lunedì 18 gennaio 2016

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 43



Salve a tutti benvenuti nell’Internetturbino: il blog allegro come il Macbeth.



Nella Rassegna Stampa di questa settimana: lo spoiler dove non te l’aspetti; l’arte classica incontra Star Wars; l’arte incontra i peli superflui; continua la crociata dell’Internetturbino contro i selfie; nuova specialità culinaria… molto "culi" e poco "naria".

 
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Spoiler bastardi (potete leggere la notizia qui)

Attenzione!

Spoiler Star Wars: Il Risveglio della Forza!


Si sa: la madre dei cretini è sempre in cinta… ma a volte viene il dubbio che sia una particolarmente facile, prolifica e fermamente contraria all’uso dei contraccettivi.

Sicuramente, il protagonista della notizia è uno che attira più bastonate di una pentolaccia.


Cosa odiate di più al mondo?

Provate a fare una top ten.

Fatto?

Forse, nella vostra top ten, hanno trovato posto quei simpatici figli di buona donna in calore che si divertono un mondo a fare spoiler (di film, telefilm, libri e quant’altro). Questi subumani hanno, col tempo, subito un’evoluzione. Prima c’era chi si divertiva, usciti dal cinema, a spoilerare il finale a chi era in fila per lo spettacolo successivo (col rischio di essere accoppati a colpi di vaf****ulo, calci, sputi e sprangate).

Oggi, invece, si usa spesso internet… ma come vedremo non manca mai il genio (incompreso), che inventa nuovi sistemi per rovinare l’esistenza altrui.

Un’altra cosa che, molto probabilmente, è comparsa nelle vostre top ten è il traffico: chi non odia rimanere intrappolato in interminabili code, magari causate da chi si ostina a tentare di parcheggiare un SUV grosso come il Titanic in un pertugio delle dimensioni di una Smart (una Smart dopo un frontale con un autoarticolato, ovviamente)?

Adesso pensate a questi due comportamenti odiosi che si fondono ed otterrete:

Lo spoiler scritto sul lunotto posteriore dell’auto



Simpatico.

Peccato, mio caro decerebrato, che le persone che leggono lo spoiler possano, allo stesso modo, leggere la tua targa e pensare bene di restiuirti lo scherzo…

… e quindi spero che tu sia assicurato (non è vero, spero che tu non lo sia, st***zo!)



Il problema è che anche la madre degli emuli è sempre incinta. Anche nell’allegro parchetto dove passo le mie pause pranzo (qui un’avventura al parchetto), un fantademente ha pensato bene di scrivere lo stesso spoiler su una panchina.

Mio caro amico spoilerone, nonostante abbia già visto Star Wars: The Force Awakens (qui il post dedicato), spero che, facendo lo st***zo in altalena, tu ti possa sgranare incisivi e molari.



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La Forza scorre potente… nell’arte classica (potete leggere la notizia qui)

Rimaniamo in tema Star Wars, ma parliamo di arte… di arte classica per la precisione.
Su, non fate quelle facce da polpo che sta per venire arricciato su uno scoglio… adesso vi spiego tutto.
Un artista francese, noto con lo pseudonimo di Travis Durden, ha realizzato copie di famose statue di epoca classica… modificandole con le fattezze dei personaggi di Star Wars! Ovviamente, Durden non usa scalpello, bulino e vero marmo (altrimenti ci impiegherebbe una vita, o forse due), ma si avvale della tecnologia digitale per scolpire del finto marmo.
I risultati, comunque, sono una figata.



Che dire? Opere in grado di far felici sia i fan di Star Wars, sia gli appassionati di arte classica. Se poi, come il sottoscritto, amate entrambe le cose… beh, il risultato non può essere che questo:



Caro Travis Durden, ti ho fatto pubblicità… mi spedisci una statua?

Per favore?

Per favore, favore?

Per favorissimo, sarò il tuo miglior amico?



3

Tira più un pelo di… schiena che un carro di buoi (potete leggere la notizia qui)

Quali sono le bugie più comuni tra le donne?

Mettendo da parte la bugia ancestrale…



“Cos’hai?”

“Niente…”



… secondo approfonditi studi condotti nei remoti sotterranei dell’Università di Calcutta, le principali fregnacce delle donne riguardano l’aspetto fisico degli uomini.

La più nota è, sicuramente, “Le dimensioni non contano”, ma preferisco concentrami sulla seconda e cioè:

“Proprio non sopporto i maschi super palestrati e depilati che passano ore in bagno davanti allo specchio!”

Facciamo un piccolo test, amiche lettrici: con chi preferireste accoppiarvi?

Il vanesio fisicato, o il barilotto peloso (magari bello dentro?)


Quest’inutile premessa serve per raccontarvi una bella favola, quella di Mike.

Mike è un uomo peloso.

Molto peloso.

Non come un lupo mannaro, beninteso, ma abbastanza da vivere con disagio la sua condizione tricologica.

Il destino, poi, ci ha messo del suo… dato che Mike di cognome fa… Wolfe.

Dopo aver passato l’adolescenza a soffrire come un cane (magari di quelli a pelo lungo), è arrivato anche per Wolfe il momento del primo appuntamento.

Pensate, Wolfe era così a disagio che, invece di pensare ad un modo creativo per pomiciare, ha detto (a quella che poi sarebbe diventata sua moglie), “Devo dirti una cosa”.

Il problema è che Wolfe lo ha detto con una tale serietà che alla donna è venuto quasi un coccolone, pensando che Wolfe avrebbe continuato la sua confessione dicendo cose del tipo:



“Sono un serial killer”

“Sono intellettualmente attratto da Gasparri”

“Mangio le unghie delle dita dei piedi… altrui”



Pensate al sospiro di sollievo della donna quando Mike le ha detto, invece, “Ho una schiena pelosa”.

Col tempo, il sig. Wolfe non solo ha deciso di non vergognarsi più della sua folta schiena, ma ha anche deciso di sfruttarla in modo creativo.

In modo creativo?

Cosa avrà mai fatto? Ci avrà ricavato costosi parrucchini?

No.

Con un suo amico, ha deciso di radersi i peli della schiena in modo artistico per ottenere disegni e creare un calendario… che è giunto all’ottava edizione!

Porca miseria, dopo il calendario Pirelli e quello di Frate Indovino, tra i più longevi c’è anche quello di Mike Wolfe…

E, allora, vediamo un po’ questi capolavori!

Molto... bello



Molto... inquietante



Intervistata in proposito, la moglie ha dichiarato: “Forse è un po’ colpa mia, non dovevo dargli così tanta sicurezza in sé stesso”.

Così impari a sostenere tuo marito!



2

Caccia all’uomo risolta… da un seflie (potete leggere la notizia qui)

Ed eccoci ad una nuova puntata dell’interminabile crociata dell’Internetturbino contro i selfie… Non sono io che mi accanisco (o, almeno, non solo), è che mi imbatto continuamente in notizie con protagonisti decerebrati che si fotografano.

Spostiamoci a Lima, Ohio, USA. Il locale dipartimmo di polizia è sulle tracce di Donald Pugh, detto “Chip”, colpevole di guida in stato di ebbrezza e sospettato di atti vandalici e roghi.
Un tipino amabile, insomma.

Per agevolare la ricerca, la polizia decide di postare sulla propria pagina Facebook una foto segnaletica di Chip:



Ammettiamolo, come foto fa piuttosto schifo… e così ha sicuramente pensato anche Chip che, probabilmente orgoglioso di aver perso qualche chilo, o ritenendosi fotogenico (o meglio, fotoigienico…),  ha deciso di farsi un selfie ed inviarlo alla polizia...

... con tanto  di commento “Ecco una foto migliore, l’altra è terribile”


Finisse qui, la vicenda potrebbe apparire già abbastanza strana… e, invece, continua.

Il dipartimento di polizia di Lima, infatti, ha commentato il selfie di Chip… ringraziandolo per la foto e chiedendogli di costituirsi per discutere le accuse nei suoi confronti. Nel giro di una settimana, il botta e risposta tra Chip e la polizia è stato condiviso da migliaia di utenti.

Chissà le matte risate di Chip!

Ma, soprattutto, chissà le matte risate degli agenti di polizia quando Chip è stato arrestato in Florida dopo essere stato riconosciuto proprio a causa del selfie… Non a caso, la polizia ha lanciato l’hastag #‎thanksfortheselfie (grazie per il selfie).

Comunque, tutto è bene ciò che finisce bene: a Chip è stata fatta una bella foto segnaletica… e gli è stato concesso anche di sorridere!

Bravo Chip! Io nelle fototessere vengo molto peggio!


1

Culinaria, o meglio Cul in Aria! (Potete leggere la notizia qui)

Non so dalle vostre parti, ma qui al sud le temperature si sono abbassate di colpo e non si può uscire di casa senza essere molestati da branchi di animali polari… e, finché si tratta di pinguini, non è poi questo grande problema… i dolori iniziano quando arrivano gli orsi polari.

Qual è il rimedio più divertente quando fa tanto freddo?

Plaid e borsa di acqua calda!

Ok.

In seconda posizione c’è sicuramente gustarsi un bel cioccolatino (magari sotto il plaid e con la borsa di acqua calda).

Il problema è che, diciamocelo apertamente, i cioccolatini sono, ormai, banali.

Scarti e mangi… e, oltre l’esperienza mangereccia, non rimane altro.

Da oggi, però, i Golosi con la “G” maiuscola, i cultori del cioccolato di qualità, possono esultare: benvenuti nel futuro, benvenuti in… Edible Anus!

Lo so… il nome non è il massimo. Sembra un farmaco per chi soffre di problemi anali… del resto la stessa farmacologia è piena di nomi aberranti (tipo Vagisil). È anche vero che, con i nomi dei farmaci, è bene essere più che chiari.
Un esempio:



Vagisil = Vagina

Tantum Rosa = Vagina (ma un sacco di donne, scambiandolo per l’altro Tantum, se lo sono bevuto… un po’ come chiamare “Aspirina A(nal)” un nuovo tipo di supposta… poi sai le matte risate)



Ritornando a Edible Anus, si tratta di cioccolatini… ricavati da un calco anale.

Non ci credete?

Ecco la procedura:



Lo so che ve lo state chiedendo: no, non viene colato cioccolato fuso all’interno degli sfinteri!

Il procedimento consiste nell’utilizzo un gel (di quello usato dai dentisti), per fare un calco dell’ano e poi usarlo come stampo dei cioccolatini.

So che vi ho ingolositi… chi non vorrebbe sgranocchiare un ano altrui?

Come spesso accade per le grandi società, anche la storia della Edible Anus è epica. L’inglese Irvin e l’olandese Ritzema si sono messi in società per coronare il loro sogno: un mondo fatto a misura di ano.

Irvin, però, non riusciva ad ottenere buoni risultati con i calchi del proprio ano, finché un giorno, mentre stava parlando dei suoi problemi di affari alla fermata del bus, non incontrò un volontario deciso a donare il proprio ano ai posteri.

Da allora, il mondo è cambiato.

Probabilmente in peggio.

Sul sito, l’ano commestibile viene consigliato come un ottimo regalo per la festa della mamma, oppure per provarci con l’immancabile vicina sexy. 


Scopo della Edible Anus è “Superare i confini culturali, di razza, di genere, di classe, di orientamento sessuale e diffondere la gioia, insegnando a tutto il mondo ad amarsi e ad amare il c**o”… che è un po’ la missione di sua Enormità Rocco Siffredi.

Un’altra possibilità sfiziosa è quella di regalare un gioiello a forma di ano:


In bronzo (212€), oppure in argento (310)



Fino ad arrivare al gioiello in bronzo personalizzato (avete capito bene, andate a Londra e vi fate fare un bel calco dell’ano)!



A soli 1.500€… pensateci!



È tutto per oggi, alla prossima!

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