Salve a tutti e benvenuti
nell’Internetturbino: il blog sexy come una scena di nudo nella doccia…
… con protagonista Magalli
Già in passato mi sono occupato
dell’alimentazione, passando in rassegna le più… curiose diete che popolano i meandri
del web e gli incubi dei nutrizionisti (qui e qui). Ma è tempo di affrontare un’altra
volta l’argomento a 360° gradi (che è sempre meglio che affrontarlo a 90°).
Tempo di lettura: circa 8 minuti
Parliamoci francamente: odio i
vegani. Beh, insomma, non è proprio odio…
è legittima difesa nei confronti di persone che preferirebbero piantarmi un coltello in fronte piuttosto che affettare una bistecca.
Naturalmente mi riferisco solo ai
più estremi, quelli che provano a convertire il prossimo neanche fossero
missionari in Africa, o Testimoni di Geova attaccati al citofono.
Io (tra le tante cose), odio i risvoltini (vuoi solo perché mi fanno sentire freddo alle caviglie), ma non per questo passo le
giornate ad allungare l’orlo dei pantaloni alle persone che incrocio per strada!
Per carità, rispetto ogni scelta
alimentare… purché non mi si rompano le balle e soprattutto purché siano frutto
di una scelta consapevole e ragionata e non della solita moda idiota del
momento.
Ebbene sì: ancor più
dell’abbigliamento, è l’alimentazione la vera vittima delle mode (oltre ai
corsi nelle palestre, a pensarci bene).
Tutto iniziò con la fissa per le
farine integrali, la crusca e le fibre, ricordate?
L’improponibile crusca a colazione, bandita dalle convenzioni di
Ginevra in quanto crimine di guerra
Poi fu la volta del bifidus e dei
fermenti lattici assortiti, non rinnegate il vostro maledetto passato!
E sapete la cosa davvero divertente?
Non conosco nessuno a cui, a furia di ingurgitare ‘sta roba sprezzante
delle conseguenti capriole intestinali, è venuto un fisico come quello della
Marcuzzi…
Vogliamo poi parlare dell’exploit
del kamut di qualche anno fa? Tutti bagnati come un branco di ragazzine durante
una maratona di Twilight per questa nuova moda, quando presumibilmente ben
pochi sanno cosa esattamente sia il kamut.
E no, non è un tipo grano…
E che dire della fissa del bio che
ha segnato la mia generazione peggio della crisi economica e dei rigori
sbagliati da Baresi e Baggio alla finale di USA ‘94?
Insomma, ogni anno si fa a gara a
trovare l’alimento più stronzo del pianeta, spacciandolo per la cura ad ogni
male, per poi lucrarci sopra come se non ci fosse più un domani.
Non ci credete?
L’avete voluto voi…
Bacche di goji, quinoa, edamame…
porca miseria, ma come potrei mai mangiare roba di cui riesco a malapena a
pronunciare il nome?
Ma che ci frega, fa bene alla
salute, no? Mica è un business per spennarvi come polli (o come cubetti di
tofu, nel caso siate vegani).
Perché non titillarci le papille
gustative con questa meraviglia?
Ed ha pure ottime recensioni...!
Premettendo che metà delle parole
che formano il nome di questa barretta sia sinonimo di “costoso”, quanto potrà
costare questa leccornia?
Solo 1.79€ per 30 gr. di libidine
assoluta (e salutista).
Un affarone.
1.79€ acquistata su internet, beninteso.
Quanto costerà al pizzicagnolo sotto casa?
Un paio di euro?
Sempre ammesso che non vi inseguano
brandendo una corda di salame come fosse un nunchaku se vi
presentate in negozio a chiedere ‘sta roba.
Ehi, ognuno spende i soldi come
vuole, sia chiaro… ma se avessi a disposizione 2€ per mangiare, penso che
opterei, piuttosto, per questo:
Ed è pure vegana, tiè!
Almeno penso… non se ne capisce più niente
Di recente, invece, vanno forte i
semi: soprattutto di girasole e di lino mi dicono.
Strano, io l’evoluzione me la ricordavo così…
… e non così
Il problema è che siamo diventati
tutti esperti cucina e cintura nera terzo dan di alimentazione macrobiotica quando,
invece, la metà di noi (me compreso assolutamente) si vergogna come un ladro
quando, al ristorante, il cameriere ci versa il vino che abbiamo ordinato per
farcelo assaggiare e siamo costretti a spacciarci da eruditi sommelier quando,
invece, non siamo in grado di distinguere un cartoccio di Tavernello da un
pregiato Spallato della Valpolicella DOCG.
Se, arrivati a questo punto, questo
state annuendo e ridendo sotto i baffi siete delle merde perché lo Spallato
della Valpolicella DOCG non esiste…
Ma arriviamo all’ultima moda: l’entemofagia…
scientificamente nota come:
Magnarsi gli insetti
Non fate quella faccia schifata:
di tutte le ragioni pseudoscientifiche e pseudoetiche sulle varie diete e sui
vari tipi di alimenti, quelle sugli insetti hanno un loro perché.
Sono una fonte di proteine a buon
mercato e presenti in quantità pressoché infinita.
Il loro allevamento è molto meno
inquinante di quello, che se no, dei bovini.
Contengono un sacco di proteine e
fanno bene (beh? Co’è quella faccia? Avete creduto nelle magiche proprietà
organolettiche delle bacche di goji e adesso fate storie per una manciata di
grilli croccanti?).
Personalmente, ritengo che sarei
più capace di mangiare qualche insetto piuttosto che, che ne so, diventare crudista,
avventista del settimo giorno, o fan di Barbara D’Urso.
Non fate gli schizzinosi, che
magari vi siete cucinati un ragù di tofu proprio l’altro ieri che è
concettualmente un paradosso infernale.
Insomma, mangiare gli insetti…
perché no?
Se da adolescenti avevate un
motorino, ve ne sarete già mangiati una quantità industriale, no? L’unica
differenza, semmai, è che all’epoca non li avete accompagnati con un buon
rosato frizzantino…
Ricordo che, quando frequentavo
l’università a Lecce, ci fu un’invasione di scarafaggi, anche grandi quanto un
pungo, che salivano dai tombini e dagli scarichi di casa… roba da apocalisse
biblica, per intenderci.
Ricordo ancora il mio coinquilino
che, mentre era in bagno per farsi una doccia, scappò nudo come un verme (e col
verme da fuori), al grido di: “Aaaah, un mostro!”, dopo aver scoperto una
magnattola gigante che lo guardava lavarsi con aria libidinosa.
Una scena orribile… il mio amico che corre nudo, intendo
L’altro mio coinquilino, invece,
ne trovò un altro esemplare bello pasciuto nella manica dell’accappatoio… dopo
averlo indossato, ovviamente.
Che stupido!
Col senno di poi, avrei potuto
apparecchiare in bagno e fare un sacco di coperti
Suppongo, alla fine, sia tutta
questione di come vengano preparati, confezionati e venduti questi benedetti
insetti:
Scherzi a parte, penso che
riuscirei a mangiare roba tipo questa (realizzata con “farina” di insetti)…
Occhio: biscotti integranti, non integrali...
… ma mai nella vita riuscirei roba come questa (che penso che sia
sbagliata proprio a livello concettuale):
Insomma… ho sempre sognato di
vivere in prima persona qualche scena epica della trilogia di Indiana Jones
(no, il quarto film non esiste):
Salvare la bella in pericolo, picchiare i nazisti, trovare reperti
archeologici…
Alla fine, potrebbe essere anche questa...
È tutto per oggi, alla prossima!
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