Salve a tutti
e benvenuti nell’Internetturbino: il blog simpatico come un pelo nella
minestra…
...un pelo pubico, ovviamente
Con un po’ di
sana necromanzia, ed un pizzico di vudù, ritorna in vita la
rubrica Che tipi siete…? (potete
evocare i precedenti post qui, qui, qui,perfino qui e, infine, qui).
Il nostro
viaggio alla scoperta delle feroci attitudini dell’umana specie (e delle turbe
comportamentali più inenarrabili), passa oggi da un luogo chiave nella vita di
ognuno di noi, là dove l’istinto di sopravvivenza si sposa con la creatività…
… no, non intendevo questo!
Mi riferivo,
naturalmente, alla cucina! E quindi...
Che tipi siete… in cucina?
Negati
Rientrano
nella categoria dei Negati tutti coloro che, per un motivo o per un altro,
hanno ricevuto un ingiunzione dal giudice che li obbliga a tenersi a 15 metri
di distanza dalla cucina… e se abitano in un monolocale?
C***i loro!
I motivi di
questa negazione ai fornelli possono essere molteplici, a partire dalla totale
incapacità a livello manuale.
Tanto per
capirci, i Negati sono in grado di dare fuco ai bastoncini Findus prendendoli
semplicemente dal freezer.
Sempre a
proposito di surgelati, poi, i Negati sono gli unici esservi viventi a cui i
Sofficini non sorridono e che, all’interno
delle confezioni, non trovano il simpatico camaleonte
Carletto…
… ma il temibile boa costrittore Pier Ugo
Oltre
all’incapacità manuale, ai Negati mancano proprio le basi a livello teorico.
Qualche esempio: questi individui sono capaci, in completa buonafede (è questa
la cosa più spaventosa), di servire una tagliata di Angus ad un vegano,
accompagnandola dal commento: “Hai visto che ci ho messo anche la rucola? Così
puoi mangiarla anche tu!”.
Superfluo
aggiungere che il diffondersi delle intolleranze e della moda bio, non ha fatto
altro che peggiorare la già tragica situazione dei Negati… immaginate di
assistere ad una scena come questa:
“Caro/a,
so che sei allergico/a al lattosio e ti ho preparato un dolce speciale!”
“Ma
sei un tesoro! Con questa violenta intolleranza, sono secoli che non mangio un
bel dolce fatto in casa… Buono! Che ingredienti ci sono?”
“Beh,
innanzitutto, ho usato il latte Zymil perché so che sei intollerante al
lattosio, poi…”
“Ma
porca putt…!”
Particolarmente
pericolosi, poi, sono i Negati che ci credono con tutte le proprie forze… Vi
racconto un (dis)gustoso aneddoto. Tanti anni fa, in vacanza in montagna,
un’amica di famiglia decise di lanciarsi nella temeraria impresa di cucinare un
abominevole baccalà alla vicentina (che magari fatto
bene è una delizia, ma fatto con il culo… beh, magari sapesse di culo…!). Dopo aver fatto stoicamente buon viso a cattivo gioco ed
esserci immolati assaggiandone un paio di grammi a testa, la stolta pensò di fare cosa
gradita lasciandoci tutta la teglia in dono. Superfluo dire che il
baccalà fu prontamente tumulato (con tutti gli onori del caso) in un vicino
cumulo di neve.
Ancora oggi, nei miei
incubi peggiori, immagino un baccalà mutante che si aggira famelico in cerca di
vendetta tra le montagne del Nord Italia…
Salutisti
I Salutisti
sono una categoria borderline perché, a voler essere pignoli, in cucina dovrebbero
starci ben poco.
Mi spiego.
Volendo
riunire tutte le correnti di pensiero salutiste, si ottiene più o meno il
seguente scenario:
La
carne no, perché è cancerogena
Il
pesce no, perché c’è il mercurio
La
frutta no, perché fermenta nello stomaco
La
farina 00 no, perché i processi di raffinazione industriale fanno male
La
farina integrale no, perché spesso altro non è che farina raffinata a cui viene
aggiunta crusca rimacinata
I
biscotti no, perché Banderas li impasta dopo che ha toccato Rosita e non è
igienico
Così su due
piedi, si salva solo la verdura… sarà, ma l’unica volta che sono stato male a
causa del cibo, è stato quando mi sono intossicato con il prezzemolo.
Ma che ci volete fare? Con il pesce lesso quella salsina di prezzemolo ci stava da Dio, era la morte sua...
Ma che ci volete fare? Con il pesce lesso quella salsina di prezzemolo ci stava da Dio, era la morte sua...
... e, a momenti, anche la mia…
Maniaci del Controllo (presenti in quasi tutti i post Che tipi siete...)
A questa
categoria, appartengono buona parte delle madri del pianeta. La particolarità
delle madri maniache del controllo è quella di lamentarsi tutto il giorno di
come siano sempre lasciate sole a sgobbare in cucina senza che nessuno della
famiglia alzi un dito …
… salvo, poi, prendere
a male parole i poveri sventurati mossi a cristiana pietà con frasi tipo “Non
si fa così, ma così”, “Ma così non è come faccio io”, “Stai fermo lì e guarda”
e simili.
In pratica, i
Maniaci del Controllo non vogliono un aiutante in cucina, vogliono un clone (da
schiavizzare, ovviamente).
Insistere può
essere deleterio e, infatti, arriva decisamente il momento di tagliare la corda
quando il Maniaco del Controllo si rivolge a voi dicendovi “Adesso ti do una
forchettata…”
Non intendendo un assaggio della pietanza
preparata, quanto un’aggressione all’arma bianca…
Oltre a
quest’approccio decisamente brutale, i Maniaci del Controllo possono escogitare
tattiche più subdole per liberarsi degli scocciatori (cioè voi).
Nel pieno della
preparazione della cena, infatti, il Maniaco del Controllo può chiedervi una cortesia
del tipo:
“Tesoro, mi
servirebbe del caffè…”
“Volo
al supermercato dietro l’angolo!”
“Meglio
di no… sai dove puoi trovare dell’ottimo caffè?”
“Dove?”
“In
Brasile. Ci vediamo dopo”
Oppure
“Mi
servirebbe urgentemente del miele di prima scelta!”
“Ci
penso io!”
“Tiè, eccoti un alveare di api killer della Tanzania e
buona fortuna!”
Creativi (anche noti come geni incompresi)
I Creativi
sono, se possibile, la categoria più subdola. Dietro un Creativo, infatti, si
può nascondere un Negato che simula bene (o con manie di grandezza) o, peggio
ancora, uno che in cucina se la cava dignitosamente, ma che si crede il nuovo
messia dei fornelli.
Risultato?
Grandi
classici sacrificati in onore della Dio della Creatività:
Torta
di mele… con il durian al posto delle mele
Per chi non lo
sapesse, il durian è un frutto tipico dell’Indonesia che ha la curiosa quanto simpatica
caratteristica di puzzare di piedi in umido (dopo un paio di Maratone
di New York).
Occhio a vegetariani e vegani che, subdolamente, provano a
convertire amici e familiari con proposte scioccanti tipo carpaccio di
zucchine, ragù di tofu e mostruosità simili… vabbè lasciamo perdere, non mi va
di accanirmi contro i diversamente onnivori (anche perché l’ho già fatto nei
post sulle diete più strane che potete recuperare qui
e qui).
Figlia illegittima
(e potenzialmente zo***la) della creatività è la cucina molecolare.
Non ci
credete?
Avete voglia
di un buon Mojito?
Ottimo, ma invece di questo…
… vi ritrovate davanti una specie di protesi
mammaria condita con una foglia di menta!
E che dire di
questi spaghetti di pomodoro molecolari (attenzione, non “al” pomodoro, “di”
pomodoro)?
E che vuoi dire… che so’ pochi!!!
Reggetevi forte,
perché adesso arriviamo all’oltraggio alla tradizione culinaria… pronti?
Bruschetta molecolare con
oliva di pomodoro all'origano e impressionismo di Nipitella (che, per chi se lo stesse chiedendo, è della c***o di mentuccia!)
Che dire? Di
impressionato, sono impressionato: un piatto dal nome ai limiti della
supercazzola...
E
voi che tipi siete in cucina? Rientrate in queste tremebonde categorie, o
appartenete ad altre oscure sette culinarie?
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