mercoledì 15 marzo 2017

Chiacchiere da bar - Quello che i poteri forti non vogliono che sappiate sull'alimentazione


Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog sexy come una scena di nudo nella doccia…

 
… con protagonista Magalli 

Già in passato mi sono occupato dell’alimentazione, passando in rassegna le più… curiose diete che popolano i meandri del web e gli incubi dei nutrizionisti (qui e qui). Ma è tempo di affrontare un’altra volta l’argomento a 360° gradi (che è sempre meglio che affrontarlo a 90°).



Tempo di lettura: circa 8 minuti


Parliamoci francamente: odio i vegani. Beh, insomma, non è proprio odio… è legittima difesa nei confronti di persone che preferirebbero piantarmi un coltello in fronte piuttosto che affettare una bistecca.


Naturalmente mi riferisco solo ai più estremi, quelli che provano a convertire il prossimo neanche fossero missionari in Africa, o Testimoni di Geova attaccati al citofono. 

 
Io (tra le tante cose), odio i risvoltini (vuoi solo perché mi fanno sentire freddo alle caviglie), ma non per questo passo le giornate ad allungare l’orlo dei pantaloni alle persone che incrocio per strada! 

Per carità, rispetto ogni scelta alimentare… purché non mi si rompano le balle e soprattutto purché siano frutto di una scelta consapevole e ragionata e non della solita moda idiota del momento.
Ebbene sì: ancor più dell’abbigliamento, è l’alimentazione la vera vittima delle mode (oltre ai corsi nelle palestre, a pensarci bene). 
Tutto iniziò con la fissa per le farine integrali, la crusca e le fibre, ricordate?


L’improponibile crusca a colazione, bandita dalle convenzioni di Ginevra in quanto crimine di guerra 

Poi fu la volta del bifidus e dei fermenti lattici assortiti, non rinnegate il vostro maledetto passato!
E sapete la cosa davvero divertente?

 
Non conosco nessuno a cui, a furia di ingurgitare ‘sta roba sprezzante delle conseguenti capriole intestinali, è venuto un fisico come quello della Marcuzzi…
 

Vogliamo poi parlare dell’exploit del kamut di qualche anno fa? Tutti bagnati come un branco di ragazzine durante una maratona di Twilight per questa nuova moda, quando presumibilmente ben pochi sanno cosa esattamente sia il kamut.

 
E no, non è un tipo grano… 

E che dire della fissa del bio che ha segnato la mia generazione peggio della crisi economica e dei rigori sbagliati da Baresi e Baggio alla finale di USA ‘94? 
Insomma, ogni anno si fa a gara a trovare l’alimento più stronzo del pianeta, spacciandolo per la cura ad ogni male, per poi lucrarci sopra come se non ci fosse più un domani.
Non ci credete? 
L’avete voluto voi…
Bacche di goji, quinoa, edamame… porca miseria, ma come potrei mai mangiare roba di cui riesco a malapena a pronunciare il nome? 
Ma che ci frega, fa bene alla salute, no? Mica è un business per spennarvi come polli (o come cubetti di tofu, nel caso siate vegani).
Perché non titillarci le papille gustative con questa meraviglia?

 
 Ed ha pure ottime recensioni...! 

Premettendo che metà delle parole che formano il nome di questa barretta sia sinonimo di “costoso”, quanto potrà costare questa leccornia? 
Solo 1.79€ per 30 gr. di libidine assoluta (e salutista).
Un affarone. 
1.79€ acquistata su internet, beninteso. Quanto costerà al pizzicagnolo sotto casa?
Un paio di euro? 
Sempre ammesso che non vi inseguano brandendo una corda di salame come fosse un nunchaku se vi presentate in negozio a chiedere ‘sta roba.
Ehi, ognuno spende i soldi come vuole, sia chiaro… ma se avessi a disposizione 2€ per mangiare, penso che opterei, piuttosto, per questo:

Ed è pure vegana, tiè! 
Almeno penso… non se ne capisce più niente 

Di recente, invece, vanno forte i semi: soprattutto di girasole e di lino mi dicono. 

 
Strano, io l’evoluzione me la ricordavo così…
 
 
… e non così 

Il problema è che siamo diventati tutti esperti cucina e cintura nera terzo dan di alimentazione macrobiotica quando, invece, la metà di noi (me compreso assolutamente) si vergogna come un ladro quando, al ristorante, il cameriere ci versa il vino che abbiamo ordinato per farcelo assaggiare e siamo costretti a spacciarci da eruditi sommelier quando, invece, non siamo in grado di distinguere un cartoccio di Tavernello da un pregiato Spallato della Valpolicella DOCG. 
Se, arrivati a questo punto, questo state annuendo e ridendo sotto i baffi siete delle merde perché lo Spallato della Valpolicella DOCG non esiste…
Ma arriviamo all’ultima moda: l’entemofagia… scientificamente nota come:

Magnarsi gli insetti

Non fate quella faccia schifata: di tutte le ragioni pseudoscientifiche e pseudoetiche sulle varie diete e sui vari tipi di alimenti, quelle sugli insetti hanno un loro perché.
Sono una fonte di proteine a buon mercato e presenti in quantità pressoché infinita. 
Il loro allevamento è molto meno inquinante di quello, che se no, dei bovini.
Contengono un sacco di proteine e fanno bene (beh? Co’è quella faccia? Avete creduto nelle magiche proprietà organolettiche delle bacche di goji e adesso fate storie per una manciata di grilli croccanti?). 
Personalmente, ritengo che sarei più capace di mangiare qualche insetto piuttosto che, che ne so, diventare crudista, avventista del settimo giorno, o fan di Barbara D’Urso.
Non fate gli schizzinosi, che magari vi siete cucinati un ragù di tofu proprio l’altro ieri che è concettualmente un paradosso infernale. 
Insomma, mangiare gli insetti… perché no?
Se da adolescenti avevate un motorino, ve ne sarete già mangiati una quantità industriale, no? L’unica differenza, semmai, è che all’epoca non li avete accompagnati con un buon rosato frizzantino… 
Ricordo che, quando frequentavo l’università a Lecce, ci fu un’invasione di scarafaggi, anche grandi quanto un pungo, che salivano dai tombini e dagli scarichi di casa… roba da apocalisse biblica, per intenderci.
Ricordo ancora il mio coinquilino che, mentre era in bagno per farsi una doccia, scappò nudo come un verme (e col verme da fuori), al grido di: “Aaaah, un mostro!”, dopo aver scoperto una magnattola gigante che lo guardava lavarsi con aria libidinosa.

Una scena orribile… il mio amico che corre nudo, intendo

L’altro mio coinquilino, invece, ne trovò un altro esemplare bello pasciuto nella manica dell’accappatoio… dopo averlo indossato, ovviamente.
Che stupido! 

 
 Col senno di poi, avrei potuto apparecchiare in bagno e fare un sacco di coperti

Suppongo, alla fine, sia tutta questione di come vengano preparati, confezionati e venduti questi benedetti insetti:
 


Scherzi a parte, penso che riuscirei a mangiare roba tipo questa (realizzata con “farina” di insetti)…

 
Occhio: biscotti integranti, non integrali...

 

… ma mai nella vita riuscirei roba come questa (che penso che sia sbagliata proprio a livello concettuale):


Insomma… ho sempre sognato di vivere in prima persona qualche scena epica della trilogia di Indiana Jones (no, il quarto film non esiste): 

 
Salvare la bella in pericolo, picchiare i nazisti, trovare reperti archeologici… 

Alla fine, potrebbe essere anche questa...


È tutto per oggi, alla prossima!

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