lunedì 7 novembre 2016

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 84 (assenteista si dà al porno; ruba auto della polizia e fa live su Facebook, nomi vietati)

Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog utile come una bicicletta senza sellino.

                                             
                                                          … e con le ruote quadrate

Nella Rassegna Stampa di oggi: nuove frontiere nell’assenteismo; nuove frontiere nella stupidità umana; nomi strani al bando.



Tempo di lettura: circa 8 minuti

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L’eroe assenteista (potete approfondire la notizia qui)


Gli assenteisti / furbetti del cartellino sono la piaga della società.
Insieme a quelli che usano il cellulare al cinema, che postano gattini sui social, che non raccolgono gli escrementi del proprio cane (no, davvero, la settimana scorsa ho visto un pinscher che ha cagato su un muro… non ho ancora ben capito come ha fatto, ma è stata una scena davvero agghiacciante).
La lista potrebbe essere mooolto lunga, ma concentriamoci sugli assenteisti.
Personalmente, li sottoporrei ad una cura riabilitativa modello Arancia Meccanica…


… facendoli vedere in loop tutte le puntate di The Lady, Tamarreide e Fratello Maggiore


Troppo crudele?
Forse avete ragione.
Allora si potrebbe gettarli in pasto ai disoccupati, oppure caricarli su un razzo e spararli su Plutone.
Visto le mie posizioni un tantino estremiste nei confronti di questi individui, vi sorprenderà il fatto che il mio eroe della settimana… sia proprio un assenteista.
Avete capito bene.
Dimenticate individui grotteschi che timbrano il cartellino in mutande o con una scatola in testa per non farsi beccare dalle telecamere di sicurezza (!)…


…E no, non sto scherzando…
 

… L’individuo di cui vi sto per parlare è un vero professionista.
S.V. è una guardia forestale di Potenza che ama passare le proprie vacanze a Miami.
Fin qui, tutto regolare se non fosse che, un bel giorno, qualcuno ha riconosciuto nell’aitante forestale il protagonista di un video hard in vendita sul sito di una pornostar (che, naturalmente, ha iniziato a circolare tra amici e colleghi alla velocità della luce).
S.V. ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti sostenendo che, avvicinato e sedotto da due signore nella piscina dell’albergo dove soggiornava, non si era reso conto (vista la sua scarsa dimestichezza con l’inglese), di essere sul set di un film porno poi messo in vendita sul web…
Roba che se avesse detto “Sono inciampato con le infradito sul bordo della piscina e sono finito per caso tra le gambe delle signorine” sarebbe stato più credibile.
Per rendere il tutto più gustoso, c’è da considerare che il fattaccio sarebbe avvenuto durante 36 dei 268 giorni di permesso retribuito che la guardia forestale avrebbe chiesto ed ottenuto per accudire un parente malato…



2
Il criminale più idiota della storia (potete approdondire la notizia qui)


Spostiamoci a Tulsa, USA.
Chi non ha mai pensato di fare colpo su una bella ragazza a bordo di un’auto fiammante?
Bene, deve averlo pensato anche John Pinney quando, a bordo di un’auto della polizia rubata, ha offerto un passaggio ad una donna.
La donna, leggermente insospettita, ha rifiutato gentilmente ed ha chiamato la polizia che ha immediatamente dato il via ad una caccia all’uomo, durata all’incirca mezz’ora, mentre Pinney sfrecciava lungo le strade cittadine a 120 miglia orarie.
Ricapitoliamo.
Rubare un’auto è sbagliato (e io ne so qualcosa, date una lettura qui).
Rubare un’auto della polizia è molto sbagliato (oltre che stupido dal momento che, negli USA, la polizia apre il fuoco sui criminali, o presunti tali, per mooolto meno).


Ascolta Gigi D'Alessio ad alto volume... prendiamolo!


Ma non è finita qui: John ha raggiunto vette di idiozia inesplorate quando ha deciso di realizzare una live su Facebook durante l’inseguimento della polizia… utilizzando un l’iPad di un poliziotto trovato all’interno dell’auto.


Ecco John che si vanta del furto... 


Durante la live, John si è lamentato di avere la polizia alle calcagna, ha cantato a squarciagola (e squarciaorecchie) “Fireflies” degli Owl City ed ha acceso le sirene dell’auto della polizia (giusto per non dare nell’occhio).
Insomma, non si è fatto mancare niente. Fortunatamente, ha resistito alla tentazione di multare i passanti e stendere a colpi di taser i bambini che giocavano a pallone per strada…
Naturalmente, alla fine, John è stato arrestato ed il video della live è stato acquisito dalla polizia e sarà usato in tribunale contro di lui…

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Nomi vietati (potete approfondire la notizia qui)


Dove sono finiti i bei nomi di una volta?
Basta farsi un giro per imbattersi in bambini dai nomi osceni opera di genitori troppo fantasiosi o di impiegati dell’anagrafe analfabeti.
Tralasciando l’expolit di nomi stranieri affibbiati alle povere creature, quello che veramente preoccupa è il modo in cui questi nomi vengono pronunciati e scritti.
Spazio, dunque, alla madre che, in spiaggia, richiama la figlia al grido: “Sciandàl (Chantal), vieni qui a mangiare il panino con la parmigiana!”.


E che dire del bambino che, a scuola, viene rimproverato ingiustamente dagli insegnanti perché si firma Gionatan (e non Jhonatan)?


Fortunatamente, la legge impedisce gli scempi più gravi.
In Malesia, ad esempio, il governo ha vietato l’uso di alcuni nomi tra cui Chow Tow… che pare un nome innocuo, ma che è traducibile con “testa puzzolente”, o Khiow (“gobba”).
Non va certo meglio in Danimarca, dove sono stati messi al bando circa 7.000 nomi, tra cui Anus, Monkey e Pluto.
Anche in Messico è stato necessario l’intervento del tribunale per vietare nomi terrificanti come Facebook, Burger King e RoboCop.
Se desiderate trasferirvi in Nuova Zelanda, invece, scordatevi di poter chiamare vostro figlio Lucifero (e grazie al cielo).
In Svezia, invece, non è possibile chiamare i propri figli Ikea… Inoltre, una coppia (multata di 450$ per non aver registrato il nome del proprio figlio agli uffici competenti entro i termini stabiliti), ha provato, per protesta, a chiamare il bambino Brfxxccxxmnpcccclllmmnprxvclmnckssqlbb11116.


Che, c’è da dire, è un’ottima password… 


Sorprendentemente, il nome è stato respinto.
Che Paesi dimmerda, eh?
Ebbene, chiudiamo con l’Italia dove, ad una coppia, è stato impedito di chiamare il proprio figlio Venerdì.
Questa volta mi oppongo.
Pensate come sarebbe bello chiamarsi Venerdì e crescere sentendo frasi del tipo: “Grazie al cielo è Venerdì!”.
Un’iniezione di fiducia niente male, eh?


Insomma, sempre meglio che chiamarsi Lunedì…


È tutto per oggi, alla prossima!

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