venerdì 29 luglio 2016

Chiacchiere da bar - Star Trek Beyond e Star Trek Discovery



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog opportuno come il bambino che sta imparando a nuotare al mare e schizza acqua manco fosse un capodoglio gigante, mentre tu cammini in punta di piedi maledicendo l’acqua che ti arriva allo scroto… 


Nuovo post della serie Chiacchiere da Bar, dedicato a… Star Trek (Beyond, ma anche Discovery).



Forse saprete che ho uno strano rapporto con il cinema (se volete, date una rapida lettura qui), quindi non stupitevi di quello che state per leggere prima di arrivare alla “recensione” vera e propria.
Stra Trek Beyond, 13° film della saga e 3° film dell’universo reboot, cade nel 50° anniversario di Star Trek.
In pratica, un evento incredibilmente libidinoso per i fan come il sottoscritto.

In pratica, ho vissuto l’ultima settimana navigando in internet così: una mano sul mouse ed una sugli zebedei a fare gli scongiuri per non beccarmi spoiler assassini sul film

Ho deciso, dunque, di attuare tutte le strategie necessarie per evitare che qualcuno, o qualcosa, potesse rovinarmi l’evento.
Poche, ma semplici misure:

1) avvisare solo gli affetti più cari, nonché completamente disinteressati ad accompagnarmi al cinema (questo per evitare che, come successo con Star Wars – Il Risveglio della Forza, l’amico fan dell’ultima ora, autoinvitatosi e ritardatario, ti facesse arrivare a film iniziato… potete leggere tutto qui)
2) muoversi con largo anticipo per evitare di essere rimbalzato in caso di elevata affluenza (come successo per Il Piccolo Principe, qui il post)

Il tutto potrebbe essere un chiaro sintomo del disagio mentale del sottoscritto e, probabilmente, avete perfettamente ragione. Sta di fatto che, mezz’ora prima del film, ero già davanti al cinema.
In realtà, la mia non è solo paranoia: ho visto il film a Polignano a Mare, amena località turistica famosa, tra l’altro, per aver dato i natali a Domenico Modugno… e per avere un rapporto tra abitanti e passi carrabili di 1:1… da qui la leggerissima difficoltà nel trovare parcheggio e la necessità di muoversi con un discreto anticipo (ok, più che discreto, il mio era un anticipo esagerato… siete contenti ora?).
Appena sceso dall’auto, mi è preso un coccolone nel vedere un’orda di bimbiminkia brufolosi trotterellare davanti al cinema… che fortunatamente hanno poi tirato dritto, magari a caccia di qualche Pokemon…

Proprio mentre stavo accarezzando l’idea di stenderli tutti con la presa vulcaniana (la presa al collo alla Mr. Spock cit. Balle Spaziali)

Non volendo entrare con così tanto anticipo al cinema, ho deciso di fare un paio di giri dell’isolato (manco fossi l’ultimo degli stalker) e, alla fine, mi sono deciso ad entrare (anche perché faceva un po’ caldo ed era umido come il culo di una foca e speravo tanto che all’interno del cinema ci fosse l’aria condizionata).
Fortunatamente, l’aria condizionata c’era… al minimo sindacale e ad una temperatura di mezzo grado centigrado inferiore a quella dell’esterno, ma c’era (ben altro inferno quando sono andato a vedere Terminator Genesys, qui il post… porca miseria, ogni volta che vado al cinema succede qualche sciagura da raccontare poi qui sul blog…).

Poco male, ho pensato mentre mi asciugavo il sudore dalla fronte, pareva di stare su Vulcano e questo mi avrebbe aiutato ad entrare nel giusto clima… poi mi sono ricordato che Vulcano è esploso in un precedente film. Insomma, stavo sudando come entrambi i fratelli Abbagnale per niente …



Probabilmente, saprete che sono un discreto catalizzatore di figure di merda, ed anche martedì ho tenuto alta la mia media. Un uomo di mezz’età, interessato come me a Star Trek, ha chiesto al gestore se ci fosse stata una buona affluenza nei giorni passati ed in quella stessa sera, al che il gestore ha risposto, un po’ triste: “Stasera siete in 4…”.
Non gli ho fatto finire la frase che, fregandomene altamente del suo futuro imprenditoriale, ho esultato come un hooligan molesto e strafatto di acidi al grido: “Bene, benissimo!”, che non deve averlo reso molto contento…
Ma chissenefrega: lo so che in Italia la fantascienza tira solo secondo specifiche congiunture astrali e non volevo assolutamente la sala piena di infedeli – finto esperti – chiacchieroni rompiballe (ovviamente spero che il film spacchi al botteghino… e sta andando piuttosto bene, circa 60 milioni nel primo weekend USA secondo le previsioni e contribuendo a decretare la morte della saga L’Era Glaciale ed il flop annunciato di Ghostbusters).
Al segnale del gestore (vista la scarsa affluenza l’omino che stacca in biglietti si sarà preso il giorno libero), sono schizzato in sala conquistando il posto migliore e guardando gli altri spettatori (alla fine, eravamo in 10), con uno sguardo trionfale.
Lo sapete, per i film più attesi, la scelta del posto è fondamentale… peccato che, dietro di me, si sia piazzata una coppietta che, tempo 10 secondi, ha iniziato a bisticciare.
Porca miseria, il pubblico in sala era composto da adulti e ‘ste ragadi anali adolescenti dovevano sedersi proprio dietro di me?


Non potevate passare la serata a pomiciare in macchina? Senza riprodurvi, però, che già in due rompete i coglioni a sufficienza…

Fortunatamente, il bisticcio è durato giusto il tempo dei trailer… ma che ansia…
Buio in sala, il film inizia.
E, allora, com’è questo Star Trek Beyond? Premetto che, prima di vederlo, avevo una fo***ta paura: sceneggiatura riscritta a più mani, nessun coinvolgimento creativo di J.J. Abrams impegnato in Star Wars – Il Risveglio della Forza, regia di Justin Lin (autore diben quattro film della saga Fast & Furious, che ben poco ha in comune con Star Trek) e, infine, il trailer che non mi aveva convinto affatto con tanto di Kirk a fare le penne in moto su un pianeta alieno ed un’astronave che assomigliava troppo alla NX – 01 (e invece tutto poi torna, mai dare giudizi affrettati)…
… Contro ogni pronostico, è stato un Signor Film (cercherò di ridurre al minimo gli spoiler, ma consiglio la lettura dopo aver visto il film): 

Cosa mi è piaciuto

Finalmente una storia “originale”

Insomma, dopo aver lanciato il reboot con il giusto coinvolgimento di Leonard Nimoy come testa di ponte tra i due “universi narrativi”, mi ha deluso molto la scelta di scegliere come villain per Star Trek: Into Darkness Khan… certo calato in una storia nuova e ben interpretato da Benedict Cumberbatch, ma perché diavolo riprendere un cattivo protagonista di un episodio tv del 1967 e di un film del 1982? Anche il cameo di Nimoy mi è sembrato forzato…
Mancanza di idee? Di già? In un film di fantascienza? Ma per favore!
Certo, in Star Trek Beyond ci sono ancora una valga di rimandi all’universo di Star Trek, molti dei quali, però, sono ben sfruttati per lo svolgimento della trama, altri non sono così “invasivi”, mentre  degli altri ne parliamo dopo…
La storia è tutto sommato semplice, non vi aspettate un capolavoro profondo e strutturato, ma è davvero ben raccontata e scorre che è una bellezza.

Rimandi a Enterprise e continuità narrativa



Parlando di rimandi, mi hanno fatto molto piacere quelli a Entrprise: ben fatti per chi li poteva apprezzare, non invasivi e “limitanti” per chi non poteva coglierli. Del resto, nell’universo reboot, l’unica serie tv ancora “valida” dovrebbe essere proprio Enterprise (ironia della sorte, la serie tv più odiata dai fan). Un plauso ai doppiatori, non era scontato l’utilizzo della corretta terminologia di Enterprise  come “MACO” e “Polarizzazione delle piastre dello scafo” (penso sia stato coinvolto lo STIC)… mamma mia, come sono nerd.
Bella l’idea di voler gettare un po’ di luce sulla nascita della Federazione, là dove Enterprise terminava (prematuramente… e con un episodio assai discusso).


Il cast, il cattivo e la "spalla buona"

Ottime idea quella di dividere l’equipaggio dell’Enterprise in piccoli gruppi: ognuno, così, ha i suoi momenti di “gloria” e la sua giusta esposizione. Buoni i momenti di introspezione intervallati da altri decisamente più leggeri. Sorprendentemente sugli scudi il McCoy di Kate Urban (che come attore non mi dice niente, ma che qui è stato bravo), soprattutto nei siparietti con Spock.
Un po’ buttata lì e spiegata in pochi minuti (anche se in maniera comunque credibile), l’evolversi del rapporto Uhura – Spock.
Passiamo ai cattivi.
Se Eric Bana (uno dei miei attori preferiti) non era riuscito a brillare nei panni di Nero (presentato nel film come un “Romulano con disturbi mentali” e con una profondità pari a quella di una buca sulla strada) e Benedict Cumberbatch nella, per me inutile, rivisitazione di Khan non mi aveva colpito, con Idris Elba hanno fatto centro.
Anche lui è un attore che mi piace e, in quei 10 minuti (scarsi) a lui seriamente dedicati, riesce a rendere Krall un cattivo molto, molto interessante. Unico rimpianto: con altri 10 minuti incentrati su di lui, sarebbe venuto fuori un personaggio veramente cazzutissimo.
Decisamente riuscito anche il personaggio di Jaylah (Sofia Boutella), l’alleata dei nostri eroi. Cazzutissima e fragile al tempo stesso, temibile guerriera, ma tenera quando storpia i nomi dei nostri e make up da sexy aliena intrigante. Dal momento che, alla fine del film, viene lasciata aperta una porticina, spero che torni nella prossima avventura. Sarebbe un buon innesto, anche alla luce della tragica morte di Anton Yelchin.
Da qualche parte, l'omosessualità del personaggio di Sulu è stata definita "inopportuna"... ma porca miseria, dal momento che nel 2016 evidentemente non è ancora possibile, lasciatemi sognare che, almeno nel 2263, uno possa avere i gusti sessuali che vuole senza rotture di palle...

Ritmo

Lo sapete, per me è il ritmo di un film è molto importante: per piacermi, un film deve darmi l’impressione di durare la metà della sua lunghezza effettiva. Questo non significa che deve essere frenetico, ma che deve raccontare una bella storia in un modo accattivante tale da “acchiappare” lo spettatore.
E Star Trek Beyond lo fa eccome: 122 minuti e non sentirli.
A proposito di ritmo: buone le scene d’azione (fortunatamente l’episodio della moto dura poco e, comunque, serve all’economia del film) che, pur molto spettacolari, non sono esagerate ed eccessivamente caciarone, finendo per non pesare troppo durante la visione del film.
Insomma, non è un Die Hard in salsa fantascientifica…

Effetti speciali



Grazie al piffero, direte voi. Quelli della Industrial Light & Magic sono dei fenomeni e mi sarei stupito del contrario. Menzione d’onore per la stazione Yorktown… accidenti che figata! Menzione di disonore per l’inizio della celeberrima scena di Kirk in moto, l’unico momento in cui ho avuto il senso di “posticcio”.

Se non si è capito, il film mi è piaciuto molto, ma ecco alla fine…


Cosa non mi è piaciuto

Piccole ingenuità nella trama ed eccessivo citazionismo / fan service 

Mi spiego. Come ho già detto, il film intrattiene alla grande per due ore, raccontando al meglio una storia buona… ma non eccezionale.
Non che la trama non sia valida, per carità, ma non è niente di trascendentale e presenta alcune debolezze frutto magari della riscrittura a più mani di cui sopra, alternando momenti a tratti “geniali” con altri decisamente ingenui.

Non che serva una trama rivoluzionaria per vaporizzare i botteghini, eh…

Se le citazioni ad Enterprise sono più che lecite ai fini della trama, altre situazioni danno di già visto ed a questo punto non so se si tratti di citazionismo / fan service per far bagnare gli appassionati della saga, o semplice mancanza di idee originali (che sarebbe forse anche peggio).
Capisco che l’Universo di Star Trek è enorme e che non può essere ignorato (guai a farlo), però qui si esagera.
Qualche esempio delle due “criticità” che ho evidenziato:
1) Kirk, l’Enterprise e la Flotta cadono nel trappolone veramente troppo facilmente, almeno il doppiogioco di Kirk ai danni di uno dei cattivi evita di far passare i nostri come idioti cosmici.
2) Divertentissima l’introduzione con gli alieni che sembrano temibilissimi e grandissimi e che, in realtà, sono praticamente chihuahua alieni schizofrenici… peccato che l’introduzione serva solo per introdurre la misteriosa “arma” (di un’antica civiltà scomparsa, che novità…) che, però, non aggiunge niente alla trama, ma anzi la banalizza. Lo so, serve affinché Krall e Kirk si incontrino… ma è banale e inutile: con il suo arsenale, Krall avrebbe potuto dare scacco alla Yorktown a prescindere dall’arma.
3) L’arsenale di Krall, appunto: tutto quel ben di Dio (droni e sciame) ritrovato su un pianeta abbandonato? Che dire: nella sfiga, Krall ha avuto una discreta botta di culo! Se non sbaglio, si parla di tecnologia mineraria… non capisco tutto questo feticismo per i minatori: anche Nero ed i suoi erano minatori e la Narada una nave da lavoro (ma del XXIV secolo ed in grado di dare scacco alle navi stellari del XXIII secolo e ci stava…)
4) Drammatica la distruzione e l’atterraggio di fortuna dell’Enterprise (ma già visto in Generazioni)

Io l'ho fatta precipitare meglio... ed era la prima volta che guidavo!

5) Bella l’idea di sfruttare a proprio vantaggio l’interconnessione dello sciame nemico (ma già visto con i Borg)…


… Carina l’idea di utilizzare come elemento di disturbo la canzone “Sabotage” che Kirk sente da ragazzo alla guida dell’auto rubata al patrigno in Star Trek Il futuro ha inizio (anche se il tutto è un po’ caciarone, ma vabbè, sono americani…)
6) Colpo di scena sull’identità di Krall bello e che gli fa fare il salto di qualità come cattivo… ma intuibile al trentesimo minuto di film (questo è utile per far sentire gli spettatori dei geni, ma con un po’ di attenzione in più si sarebbe potuto aumentare l’effetto “Oh, mio Dio!”).

Insomma: tante cose buone, qualche ingenuità ed ancora troppo fan service. Con un po’ di cura in più, sarebbe uscito fuori un capolavoro.

Non posso non chiudere con due parole sulla nuova serie tv di Star Trek, intitolata Star Trek Discovery. Poche palle: Star Trek nasce come serie tv e, benché sia ovviamente eccitato come un mandrillo all’uscita di ogni nuovo film, è il piccolo schermo l’habitat naturale della saga.
Quando ho saputo della nuova serie tv in lavorazione, mi sono leccato i baffi.
Quando ho saputo che la nuova serie sarebbe stata trasmessa da Netflix, mi sono leccato il naso (Netflix, ad oggi, non ne ha sbagliato una).
Quando ho saputo che la nuova serie sarebbe stata ambientata tra il VI ed il VII film della saga (potendo approfondire, quindi, temi succulenti come il processo di pace con i Klingon), mi sono leccato le sopracciglia.
Quando ho saputo che c’era in rete un teaser trailer, mi sono leccato la fronte… e la nuca.
Poi, ho visto il trailer ed è stato come riuscire a portare a letto la propria fantasia erotica e scoprire, prima di passare all’azione, che non solo è affetta da coprofagia, ma che ha appena finito di fare un abbondante spuntino…

Ma che astronave è?
Pare che sia stato usato un bozzetto scartato tra quelli proposti per l’Enterprise originale… se era stato scartato cinquant’anni fa, un motivo deve pur esserci, no?
Non è che tutte le cose brutta, con il passare del tempo, diventano vintage!
Vabbè, è solo un teaser, spero che il design della nave cambi…

 A me non dispiace!
Grazie al c***o, sei cieco!

È tutto per oggi, alla prossima!

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