venerdì 3 giugno 2016

Internet è una brutta persona - Crowdfunding: i 5 progetti più folli



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog simpatico come un colpo di sonno al volante.


Iniziamo il post di oggi con un esperimento.
Pronti?
Uscite di casa e passate la prossima ora della vostra vita a chiedere soldi ai passanti.


Fatto?
Bravissimi!
Suppongo che i risultati da voi ottenuti siano stati, più o meno, questi:

Il 30% dei passanti è stato ben disposto a darvi dei soldi… esclusivamente in monetine da 10 centesimi… lanciandovele in faccia con una fionda...

Il 15% dei passanti si è detto disponibile alla donazione, ma poi vi ha truffati e, adesso, siete abbonati a vita ad una rivista di decoupage ed avete adottato a distanza una famiglia di sherpa nepalesi (dal pessimo carattere) senza rendervene conto

Il 50% dei passanti ha avuto da ridire sulla moralità dei vostri antenati

Il 5% dei passanti vi ha pagato con i soldi  e le proprietà del Monopoly e adesso vi ritrovate costretti a pagare l’IMU sulle case a Vicolo Corto

Questi risultati non sono una sorpresa: con la crisi economica, le persone preferirebbero amputarsi la falange di un mignolo piuttosto che affidare a qualcuno i propri soldi.
E, invece, no!
O, almeno, non è sempre così. Il web ci viene in soccorso con una delle invenzioni più interessanti e, al tempo stesso, più inquietanti della storia:

Il crowdfunding

Che bestia è il crowdfunding? Detto in parole piuttosto povere, il crowdfunding consiste nel farsi finanziare un progetto da privati cittadini (che ne apprezzano e condividono l’idea), soprattutto tramite micro offerte effettuate su appositi siti internet (Kickstater e simili).
Tantissimi sono i progetti eccezionali che, scartati da società e multinazionali, sono stati realizzati in questo modo… ma, essendo sull’Internetturbino, oggi vi parlerò dei 5 progetti più assurdi finanziati con il crowdfunding.

5
Insalata di patate

Un bel giorno, a Zack Danger Brown è venuta voglia di un’insalata di patate. Invece che fare un po’ di spesa e passare una ventina di minuti scarsi in cucina come avremmo fatto noi comuni mortali, ha deciso di provare con Kickstater.
La presentazione del progetto di Zack è stata concisa, ma efficace: “In pratica, sto solo facendo un’insalata di patate. Non ho ancora deciso di che tipo”. 
L’obiettivo fissato da Zack per una buona insalata di patate era di 10$... ma ne sono arrivati ben 55.492$ che, se non sbaglio, sono stati poi donati in favore dei senzatetto (l’alternativa era mangiare insalata di patate per l’eternità).

4
Sapone all’aroma di carne

In un mondo in cui i nazi-vegani la fanno ormai da padrona, è bene dar voce ai carnivori per permettere anche a loro di dire (e fare) qualche idiozia.
I promotori del rivoluzionario progetto del sapone all’aroma di carne recita: “Amiamo la carne ed amiamo il sapone… vogliamo rivoluzionare il concetto di “pulito” realizzando i nostri saponi al profumo di carne”.
Che è un po’ come dire “Mi piacciono i culi e mi piace il cioccolato… quindi creo dei dolcetti a forma di ano”.
No, davvero… lo hanno fatto sul serio (ne ho parlato qui).
Ritornando al progetto, il suo fine è quello di “Suscitare un vivace dibattito circa l’igiene personale ed il consumo di carne, promuovendo l'utilizzo delle risorse di origine animale, sfruttandone al massimo il potenziale”.
Detto così, sembra anche un progetto serio… ma attenzione alla chicca finale “Pensiamo che le persone pulite debbano odorare di pancetta, non di menta o rose”.
Porca miseria! È la cosa più geniale e stupida allo stesso tempo che abbia mai letto!

Immagino i cani del quartiere che mi guardano così dopo essermi lavato per benino, tutto profumato come una costina di maiale...

Interessante anche la sezione “Domande frequenti”, dove si diffidano gli utenti dall’ingerire il sapone nonostante il suo delizioso profumo e, proprio per questo, se ne consiglia l’uso anche ai vegetariani “Così potrete profumare di carne senza doverla mangiare”.
L’obiettivo del progetto era di 1.500$ e ne ha raccolti… 1.905$.

3
Cuscino struzzo
 
 
Chi non si è mai addormentato in pubblico? A lezione, in treno, alla recita dei bambini, al cinema, alla guida
E chi, a causa dell’improvviso pisolino, non ha mai fatto figure barbine?
Che so… russando rumorosamente, oppure sbavandosi in pubblico?
Il rivoluzionario Ostrich Pillow (cuscino struzzo) è quello che fa per voi: 

Nel senso che farete brutta figura già semplicemente indossandolo

In realtà pare pure comodo… sarà per questo che, a fronte dei 70.000$ dollari di obiettivo, il prodotto ne ha raccolti ben 195.094.

2
Pug-let

Le opere di Shakespeare sono come la Bibbia ed il Kamasutra: tutti ne parlano, ma ben pochi le hanno lette davvero.  
Fino ad oggi.
Il buon Kevin Broccoli (un nome, una garanzia) presenta così il suo rivoluzionario progetto: “Per anni ho sognato di mettere in scena una delle più gloriose opere di Shakespeare con una delle creature più gloriose del creato… i carlini”.

Avete capito bene...

L’Amleto di Shakespeare recitato a suon di carlini… in pratica, dagli attori cani, ai cani attori. Nonostante le ovvie difficoltà (l’idiozia dell’idea su tutte), Broccoli è riuscito a raggiungere i 5.000$ necessari.
Pensate un po’: i cinque folli che hanno donato da 100 a 200$, otterranno non solo due biglietti, ma potranno conoscere i carlini e ricevere un video messaggio dal carlino che interpreta Amleto; i due temerari che hanno donato da 200$ a 500$, invece, otterranno due biglietti, la possibilità di conoscere i carlini e di scegliere un carlino per un ruolo a scelta (quelli di Amleto e Ofelia non sono disponibili); l’eroe che ha donato da 1.000$ a 5.000$, infine, riceverà dieci biglietti, potrà giocare con tutti i carlini e, inoltre, il regista cucinerà per lui un piatto di spaghetti.
Soltanto una cosa: evitate di andate alla rappresentazione canina dell’Amleto dopo esservi lavati col sapone all’aroma di cosciotto di pollo di cui abbiamo parlato prima per evitare ovvi disastri…

1
Licky Brush
 

Il motto di questo progetto è: “Lecca il tuo gatto, come un gatto”. Immagino che i fondamentalisti animalisti si staranno già leccando le vibrisse le labbra.
Il progetto mira a realizzare il sogno di tutti coloro che, almeno una volta nella vita, non “Hanno mai desiderato leccare il proprio gatto”.
Chi è desideroso di assaggiare il proprio gatto avidamente come fosse un calippo in piena estate, oggi può farlo… e “Senza palle di pelo”, aggiungono orgogliosi i promotori del progetto. 
Si tratta, in pratica, di una specie di ciuccio per bambini dotato di una sorta di lingua artificiale che permette di “leccare” il proprio gatto. 
Ritengo, però, che i veri amanti dei gatti debbano leccarli con la propria lingua senza ricorrere a questi mezzucci. Gli ideatori del Licki Brush, inoltre, ritengono che accarezzare / leccare il gatto con questo affare renda più intima la relazione tra gatto e proprietario.

  
Esempio di gatto che è stato leccato un po' troppo...

Vi vedo un po’ scettici, anche se riesco a scorgere qualche entusiasta nelle ultime file. Per i lettori non ancora convinti del progetto, ricordo (citando gli inventori del progetto) che:

Leccare il proprio gatto con Licki Brush è una pratica meditativa per felini ed umani

Licki Brush permette di sviluppare una relazione più profonda con il vostro gatto (ma dipende soprattutto da dove lo leccate)

È possibile invitare i vostri amici (a patto che abbiano comprato anche loro Licky Brush) per dar vita ad un divertentissimo Licky Party! 

Certo… già mi immagino la scena:

Amico dei gatti: Ciao! Vuoi passare da me stasera?
Amico dell’amico dei gatti: Certo! Che si fa di bello? Sbronza e scherzi telefonici fino a tarda notte?
Amico dei gatti: Naaaa…. Perché non passiamo la serata a leccare i gatti?
Amico dell’amico dei gatti: Scusami, mi sono ricordato che fanno la maratona della Melevisione in tv e non posso perdermela.

 
Adesso tocca a noi leccarti...!

Sapete la cosa veramente divertente? Mancano ben 23 giorni alla chiusura della campagna ed il progetto ha già raccolto 35.000$ circa (su un obiettivo di 36.500$... in pratica è fatta).

È tutto per oggi, alla prossima!

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