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… velenosi
Nella Rassegna Stampa di oggi: parodie dell’intervista del Professor
Robert Kelly alla BBC; mucca alla riscossa; l'importanza di chiamarsi Saddam
Hussain.
Tempo di lettura: circa 7 minuti
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Parodie dell’intervista del Professor Robert Kelly alla BBC (potete
vedere i video qui, qui, qui e qui)
Nella scorsa Rassegna Stampa (qui), vi avevo narrato le peripezie del Professor
Robert Kelly che, in collegamento dalla sua casa con la BBC per un’intervista
sulla Corea del Sud, era stato comicamente interrotto dall’irruzione dei suoi
due figli con tanto di intervento disperato della moglie per recuperarli:
… il tutto in diretta tv
Il video è, ovviamente, diventato
virale ed il Professor Kelly e la sua famiglia hanno avuto il loro momento di
gloria.
Come ben sapete, però, il web è un
posto terribile (o esilarante, a seconda dei punti di vista…) e, puntali come
un controllo della stradale il sabato sera, hanno iniziato a proliferare
parodie sulla disavventura di Kelly.
Ci si sono cimentati tutti, dai
comici professionisti alla gente comune… con risultati spesso notevoli.
Ad esempio, c’è la mamma
giornalista che, non curante dell’irruzione dei propri figli, li accudisce, dà
loro da mangiare e prepara il pollo con le patate per la cena, il tutto senza perdere il filo del
discorso… per la serie, le donne sono multi tasking e sanno fare più cose
contemporaneamente a differenza di noi poveri dementi dotati di genitali
esterni…
C’è anche il video con il
“giornalista” alle prese con l'invasione dei suo famigliari visibilmente posseduti dal maligno... che finiscono per venire alle mani in stile rissa
tra ubriachi fuori dal bar
E che dire del video in cui
l’alter ego di Kelly viene interrotto dalla figlia, dalla moglie, dai suoceri e da
una sconosciuta che gli ruba un quadro?
E non può mancare, ovviamente, Darth Vader alle prese con i droidi molesti durante un'intervista con l'imperatore... menzione d'onore per la Principessa Leila che recupera i droidi
Robert Kelly, uno di noi!
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Mucca alla riscossa (potete leggere la notizia qui)
Questa notizia farà felice chi ama i telefilm polizieschi vecchia scuola (dove ¾ della puntata
consisteva in inseguimenti on the road), nonché dei programmi che spopolano sui
canali tipo DMAX, con protagonisti gli agenti di polizia con le riprese
effettuate tramite dashcam (le telecamere piazzate sul cruscotto delle auto di
pattuglia, per intenderci).
Il nostro prode agente…
… coraggioso come
Francis Llwellyn "Ponch" Poncherello in CHiPs…
… atletico come T.J.
Hooker in... T.J. Hooker
… e spericolato come
Samir ed i suoi colleghi in Squadra Speciale Cobra 11
(colleghi destinati a morte prematura, perché Samir porta sfiga quanto 17 gatti neri che, attraversandoti la strada, passano sotto una scala facendola cadere contro uno specchio… il tutto di venerdì 17)
… si imbatte in un pericoloso
fuggitivo.(colleghi destinati a morte prematura, perché Samir porta sfiga quanto 17 gatti neri che, attraversandoti la strada, passano sotto una scala facendola cadere contro uno specchio… il tutto di venerdì 17)
Un fuggitivo bovino, per essere precisi...
Impossibilitato a chiedergli i documenti, il nostro agente decide di pedinarlo con l’auto e, sorprendentemente, riesce a condurlo nel proprio recinto.
A questo punto, non resta che chiudere il cancello e vantarsi dell’impresa con i propri colleghi, no?
Non proprio.
Il nostro eroe ha l’infelice idea di entrare nel recinto prima di chiuderlo ed il bovino, conscio dei suoi diritti e intuendo che il poliziotto non è provvisto di regolare mandato di perquisizione, decide di caricarlo a tutta velocità (contando sulla sua scarsa condizione aerobica):
Fortunatamente per l'agente, alla fine il bovino si è limitato alla fuga... sfortunatamente per l'agente, però, la sua disavventura è stata registrata dalla dashcam e visionata da superiori e colleghi.
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La sfortuna di chiamarsi Saddam Hussain (potete leggere la notizia qui)
Oggi parleremo di Saddam Hussain
e no, non avete sbagliato sito.
Si sa, al giorno d’oggi trovare un lavoro può essere un tantino difficile… ne sa qualcosa il povero Saddam Hussain.
Si sa, al giorno d’oggi trovare un lavoro può essere un tantino difficile… ne sa qualcosa il povero Saddam Hussain.
Il protagonista della nostra
storia, oltre a doversela vedere con la crisi economica, deve fare
i conti anche con il proprio nome.
Questo, naturalmente, rende tutto
un tantino più complicato. Nonostante il suo curriculum brillante, infatti, Saddam fa
una fatica boia a trovare lavoro... per il semplice fatto che i papabili datori di lavoro
hanno paura ad assumerlo per via del suo nome.
A questo problema, non certo di
poco conto, si aggiunge il fatto che il nostro Saddam ha non pochi problemi a
viaggiare (soprattutto in aereo), oltre che ad attraversare i confini degli Stati.
Come si dice: “La fortuna è
cieca, ma la sfiga ci vede benissimo (ed è in grado di centrarti in piena
fronte da 800 mt. di distanza al buio)”
Non dandosi per vinto, Saddam ha
deciso di farsi cambiare nome in Sajid… ma la situazione è perfino peggiorata
dal momento che, adesso, i suoi documenti riportano il suo nuovo nome, ma sui
certificati scolastici compare ancora quello vecchio.
Questa discrepanza di dati, lo
rende ovviamente soggetto a tutta una serie di controlli di sicurezza per
accertare la sua identità, con conseguenze catastrofiche sui suoi tentativi di cercare un lavoro.
Accidenti!
Tutti questi problemi per un
banale caso di omonimia… (con un dittatore morto più di 10 anni fa, per giunta)!
Ma, un attimo… a ben vedere, si tratta di omonimia parziale,
dal momento che il dittatore iracheno si chiamava Saddam Hussein (con la “e” e non con
la “a”).
Suppongo che, forse, in Iraq la
popolazione ed il governo siano ancora un po’ sensibili sull’argomento… e,
invece, no perché il nostro povero Saddam / Sajid è indiano!
E, allora, perché diavolo tutti
questi problemi per trovare lavoro?
È come se, ad esempio, il
ragioniere Benito Mussolotti non riuscisse a trovare lavoro a causa del suo
nome… in Uzbekistan!
È tutto per oggi, alla prossima!
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