Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog intellettualmente
stimolante come una puntata di Pomeriggio
Cinque (porca miseria, a questo giro l’ho sparata davvero grossa…).
Questa settimana, sul podio della Rassegna
Stampa, troviamo: folle concorso in India; il Superman filippino; Teddy
Love, l’orso sporcaccione.
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Cosa vi viene in mente se vi dico “copiare”?
Probabilmente la memoria corre ai tempi della scuola, dove si copiava
come se non ci fosse più un domani. Personalmente, ricordo che si copiava
fondamentalmente per due ragioni: sopravvivenza (raggiungere il 5½ - 6 in
materie di cui a malapena si conosceva il nome), infamia (quando i più
preparati, invece di aiutare i bisognosi, davano vita ad impressionanti
riunioni simil massoniche per raggiungere voti compresi tra il 9½ e l’11+).
Essendo una segaccia immonda in matematica ai tempi della scuola (ma
anche adesso), ricordo con piacere quando, dopo aver preso 7+ ad un compito in
classe (complice una botta di culo clamorosa), mia madre mi accolse a casa con
un commovente “Bravo, figlio mio!” degno del migliore teatro napoletano…
In un’altra occasione, invece, ricordo che, preso dal panico durante un
compito in classe di matematica, scrissi su un paio di gomme “Aiuto!” e me le
lanciai alle spalle. In breve, mi piovvero addosso un sacco di fogliettini con
gli esercizi del compito… peccato che c’erano tracce diverse per file diverse e
fu parecchio difficile raccattare i suggerimenti giusti.
Sempre a proposito dell’arte del copiare, ricordo anche che, durante gli
esami di maturità, nonostante il caldo boia, una mia compagna di classe si
presentò con una specie di trench che celava cartucciere degne del miglior Clint
Eastwood.
Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con la cartucciera, quello con la cartucciera prende un voto migliore
Quanti ricordi.
Fortunatamente, non siamo in India dove copiare è un incubo. Diciamocelo
francamente, l’India regala spesso spunti comici mica male:
I film di Bollywood
La polizia armata di polpette al chili
(potete recuperare la notizia qui)
I mezzi pubblici stracolmi all’inverosimile… ma su questo, anche noi ci difendiamo alla
grande
In pratica, durante un esame per entrare nell’esercito, i candidati sono
stati obbligati a presentarsi in mutande per evitare che copiassero.
“Non è una gran tragedia”, potrebbe dire qualcuno: i bigliettini possono
essere nascosti ovunque, con un banco davanti, poi, è un gioco da ragazzi.
E invece no.
I mille candidati hanno svolto
l’esame non solo in mutande, ma anche seduti per terra in una specie di prato,
ad una discreta distanza l’uno dall’altro, potendo poggiare il foglio d’esame
solo sulle proprie gambe.
Intervistato dalla stampa, un
ufficiale ha commentato “Non potevamo perquisirli tutti e mille, ci
avremmo messo delle ore… è un po’ radicale, ma ci ha permesso di risparmiare
molto tempo”.
Non fa una piega… anche perché in
India, durante concorsi ed esami, si verificano puntualmente scene fantozziane
come questa:
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Chi non ha mai sognato di essere un supereroe?
La Torcia Umana: per dare fuoco ai rompiballe
che chiedono “Hai da accendere?”
L’Uomo Invisibile: per taccheggiare i
supermercati in libertà
Flash: per avere la scusa pronta in caso di prestazioni sessuali imbarazzanti
Mr. Fantastic: per allungarsi nei punti
giusti… cos’avete capito, quando siete seduti sul divano a guardare la tv e vi
accorgete che il telecomando è dall’altra parte della stanza
Herbert Chavez, un filippino di 39 anni è un appassionato di Superman… e
ci sta. La cosa che, invece, sta a metà strada tra il curioso e l’inquietante,
è che il buon Chavez ha deciso di sottoporsi a 26 operazioni chirurgiche per
assomigliare al suo eroe: rinoplastica, liposuzione delle mascelle (?),
modificazione di labbra e mento, ricomposizione dei fianchi (!), sbiancamento della
pelle eccetera, eccetera.
Quando si dice un grande fan
Il problema è che Chavez non ha ancora finito, in programma ci sono: un
intervento per impiantare delle lenti a contatto azzurre permanenti ed
un altro per allungare le gambe.
Mi sorge un dubbio…. Vediamo un
po’ il Superman dei fumetti ed i Superman sul grande schermo:
Qual è il tratto distintivo di
tutti i Superman (a parte l’insana abitudine di mettersi le mutande sopra la
calzamaglia)?
Il ciuffo sbarazzino.
Ma mannaccia la pu***na, Herbert!
Bastavano un paio di mutande larghe ed un po’ di gel per travestirsi da
Superman! C’era bisogno di fare tutto ‘sto casino?
E come la mettiamo con il volo?
Un Superman che prende i mezzi pubblici per spostarsi non è il massimo! Come
rimediare… impiantandosi il reattore di un Boeing nella
cavità rettale?
In realtà, lo scopo del Superman filippino è più che nobile. Intervistato
dai media, infatti, Herbert ha detto: “Mi piace mostrare alla gente,
soprattutto i bambini delle Filippine, che sono qui, che Superman è reale…
Quello che voglio è dare loro ispirazione. Dare speranza”.
Molto nobile da parte tua
Herbert… peccato che, adesso, più che per Superman, i ragazzini vadano pazzi
per Deadpool…
Tutto da rifare…
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Immaginate questa scena: camera
da letto in penombra illuminata solo dalla fioca luce di qualche candela. Il/la
vostro/a partner vi si avvicina nudo/a e vi sussurra: “Ho una sorpresa per te”…
In men che non si dica vi
spogliate…
… più o meno così
… e, fantasticando sulle meglio
zozzerie, vi pregustate le prossime ore (vabbè, non esageriamo, i prossimi
minuti), da olimpiadi del sesso, magari ammanettati/e alla testiera del letto.
E invece no: quel/la
decerebrato/a del/la vostro/a partner tira fuori questa mostruosità qui:
Una sorta di orripilante Winnie The Pooh sotto acidi che vi fa le
linguacce
Non fate quella faccia, prima di
documentarvi non ne sapevo niente neanch’io… certo, se provate a scrivere “Bear”
(orso), su Pornhub e compagnia vi si apre un mondo…
Torniamo a noi.
Il demoniaco peluche che avete
visto si chiama “Teddy Love” (esatto, pare il nome di un pappone) ed è pensato
per le bambine un po’ più adulte e smaliziate…
… come si può intuire dallo spot
Come spesso accade, le grandi
scoperte sono frutto del caso e l’invenzione di Teddy Love non fa eccezione. Wendy Adams, l’inventrice
dell’orso depravato, racconta: “Era una fredda notte ed ero
sotto le coperte a guardare la TV, abbracciata al mio orsetto di peluche (…) mi
sono resa conto che il naso del peluche mi stava toccando un capezzolo e mi
sono eccitata tantissimo (…) ho cominciato a pensare ‘Wow, è duro questo naso’,
e l’ho spostato più in giù… ed è stato molto piacevole”.
Come se non bastasse, il caso ha
voluto che il marito rientrasse a casa proprio mentre Wendy stava cavalcando il
proprio peluche. Wendy, colta con la testa del peluche tra le gambe, non si è
scomposta: “Quando il mio compagno ha visto la scena”, ha raccontato “Abbiamo
iniziato a giocare insieme con l’orsacchiotto, ridendo e scherzando”.
Esatto, dietro questa geniale
invenzione si nasconde una triste storia di violenza sessuale di gruppo perpetrata
ai danni di un povero peluche.
Avete capito bene: Teddy Love è
dotato di muso vibrante (con tanto di lingua sporgente). Usarlo è facile, basta
impostare la velocità desiderata… e sedersi sulla faccia del proprio
orsacchiotto.
Non a caso, lo slogan del sex toy peloso è “Sei cresciuta, ma è cresciuto
anche il tuo orsetto”.
Fortunatamente, non nel senso che è diventato un grizzly pronto a sodomizzarti…
"Ciao! Adesso vengo e ti strapazzo... di coccole"
Per chi fosse interessato
all’acquisto del porno orsacchiotto, ecco qualche utile informazione.
Il costo è di 100$, ma potete
trovarlo tranquillamente in offerta speciale.
È dotato di ben 10 velocità
differenti (penso che lo possiate usare anche in cucina per montare gli albumi).
È facile da pulire con acqua e
sapone (va lavato con cura esclusivamente il muso, visto l’uso), evitate di
immergerlo nell’acqua se non volete correre il rischio di rimanere folgorati la
prossima volta che ne fate uso…
Teddy Love può far felici anche i
maschietti dal momento che il suo naso può stimolare facilmente l’ano e lo
scroto.
Non so voi, ma trovo che poggiare
le palle su un orsacchiotto sia moralmente sbagliato.
In
conclusione, state attenti: se il/la vostro/a partner esce di casa dicendovi
“Vado a comprare un Teddy Love”, non è detto che a casa vi arrivi questo:
Teddy Love 500 Foppapedretti
È tutto per oggi, alla prossima!
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