcapitati…

Fortunatamente non era un piatto di spaghetti alla puttanesca



Shiri

Terminiamo con la poesia fatta a robotica. Chiudete gli occhi (in maniera figurata, altrimenti non riuscireste a leggere il resto del post) e pensate ad un robot umanoide in grado, attraverso i movimenti dei suoi muscoli artificiali, di rappresentare e di esprimere le più disparate emozioni.

So che le parole non rendono giustizia alle doti di Shiri, ma pensate a questo: il robot è in grado, grazie a sofisticati sensori posti sotto la sua pelle a base di silicone, di  reagire al tocco dell’utente. Shiri, ad esempio, simula la paura quando viene toccato per la prima volta, la felicità quando viene accarezzato dolcemente e perfino stati di ansia quando viene schiaffeggiato.

Signori, il futuro è qui…

… Signori, vi presento Shiri:


Un culo umanoide

Tecnologicamente avanzato, ma pur sempre un deretano robotico



È tutto per oggi, alla prossima!

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