venerdì 24 aprile 2015

Intanto, sul Web – The Lady Saga (E05 S01)

Salve a tutti, benvenuti nel blog utile come una lezione di inglese tenuta da Renzi.



Eccoci a metà della nostra cavalcata attraverso la storia del web, della cinematografia e dell’esoterismo: la web serie The Lady! Prima di cominciare, vorrei ringraziare…
… Ehi, scusa…
Eh? Ah, sei tu! Passata l’uveite?
Eh? Sì, sì… grazie.
Dimmi, hai bisogno di qualcosa?
Beh… volevo scusarmi per il mio comportamento. Specialmente all’inizio, quando mi intromettevo nei tuoi post…
Beh, è un bel gesto da parte tua.
Sì, ecco… io avevo un piccolo sito web tutto mio, ma un giorno, non so perché, mi sono risvegliato in un posto che non conoscevo… ho provato ad affacciarmi a vari blog, ma tutti mi scacciavano…
Che storia triste!
Così, quando sono arrivato nel tuo blog, ho fatto un po’ il bullo per paura che anche tu mi scacciassi! Sai, quei messaggi un po’ inquietanti…
Effettivamente, all’inizio sembravi proprio uno psicopatico…
Davvero? Buahahah!
Ecco… non dovresti ridere così, sembri un serial killer affetto da raucedine…
Mmm, sì… hai ragione. Scusa ancora.
Ho capito, scuse accettate.
Grazie! Senti… se potessi stabilirmi un po’ da te, in attesa di capire come tornare a casa…
Mmm, ok… c’è tanto spazio.
Ok, grazie! Trovo un angolino e mi sistemo, scusa il disturbo!

Come al solito, prendiamoci qualche minuto per ripercorrere la trama delle puntate precedenti…


Neanche a farlo apposta, Lona è al telefono con tale Andrea e, come al solito, i contenuti della telefonata salgono agli onori dell’Accademia della Crusca:


Lona: “Ciao, Andrea. Tutto bene? Come sta il tuo corpo meraviglioso?”
Andrea: “Piccola! Sei la donna del desiderio, dell’amore…”
Lona: “L’amore è imprevedibile, sfuggente, potente”
Andrea: (Che ha capito che, almeno stavolta, non ce n’è) “Beh, ti lascio alla tua vita meravigliosa…”

Non voglio privarvi del soave piacere di ascoltare da voi il resto della telefonata… anche perché mi sento già fiaccato nel corpo e nello spirito.
A che minuto siamo? Neanche al secondo? Oh Gesù!

Sì?


No, no… niente. Per fortuna arriva la ragazza di tale Andrea, truccata da panda...


No… intendevo come il panda, il mammifero…

Sì, uno di quei panda che si trovano sulla statale!


La musica si fa d’un tratto carica di suspense, segno inequivocabile che qualcosa sta per succedere… ed ecco che compare Costantino (Luc), che scende una scalinata e sale in sella alla sua moto. Prova ad avviarla, ma niente… la musica si fa ancora più inquietante e poi… e poi… niente: Luc riesce a mettere in moto e va via!


E vai! È tornato! È lui, l’uomo con la reazione allergica più forte del pianeta, che ci confessa di non capire le donne (oltre che le tabelline, il complemento oggetto e la parola pappataci)
 

Giselle (Natalia Bush), intanto, incontra un lillipuziano che le confessa il suo amore senza fine.


Al che, la Bush gli risponde che lo trova dolce come lo zucchero e, come inevitabilmente accade con premesse come queste, lo rimpalla. Il lillipuziano dal cuore d’oro, però, non demorde e la ricopre di regali, ricevendo, per il disturbo ed il salasso economico, un “Topolino mio!” ed un bacio sulla guancia.



Bello mio, a pensarci bene, l’altezza è l’ultimo dei tuoi problemi!

Ma ecco che Lona sforna un’altra telefonata da antologia che chiameremo la “Telefonata del Pulcino”. Per pietà ve ne riporto solo alcune battute, e credetemi, anche così è una roba da far tremare i polsi:

Lona: “Mio caro! Pulcino!”
Pulcino: “Vorrei abbracciarti!”
Lona: “La tua voce è così dolce che demolisce le mie difese”
Pulcino: “Parto per Los Angeles… devo farmi coraggio per cercare di conquistarti… Ti chiamo da Malibu”
Lona: “Va bene, ottimo”
Pulcino: “Ma non demordo, ti conquisterò sotto altri aspetti… ho delle doti nascoste”
Lona: “Faccio finta di non aver capito”


Facciamo intanto la conoscenza del personaggio più inutile della serie, dopo il curatore dei dialoghi, naturalmente: l’apprendista avvocato Yuri che, non solo, indossa mutande bianche e fa aspettare l’amico che lo attende nella hall dell’albero (fottuti ritardatari), ma ammette candidamente di essere un raccomandato…


Ed ecco la scena più angosciante della puntata: subito dopo una demenziale telefonata con Luc, Lona osserva un ponte con i tipici “lucchetti degli innamorati” e si lascia andare ad una delle sue menate terrificanti che, stavolta, vi beccate nella sua versione temibile versione integrale (con montaggio analogico):

“Quante promesse, quanta eternità spesa in un pezzo di metallo! Ma perché lascio che questo miele (penso dica questo, ma l’audio fa schifo), mi accechi? Devo subire perché non voglio essere schiava. Poter essere me tessa con un uomo sembra qualcosa impossibile…”

E dopo questa perla di saggezza, degna del Dalai Lama sotto acidi, che potrebbe anche essere intesa come una critica ad un gesto ormai omologato  e banale come quello dei fottuti lucchetti, Lona non trova niente di meglio che scattarsi non uno, non due, ma ben tre selfie con alle spalle i suddetti fottuti lucchetti…

Lona accanto ai fottuti lucchetti ...
 
È tutto per oggi, alla prossima!

Bene, ha abbassato le difese! Il blog sarà mio! MIO!!! Buahahah! Si comincia sul serio…

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