lunedì 1 agosto 2016

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 71 (rapper si spara in bocca, catfight in lingerie, salvate il soldato Marina Joyce)


Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog simpatico come un passo carrabile poco visibile.



Nella Rassegna Stampa di oggi: rapper si spara in bocca per diventare famoso; catfight in lingerie in Irlanda del Nord; l’epopea di Marina Joyce.

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Rapper si spara in bocca per diventare famoso… (potete vedere il video qui)


Al giorno d’oggi, in nome della fama, le persone fanno di tutto. Non ci sono limiti… che sia per conquistare le luci della ribalta, o per prolungare la propria carriera.

La mia stella sta smettendo di brillare? Vado su un’isola sperduta a soffrire la fame ed farmi fare i succhiotti dai mosquitos

Voglio sfondare a tutti i costi? Visto che partecipare ai talent show è troppo faticoso, vado su un’isola con la mia fidanzata dove verremo divisi e sedotti fino alla naturale crescita di appendici, ossee o di altro materiale, che assolvono a varie funzioni (comunemente dette corna)


C***o, queste isole fanno più danni che altro…


Il protagonista della notizia in terza posizione ha stabilito nuove vette di idiozia in nome della fama.
Kasper Knight, noto come “Kasper The Phantom”, infatti, è un aspirante rapper statunitense che ha deciso di diventare famoso.
Componendo un rap dall’incisiva critica sociale?
Scagliandosi contro le lobby discografiche?
Usando la musica come strumento di aggregazione culturale?
Macché… ha acceso la telecamera e si è filmato mentre si sparava in bocca.
Tranquilli, non si è suicidato purtroppo


Altrimenti avrebbe dovuto cambiare il suo nome d’arte da Kasper The Phantom a Casper il Fantasmino… ('azzo, questa è pessima...)


… si è solo sparato aprendosi un buco in una guancia e sanguinando in giro per casa.


Vista l'espressione intelligente del soggetto, mi sorprende che sia riuscito a premere correttamente il grilletto...


Caro Kasper, di diventare famoso sei diventato famoso (per mezza giornata circa?)… ma non ti sei mai posto il dubbio che, se per sfondare artisticamente hai bisogno di spararti in bocca, forse come rapper fai piuttosto schifo?
Boh, è solo un’ipotesi…


... pensaci mentre cerchi inutilmente di mangiare un piatto di tortellini in brodo e ti sbrodoli miseramente dal buco che ti sei aperto nella guancia…

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Catfight in lingerie (potete leggere la notizia qui)


Spesso, gli Irlandesi vengono presi in giro per il loro stile di vita godereccio e la passione per l'alcool...


... ma è tutta invidia


Catfight: termine inglese utilizzato per indicare la lotta fra donne, spesso caratterizzata da graffi, schiaffi, capelli tirati ed indumenti strappati.


Catfight


Catfight (letterale)


Catfight professionistico


Catfight professionistico (ma un po' più sexy)


Catfight... ehm...

In Irlanda del Nord, invece, il Catfight ha incontrato il Fight Club… con risultati interessanti:


Prima regola del Fight Club… mamma che bocce! Dicevo, prima regola del Fight Club…


In pratica, si organizzano lotte fra donne (rigorosamente in lingerie), nelle location più varie (che vengono tenute segrete fino all’ultimo) come garage, appartamenti, luoghi all’aperto ed alla vincitrice dell’incontro vanno 350€.
Come in ogni sport che si rispetti, i fan possono assistere dal vivo pagando un biglietto e facendo il tifo (a volte anche interagendo e spogliando ulteriormente le lottatrici), oppure comodamente dal divano acquistando i DVD degli eventi a 15€ l'uno o guardandoli in diretta sul web...



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La saga di Marina Joyce (potete leggere i tweet qui e qui)


Dal momento che sono in ferie (o almeno lo ero fino alla settimana scorsa, sigh…), ho potuto cazzeggiare un po’ più del solito… ad esempio seguendo qualche strano hastag su Twitter.
Stavo appunto leggendo qualche tweet a caso prima di andare a mare quando, all’improvviso, mi sono ritrovato davanti all’hastag che mi ha rivoluzionato la vita… beh, non esageriamo, mi ha rivoluzionato la giornata… ok, ok, mi ha fatto perdere un’ora della mia vita (nonché di tintarella):

#SaveMariaJoyce


Sarà che sono un tipo impressionabile, ma quando leggo in tendenza su Twitter il nome di una città penso immediatamente ad un attacco terroristico e se leggo il nome di una persona penso che sia passata a miglior vita.
Potete ben capire che un hastag come questo, ha catturato la mia attenzione.
La prima cosa che ho fatto… è stato capire chi cazz’era Maria Joyce.
Trattasi di una youtuber inglese esperta in make up che, in qualche modo, pareva essere in pericolo.


Ciao


Il popolo di Twitter si è dimostrato più che pronto a mobilitarsi per una buona causa (piuttosto che animato dal solito spirito fancazzista…), peccato che la ragazza in questione si chiami Marina Joyce e non Maria… Chissà come si sarà spaventata Maria Joyce, pensionata ultranovantenne nel Missouri, a leggere che su Twitter tutti si affannavano a salvarla perché in pericolo di vita (a sua insaputa).


Maria Joyce, sei in pericolo!


A parziale discolpa di tutte le cattiverie che dirò sugli utenti di Twitter coinvolti in questa storia, va detto che la suggestione di massa è stata veramente forte ed anch’io, pur ponendomi in maniera critica alla vicenda, non riuscivo a staccarmi dal cellulare.
Cosa è successo?
In pratica, da qualche mese a questa parte, Marina appariva profondamente cambiata nei suoi video: spigliata e piena di vita all’inizio, confusa ed a tratti spaventata nelle sue ultime “creazioni”.
Gli ultimi due video in particolare, sembravano contenere alcuni dettagli agghiaccianti.
Agghiaccianti davvero, roba da film horror.
Qualche esempio.
In un video, la ragazza pareva, mentre simulava un colpo di tosse, dire “Help me!”, mentre erano ben visibili grandi lividi sulle braccia. Inoltre, Marina sembrava osservare qualcuno al di là della telecamera, come se una persona le indicasse cosa dire (per alcuni istanti si poteva anche sentire la voce di questo misterioso individuo). In un altro video, invece, la ragazza sembrava avere difficoltà a parlare, come se recitasse un copione non scritto da lei… e nella sua camera era ben visibile, sullo sfondo, un fucile. Ciliegina sulla torta, mentre Marina si muoveva, si poteva sentire un rumore spaventosamente simile allo sferragliare di una catena, come se fosse ammanettata… da qui l’hastag #SaveMariaJoyce.
Su Twitter le persone sono letteralmente andate fuori di testa e stare dietro a tutti i tweet è stato veramente difficile… fortunatamente, la metà recitava più o meno così:

Mi spiegate cosa significa #SaveMariaJoyce che non ci sto a capire una fava, ma voglio partecipare pure io e dire la mia?


Le teorie sulle sorti di Marina si sono susseguite incessanti… una più agghiacciante dell’altra:

"La ragazza è in mano all’ISIS che la obbliga a fare video… questo spiegherebbe anche lo strano incontro con i fan proposto dalla Marina presso una stazione della metropolitana alle 6.30 del mattino... un attentato?"

"Il fidanzato di Marina abusa di lei e, per non far insospettire nessuno, continua a farle pubblicare video sotto la sua diretta supervisione"


Nel fiume di tweet, un plauso va dedicato ai geni di turno che hanno chiesto a più riprese agli utenti che abitavano a Londra di avvisare la polizia.
Certo... già mi immagino la scena.


Pronto, qui Scotland Yard.
Pronto, Twitter mi ha detto che una youtuber è in pericolo, potete intervenire?
Certo, mandiamo subito una volante.
Per controllare?
No, per arrestarla


Peccato che, intanto, la polizia si era già attivata ed aveva pubblicato questo tweet…



... puntualmente ignorato dall’isteria di massa


Nel frattempo, i particolari spaventosi hanno continuato a fioccare come le risse durante i saldi.


Un ingrandimento dell’occhio di Marina durante uno degli ultimi video, mostra il riflesso di una sagoma maschile
Sotto il suo letto, c’è una scatola (o qualcosa di simile) che reca la scritta “Help me”
Nella sua camera, su un comodino, sono presenti delle boccette… per qualche utente si tratta sicuramente di cloroformio usato dal rapitore di Marina per sedarla contro la sua volontà (c***o che occhio!)


Come potete immaginare, più passavano le ore, più la situazione andava fuori controllo, finché la stessa Marina ha postato un messaggio per tranquillizzare tutti.


La fine di un incubo…


Col cavolo!


La stragrande maggioranza degli utenti di Twitter ha risposto al messaggio di Marina più o meno così:

Non è vero che va tutto bene! Sei in pericolo! Lo sappiamo! Qualcuno ti obbliga a scrivere che stai bene...! 

Ricapitoliamo: la polizia e la stessa Marina hanno tranquillizzato tutti, ma le persone non hanno creduto per un attimo che la situazione fosse sotto controllo (e che, anzi, l’emergenza non fosse mai esistita). Subito si è fatta avanti l’ipotesi che il profilo Twitter di Marina fosse sotto il controllo del suo aguzzino.
Nel frattempo, un altro youtuber, è riuscito a fare una live con Marina per porle domande sulla sua salute…. Anche questo intervento non è servito a niente e sono fioccati messaggi come questi:

Ho chiesto a Marina di fare il gesto del cuore / di tossire / di grattarsi il naso durante la live per indicare che fosse in pericolo e lei lo ha fatto!


Guardate! Un uomo misterioso si affaccia e poi scappa durante la live!


Ovviamente, poi, non sono mancati i trolloni che hanno prodotto a manetta tweet ed informazioni false e chi, novello Signora in Giallo, trovava misteriosti indizi ovunque:


Ha scritto “Help” con le prime lettere delle parole dei suoi tweet!


Ha scritto e cancellato questo tweet (fake di bassa qualità visto che è composto da ben oltre 140 caratteri)
e
Si è decorata la faccia con delle linee blu e "Blue Line" è il nome di un centro contro la violenza domestica sulle donne!



Questo tweet, poi, è da Nobel... 


Finalmente, resomi conto che la situazione stava lentamente, ma inesorabilmente scivolando verso la paranoia, me ne sono andato a mare, mentre l’hastag, finalmente, sembrava destinato a cadere nel dimenticatoio…
... Ma solo fino al giorno dopo, quando è comparso il nuovo hastag: #SaveMarinaJoice (ma #PorcaPuttana, prima sbagliate il nome e poi il cognome della ragazza che volete salvare… e poi è comparso anche un #SaveMarinaJoys, roba da calci sulle gengive).
Quale terribile aggiornamento stava per scuotere le nostre vite?
Sorprendentemente, nelle ore in qui il primo hastag è andato in tendenza, gli iscritti al canale di Marina sono aumentati vertiginosamente… da qui la rabbia degli utenti, dovuta al sospetto che fosse tutta una trovata pubblicitaria, sintetizabile così (i tweet sono stati veramente una valanga e recuperarli tutti è impossibile):

La pu***na si è fatta solo pubblicità! (ma siete stati voi a mandare alle stelle l’hastag e ad iscrivervi al suo canale... ovviamente il tutto per salvarla da un misterioso aguzzino…)

Se la trovo la uccido (ma come, volevate salvarla fino a poco fa!)



In pratica, se il giorno prima tutti volevano salvarla, il giorno dopo tutti la volevano morta! Pare (e dico pare) che la ragazza soffra di disturbi psichici e/o che abusi di droga / psicofarmaci… quindi sì, ha bisogno di aiuto, ma non di quello di sconosciuti su Twitter (forse con ancora più problemi di lei). Ironia della sorte l’uomo che "incombe" nei video è il fratello (o il fidanzato) che la aiuta nella sua attività di youtuber e che, in questi giorni, è stato accusato, in ordine sparso, di essere: un violento, un terrorista, un rapitore, un violentatore…



Il web, come sempre, è stato molto comprensivo...



Con pochi lampi di luce nell'oscurità...


Che dire... nella sua follia, è stato un evento davvero illuminante dal punto di vista psicologico…



È tutto per oggi, alla prossima!

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