Salve a tutti
e benvenuti nell’Internetturbino: il blog opportuno come una scrofa idrofoba in una gioielleria.
Pensavo di
aver trovato una soluzione al mio problema… ma mi sbagliavo!
Ricordate?
La scorsa
volta (qui) avevo avuto la geniale intuizione di piazzare una telecamera vicino
al computer per riprendere ciò che accade nei miei periodi di “buio” quando,
involontariamente, scrivo post su The
Lady 2!
Non ci
crederete, ma quanto sono andato a controllare la registrazione… ci ho trovato
un pornazzo!
Per carità,
come si dice “Pornazzo trovato, pornazzo guadagnato”, ma il film si intitolava Un Trans chiamato Desiderio…
… e non ho
avuto il coraggio di guardarlo…
Nonostante il
fallimento, penso di essere sulla buona strada! Chiunque sia il responsabile di
tutto questo, è chiaro che non vuole che
io scopra la sua identità o come faccia a prendere il controllo del mio corpo…
Iniziamo malissimo:
già il capolavoro della Del Santo non ha propriamente il ritmo travolgente di
un film con Van Damme (semmai, se la gioca per trama, dialoghi e sceneggiatura),
ma questa volta tocca sorbirci un inizio in slow motion… che fa tanto telefilm
anni ‘80 come l’Uomo da un Milione di
Dollari (canadesi) e la Donna Bionica
(assemblata durante una puntata di Art Attack)…
Sotto il
cavalcavia del disagio, intanto, Zora è impegnata in una delirante
conversazione con un ragazzino di nome Zu.
Altri disagiati ne abbiamo?
Zu, forse
diminutivo di Zuzzurellone, si rivolge a Zora chiamandola zia… Avendo un brutto
rapporto con i giovani d’oggi (qui), non so se questo Zu è veramente il nipote
di Zora o se il suo è un saluto tipico del gergo giovanile, tipo “Bella zio!”,
ma al femminile.
E non me ne
può fregare di meno.
Si vede,
comunque, che Zora è legata al ragazzino dal momento che, dopo averlo chiamato
“Il mio piccolo diavolo” (!), si preoccupa della sua istruzione, ricordandogli
l’importanza degli studi per la sua formazione.
Al che Zu, la
rassicura dicendo che sta seguendo dei corsi di pissicologia…
Bene, mio caro
Zu:
C’hai
sedici anni, ne dimostri dodici, parli come se ne avessi quattro e dici di
seguire corsi di una disciplina di cui non sai pronunciare neanche il nome…
Hai
appena provocato l’estinzione di massa degli psicologi…
Penso
che il diminutivo Zu stia per Zuppa di fagioli… cioè la sostanza che alberga
nella tua scatola cranica
Prima di andare
via, Zora fa un cenno inequivocabile al suo scagnozzo:
“Infilagli
un dito nell’occhio”… ma potrebbe anche essere “Tienilo d’occhio”
Spero
la prima!
Intanto, il
nostro aspirante modello preferito sta aspettando Lona. Sfortunatamente per
lui, viene immediatamente abbordato da una non meglio identificata tigre del
ribaltabile che, nell’arco di una manciata di secondi, prima gli da del timido (solo
perché non si è calato i pantaloni e non glielo ha poggiato sulla spalla tipo
collo di volpe) e poi gli dice che nella vita occorre avere anche gli occhi
dietro la testa per non perdere i treni:
Io,
invece, i treni (compresi di pendolari) li faccio sparire con un risucchio!
So che lo dico ogni volta, ma
credetemi: questa è la puntata definitiva per quanto riguarda i dialoghi
memorabili!
Quasi metà
della puntata, infatti, è occupata da un povero cristo che, in attesa di Lona,
viene affiancato da una pletora di casi umani uno più disperato dell’altro (e
tutti con stampato “Trattamento Sanitario Obbligatorio” a lettere cubitali in
faccia).
Non so voi, ma
io ci ho visto una rilettura in chiave pulp (con un pizzico di postmoderno,
critica alla società contemporanea e scappellamento a destra) della Divina Commedia.
La geniale
Lory Del Santo, come una novella Virgilio, guida il nostro inconsapevole Dante
(e noi con lui), alla scoperta dei peggiori gironi infernali popolati dalle più
orride creature che la mente umana abbia mai partorito…
Personaggio leggermente inquietante:
“Scusa, cosa stai aspettando?”
Dante: “Il mio turno”
Personaggio leggermente inquietante:
“Mi verrebbe voglia di buttarmi nel vuoto!”
Dante: “Capisco: il vuoto è la cosa più
comune”
Personaggio leggermente inquietante:
“Ma… non sono certo che questo sia il momento giusto per porre fine alla mia
vita… vado”
Dante: “Arrivederci”
Personaggio leggermente inquietante:
“Arrivederci”
Fammi capire,
mio caro Dante… ti si presenta davanti questo caso umano, un concentrato di
gioia tutto vestito di viola, e per di più aspirante suicida, e tu non batti
ciglio?
Personaggio inquietante: “Scusi, è
molto che aspetta? The Lady l’ha già ricevuta?”
Dante: “No, ma mi hanno detto che vale
la pena di aspettare per vederla di persona!”
Personaggio inquietante: “Io vedo tutto: al cinema e alla tv.
Visualizzo. Viaggio per il mondo. Sono stato anche indietro nel tempo”
Dante: “Non mi disturbi! Le persone che
sanno troppo mi annoiano!”
Personaggio inquietante: “Oooh! Grazie
per il complimento! Arrivederci!”
Dante: “Arrivederci!”
Mah, Dante che ti devo dire? A
che c***o di provini partecipi? Inizia a farti un paio di domande…
Personaggio ancora più inquietante: “Scusi,
lei è felice?”
Dante: “Talvolta… e lei cosa fa nella
vita?”
Personaggio ancora più inquietante: “Cerco
di divertirmi, esco con begli uomini, insomma… il playboy”
Dante: “È un mestiere che mi ha sempre
affascinato… e secondo lei ci si nasce o ci si diventa?”
Personaggio ancora più inquietante: “Le
domande troppo complesse mi imbarazzano, chiedo venia. Non ho voglia di
aspettare. Arrivederci.”
Dante: “Arrivederci.”
Ho capito! È
un cast per aspiranti comici brillanti (nel senso che vengono fatti brillare
dagli artificieri)! Solo così si spiega uno che, con una faccia come quella,
afferma di essere un playboy (poi magari ha una proboscide nelle mutande, vallo
a sapere).
Personaggio non inquietante, di più:
“Scusi, lei è l’ultimo della fila?”
Dante: “Io sono il primo di quelli che
verranno”
Personaggio non inquietante, di più:
“Sì, si è sempre primi di qualcosa”
Dante: “I numeri primi, secondo la
quantistica, sono i più difficili da individuare”.
Personaggio non inquietante, di più:
“Infatti, io sono un numero uno in tutto e non mi hanno mai scoperto!”
Dante: “Vedendola… meno male!
Arrivederci”
Personaggio non inquietante, di più: “Arrivederci
a lei!”
Dante, ho
capito che iniziano a girarti… ma devi proprio attaccare briga con il più
fisicato dei sociopatici che hai incontrato (e per di più dopo avergli parlato
di quantistica)?
L’inquietudine fatta a persona: Canta
il ritornello de “Il mio corpo che cambia”
Dante: “Scusi, ma lei ha l’unico scopo
di rompere le palle?”
L’inquietudine fatta a persona: “Ma la
musica fa parte INTEGRALE del DNA umano”
Dante: “Anche il silenzio può scalare
la hit parade”
L’inquietudine fatta a persona: “Sì, ma
a me non piacciono le musiche trans, abbiamo gusti diversi. Arrivederci!”
Dante: “Arrivederci”
Qui niente da
dire, bravo Dante! Grande autocontrollo: neanche il Dalai Lama avrebbe
resistito alla tentazione di porre fine ai suoi giorni a furia di sprangate
sulle gengive!
Sono l’Inquietudine, qualcuno mi ha
cercato?: “Scusi, è qui che bisogna fare la fila per vedere the lady?”
Dante: “Sì”
Sono l’Inquietudine, qualcuno mi ha
cercato?: “Certo che la vita è faticosa. Poi, a questi appuntamenti, ti
fanno aspettare delle ore!”
Dante: “La vita degli uomini è
stressante”
Sono l’Inquietudine, qualcuno mi ha
cercato?: “Io, come donna, posso dire che truccarsi è meglio che farsi la
barba tutti i giorni”
Dante: “Potendo scegliere”
Sono l’Inquietudine, qualcuno mi ha
cercato?: “Io posso scegliere”
Dante: “C’è chi si crea le opportunità”
Sono l’Inquietudine, qualcuno mi ha
cercato?: “Mi fa passare avanti? Ho fretta”
Dante: “Ma certo, sono galante”
Sono l’Inquietudine, qualcuno mi ha
cercato?: “Arrivederci”
Dante: “Arrivederci”
Non ti bastano i
decerebrati cronici che hai incontrato? Ti metti anche a cedere il posto alla
prima sgallettata che ti fa gli occhi dolci?
Oh, al diavolo!: “Ma come si fa, dico
io, a non essere un genio!”
Dante: “Sì”
Oh, al diavolo!: “Come si fa a non
capire come interagire? Come lavorare mettendosi sulla stessa lunghezza
d’onda!”
Dante: “Già!”
Oh, al diavolo!: “La gente dorme, si
accontenta. Vive perennemente in un letto di pigrizia. Non ha gli occhi!”
Dante: “Ma lei, cerca questa persona o
è lei?”
Oh, al diavolo!: “Io cerco una persona
per condividere”
Dante: “Guardi, io sono già impegnato.
La saluto. Devo entrare, è il mio turno”
Oh, al diavolo!: “Arrivederci”
Dante: “Arrivederci”
Eh no, Dante:
sei una merda! All’altra l’hai fatta passare avanti e con questa qui (che
effettivamente pare un orinale), tagli corto dicendo che è arrivato il tuo
turno?
Come i più attenti alla lettura avranno notato, il nostro Dante vive di profilo:
Come i più attenti alla lettura avranno notato, il nostro Dante vive di profilo:
Lo so… forse
mi sono dilungato troppo su questi dialoghi, ma:
1) Sono epici,
o no?
2) Volevo
essere sicuro che restassero a imperitura memoria per i posteri
3) Il resto
della puntata è composto da:
Una specie di
cubista che racconta all’inviato della trasmissione tv The Regal Queen (provate a cercare “The
Regal Queen” su Google Immagini) la
storiella del marito che chiedeva continuamente alla moglie: “Tesoro, mi fai baciare il tuo boschetto?”, finché, un
giorno, lei non gli rispose: “Senti caro, se non pianti l’alberello, dovrò
vendere l’orticello”.
E lo so… anch’io ho fatto la vostra stessa faccia.
E che dire di Doris
che, per liberarsi dalle avances telefoniche di un vecchiaccio laido, prima gli
dice “Sono tutta bagnata” e poi “Le mie mani fanno incantesimi”!
E no! Adesso che lo hai fatto ingrifare come
un facocero, è inutile che fai lo sguardo da spigola al sale!
Concludendo
con l’agghiacciante dialogo, completamente a membro di canide, tra tre catanesi
di cui una è l’incarnazione dello stereotipo del terrone a cui non va di
combinare un c***o:
Dovevo andare a lavorare, ma mi è stato
impossibile… una disgrazia: è stato male un lontano parente di un mio cugino e
voi capite, quando accadono cose così in famiglia, non c’è la tranquillità per
andare a lavorare!
Uno è innocuo:
Uno è un
idiota che, in un’altra vita, faceva il tour operator:
Qui non succede nulla! Vuoi mettere Parigi,
Londra New York!
Più che un genio della lampada, sei un genio
della lampo!
È tutto per
oggi, alla prossima!
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