lunedì 20 novembre 2017

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 127 ("maniaco" con motosega a Brescia; treno in anticipo di 20 secondi in Giappone; peni nel cielo)



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog simpatico come il burlone che si mette a raccontare barzellette ad un funerale…

… al vostro funerale

Nella Rassegna Stampa di oggi: "maniaco" con motosega a Brescia; treno in anticipo di 20 secondi: scandalo in Giappone; peni nel cielo.


 Tempo di lettura: circa 4 minuti

"Maniaco" con motosega a Brescia (link alla notizia)

Da amante dei film horror quale sono, la notizia mi ha incuriosito non poco. Qualche giorno fa, Brescia è stata teatro delle azioni di un “maniaco”…

… in perfetto stile Non aprite quella porta

È mattina.
Immaginate l’aria immobile ed una nebbia lattiginosa che rende il paesaggio spettrale.
La quiete mattutina amplifica ogni minimo rumore.
Mentre la città si risveglia, un uomo incappucciato si aggira per le strade deserte.
Ha in mano un oggetto che raramente si vede per le strade di una grande città… una motosega.
Una motosega accesa, con cui il misterioso uomo aggredisce brutalmente…

… due betulle

Ma che modo idiota di darsi al giardinaggio.
E se avesse dovuto potare il geranio sul balcone di casa cosa usava?

Il punteruolo di Basic Istinct? Con tanto di sexy accavallata di gambe?

Ma torniamo a noi.
Per la prima betulla, ahimè, non c’è stato niente da fare… fortunatamente, però, la seconda è sopravvissuta all’aggressione perché il maniaco si è dato alla fuga (un complice, infatti, lo aspettava in un pick up) quando si è accorto che il suo folle gesto aveva attirato l’attenzione dei residenti.

Strano che i residenti si siano insospettiti sentendo il rumore di una motosega accesa sotto casa alle 8.00-8.30 del mattino, no?

Treno giapponese in anticipo di 20 secondi, la società si scusa per il disagio (link alla notizia)

Spesso ci lamentiamo della concezione che hanno gli altri popoli di noi italiani: 

Con i baffi alla Super Mario, cazzoni, gesticolatori, mangiatori di pasta e pizza, mafiosi, suonatori di mandolino, eccetera…

Anche noi, però, ragioniamo spesso per stereotipi… pensiamo, ad esempio, ai giapponesi:

Lavoratori indefessi che muoiono sul posto di lavoro, fissati con il karaoke e l’intimo femminile usato (acquistabile in appositi negozi), maniaci della puntualità, eccetera…

Probabilmente è tutto vero, ma concentriamoci sull’ultimo punto.
Tramite un comunicato ufficiale, i dirigenti della società Metropolitan Intercity Railway Company si sono scusati perché, il 14 novembre, un treno della linea Tsukuba Express, il 5255 per la precisione, è partito dalla stazione Minami-Nagareyama alle 9.44.20, invece che alle 9.44.40.
Cioè, con 20 secondi di anticipo (non lasciando, comunque, nessun passeggero sulla banchina, giungendo in orario alla stazione di arrivo e senza che ci fosse alcun reclamo da parte dei passeggeri).
Ora, il semplice fatto che, in Giappone, l’orario dei treni sia espresso al secondo, fa scompisciare noi italiani.
No, davvero: più di una volta, in stazione, ho sentito il messaggio “Il treno XY arriverà con imprecisati minuti di ritardo”.
Imprecisati?
Accidenti, da noi non solo i treni non arrivano in orario, ma non si sa neanche l’entità del ritardo… così, per avere l’effetto sorpresa.
Tutt’altra cosa in Giappone dove, per 20 secondi di anticipo, sono arrivate le scuse ufficiali dei dirigenti…

… e, magari, è stato impedito loro di compiere il seppuku (il suicidio rituale in uso dai samurai

 … da noi, tanto per dirne una, devi convincere Trenitalia a suon di reclami che situazioni del genere non sono esattamente sinonimo di viaggio confortevole…

Personalmente, non so quale potrebbe essere la mia reazione se il mio treno partisse con 20 secondi di anticipo ed arrivasse puntuale…

Commozione?

Ola da stadio?

Sacrifici umani per ringraziare gli dei?

Peni nel cielo (link alla notizia)

Fin da piccoli, i maschietti sono fissati con il pene… anche le ragazze lo sono, ma più avanti con gli anni.
I maschietti, infatti, passano buona parte del loro tempo armati di righello nei bagni delle scuole e, soprattutto, considerano il pene come massima espressione artistica:

Da qui l’abbondanza di murales a tema fallico

Ma non solo.
Nella mia scuola, ad esempio, era consuetudine appropriarsi del diario di un amico e disegnarci sopra più peni possibili prima di rimetterlo a posto.
Il colpo perfetto, però, consisteva nel disegnare un unico enorme pene che partiva da inizio anno e terminava all’ultima pagina, in modo da creare grande imbarazzo ad ogni comunicazione scuola - famiglia da presentare sul diario.
Un capolavoro.
Poi si cresce e tutto cambia.
Beh, più o meno.
Con l’arrivo dell’età adulta (quando l’ambizione di avere il pene più lungo del mondo si è ormai scontrata con la dura realtà), rimane sempre vivo il desiderio di disegnare il pisello definitivo, visibile da tutti a chilometri di distanza.
Una mattina, i residenti di Okanogan Country (USA), si sono svegliati così:

 Le scie chimiche sporcaccione: il sogno di ogni complottista erotomane

L’ambizione di ogni uomo, scrivere nel cielo, realizzata da un bambino di 12 anni ossessionato dalle minchie.
Naturalmente, i vari testimoni hanno reagito in modi diversi: c’è stata la mamma scandalizzata e preoccupata di dover spiegare al figlio cosa rappresentasse il disegno e c’è chi, avendo assistito in diretta all’opera d’arte, dopo la realizzazione dei “cerchi” ha capito dove si sarebbe andato a parare ed ha iniziato a ridere divertendosi come un matto.
A bravata conclusa, con non poco imbarazzo, i pezzi grossi dell’aereonautica statunitense e della Federal Aviation Administration hanno avviato un’indagine interna, riuscendo a risalire al responsabile: l’equipaggio di un Boeing EA-18G.
Alla fine, le istituzioni militari hanno deciso di non intraprendere provvedimenti disciplinari nei confronti dell’equipaggio incriminato in quanto l’atto, pur immaturo ed inaccettabile per gli elevati standard dell’aviazione militare statunitense, non ha rappresentato un rischio per la sicurezza.
Inaccettabile.
Totalmente inaccettabile ed irrispettoso.
Io avrei dato all’equipaggio ciò che meritava… una medaglia, ad esempio.

Forse non così tante, però: sembrano frigoriferi con tante calamite attaccate sopra...

È tutto per oggi, alla prossima!

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