Salve a tutti e benvenuti
nell’Internetturbino: il blog utile come un limone per uno stitico…
Mi torna in mente una barzelletta squallida:
“Dottore, dottore! Cosa posso fare contro la dissenteria?”
“Ha provato con il limone?”
“Sì, ma quando lo tolgo ricomincia subito!”
Lo so, lo so: per questa
settimana avevo promesso una trilogia natalizia… poi è successo che sono andato
al cinema a vedere Rogue One: a Star Wars
Story ed il mio spirito da nerd che entro mi rugge si è rifatto vivo… o era
la peperonata?
Per farmi perdonare, ecco
un’immagine natalizia a tema con i contenuti del post:
Tempo di lettura: scusate la logorrea da fan (!)
Come al solito, breve antefatto.
Per evitare antipatiche pigne nel
c***o come la scorsa volta (qui potete trovare la mia (dis)avventura l’anno
scorso con Episodio VII: Il Risveglio
della Forza), io e mio padre abbiamo deciso di andare al cinema da soli.
Anche questa volta, ho dovuto
fare i conti con la programmazione cinematografica a me avversa: cinepanettoni
come se non ci fosse più un domani e il più vicino cinema utile a 20 km.
Per andare sul sicuro ed evitare
eventuale folla, abbiamo deciso di scegliere lo spettacolo delle 19. Appena
arrivati al cinema, però, ci siamo accorti immediatamente dell’errore tattico
scorgendo uno sparuto manipolo di bimbiminkia brufolosi ed un paio di famiglie
con annessi figli.
Arrivato alla biglietteria, il
dramma.
L’omino dei biglietti mi fa: “Che
film? Guerre Stellari?”.
Accidenti, devo proprio avere
scritto “Nerd” in faccia a caratteri cubitali.
Sovrappensiero, gli rispondo: “Sì,
sì… Star Trek”.
Non avete idea del mio dramma
interiore: alla fine, sono diventato ciò che più odio…
Un furbetto del cartellino?
Un ritardatario?
Un nazi-vegano?
Uno che si diverte a bullizzare i
cuccioli di panda?
No, uno che confonde Star Wars e Star Trek (due delle mie serie cinematografiche preferite).
E, come se non bastasse, uno dei
sopracitati bimbiminkia mi ha folgorato con lo sguardo… A me, che guardo film
di fantascienza quando lui era ancora nelle palle del padre!
Avrei voluto scavare una buca e seppellirmici
dentro. Anzi, di più: avrei voluto legarmi un mattone allo scroto e tuffarmi
nel pozzo di Carkoon dritto dritto in bocca al famelico Sarlacc.
Ciò questa roba qui
Dunque, parliamo un po’ di Rogue One. Beh, posso dire che è un bel
film, migliore sotto tanti aspetti de Il
Risveglio della Forza di cui rappresenta una sorta di fratello sporco,
brutto e cattivo… a tal punto da
rischiare di poter essere considerato, da qualche fan, peggiore di Episodio VII.
Mi spiego: è un film coraggioso,
che in virtù del suo essere uno spin-off, si può permettere il lusso (ed il
coraggio che per tutta una serie di fattori era mancato a Episodio VII) di stravolgere il linguaggio ed i canoni di Star Wars (prendendoli anzi continuamente
a sberle) suscitando, perciò, reazioni ambivalenti nei fan (o, almeno, così è
stato per me).
Attenzione, è un film piuttosto
particolare nel suo genere, quindi non vi dovete sorprendere nel trovare uno
stesso elemento sia tra gli elementi che reputo positivi, sia tra quelli che
reputo negativi.
Pericolo attraversamento spoiler
Inizio: Niente titoli a scorrimento con sparato il tema di Star Wars. Capisco perfettamente il voler distaccare il più possibile questo spin-off dalle tre trilogie canoniche, ma reputo che lo si potesse fare benissimo senza privarsi di questi elementi “sacri”… Insomma, chiunque ha visto i film della saga, sa che i primi secondi di ogni pellicola sono in grado di trasmetterti quella scarica forse unica nella storia del cinema e trovo che farne a meno sia un peccato.
È come rinunciare al brividino
prima della pipì (qui un approfondimento).
Inoltre, l’inizio della pellicola
è un continuo spostare l’azione su pianeti diversi con personaggi diversi: capisco
la necessità di introdurre il maggior numero di personaggi e storie nel minor
tempo possibile, ma mi sono ritrovato un attimo spaesato.
Il testo introduttivo a
scorrimento forse avrebbe anche aiutato a ridurre l’iniziale disorientamento.
Colonna sonora: Non ne capisco niente di musica,
ma devo dire che la colonna sonora non mi ha particolarmente colpito. Si
ricorre poco ai temi classici della saga ed i nuovi non mi hanno convinto, non
riuscendo a dare enfasi ai momenti epici del film.
Peccato.
Per dire, anche il disastrato La Minaccia Fantasma aveva quella perla
di Duel of the Fates nella colonna
sonora che valeva il prezzo del biglietto.
Dopo aver visto il film, ho letto
di problemi nella composizione della colonna sonora con Alexandre Desplat che
si è tirato indietro ed il seppur immenso Giacchino che è subentrato in corsa
finendo il lavoro in 4 settimane e mezzo.
Non ho la più pallida idea di
quanto tempo ci voglia per realizzare una colonna sonora, ma so che Gioacchino
ci sa fare anche quando si tratta di reinventare grandi classici (sentite un
po’ il suo tema musicale di Star Trek
nei reboot della saga e poi mi dite).
In alternativa, si poteva
ricorrere al sempreverde John Williams: in pratica uno che becca la candidatura
all’Oscar anche suonando il citofono (50 candidature e 5 vittorie, secondo solo
ad un certo Walt Disney).
Personaggi: Oltre ai due protagonisti ed
all’antagonista principale, c’è un buon numero di comprimari vari ed eventuali
(forse anche troppi). Il fatto che tutta la vicenda si svolga non in una
trilogia, ma in un unico film, ha finito inevitabilmente per influire sulla
scarsa caratterizzazione della maggior parte dei personaggi.
Con poche battute a disposizione
ed un minutaggio risicato (tralasciando le scene corali), il risultato è che, Jyn
Erso (Felicity Jones) e Cassian Andor (Diego Luna) a parte, gli altri
personaggi risultano essere poco più che abbozzati. Solo in qualche caso, si è
riusciti nell’impresa di rendere alcuni di loro interessanti come K-2SO e Chirrut
Îmwe (Donnie Wen) a cui va, tra l’atro, la migliore battuta a mani basse del
film quando, incappucciato, si lamenta urlando: “State scherzando, sono cieco!”.
E comunque la coppia cieco-vedente di Rogue One non riesce a giocarsela
con quella composta da Saro e Mimmo de In guerra per amore
In altri casi, però, si scade
nello sticazzi più totale:
E vogliamo parlare di Baze Malbus che, con quella specie di aspirapolvere ipertrofico sulle spalle, pare un rappresentante della Folletto?
Inspiegabile,
per me, il personaggio di Saw Gerrera (l’unico personaggio di Star Wars con un nome da narcotrafficante
colombiano). Tralasciando il doppiaggio agghiacciante, spero che il personaggio
sia stato vittima di una qualche taglio della sceneggiatura che ha finito per
castrarlo. Nel caso, invece, sia stato originariamente concepito così, si
tratta semplicemente di un personaggio inutile (che potenzialmente poteva
essere, invece, molto interessante). Non mi spiego, altrimenti, la scena
dell’incontro con Bodhi Rook (altro personaggio incompiuto) a cui per poco non
viene un coccolone carpiato quando sente il respiro di Gerrera che ricorda
quello di Darth Vader con tanto di atmosfera piena di suspence per poi… non far
accadere assolutamente niente. Anche nel suo confronto con Jyn, che dovrebbe rappresentare
il suo momento clou della pellicola, il personaggio di Gerrera ha zero mordente.
Anche il
personaggio di Orson Krennic non mi ha convinto (prende pizze in faccia da
tutti dal primo all’ultimo minuto del film), pur ritenendo buona la prova attoriale
di Ben Mendelsohn.
L’origine del punto debole della Morte Nera: Galen Erso
costruisce, seppur con un enorme punto debole, la Morte Nera sotto la minaccia
di… esattamente che cosa?
La moglie si
suicida dopo 120 secondi di film sparando contro Krennic (non uccidendolo da
una distanza risibile) e la figlia scappa facendo perdere le sue tracce.
E dunque?
Hanno
minacciato Galen di rigargli lo sguscio?
Di ibernarlo
nella grafite facendogli sentire le canzoni Rovazzi all’infinito?
Di fargli fare
un altro capitolo della saga insieme a Jar Jar Binks?
Va bene il
discorso di Galen: “Se non lo avessi fatto io, l’avrebbe fatto qualcun altro
senza punti deboli”, ma porca Eva… spiegarla un po’ meglio la cosa, no?
Non far morire
la moglie e farla usare dall’Impero, oppure schiaffarci qualche altro figlio di
Galen e farlo torturare da Krennic… insomma, qualsiasi cosa che renda la scelta
di Galen più credibile.
Il suo essere… poco Star Wars: Chiarisco subito una cosa: il suo essere uno spin-off che narra di una storia solo accennata nella saga principale, potendo anche contare su protagonisti creati ex novo, ha permesso agli autori di Rogue One di osare come se non ci fosse più un domani.
Un solo dato chiarificatore: se
non fosse per una manciata di secondi (e che secondi!), questo sarebbe il primo
ed unico film di Star Wars senza una
spada laser.
Potrebbe sembrare un’eresia, ma è
così… e vi dirò di più: va benissimo che sia così.
Così come è giusto che non ci sia
la Forza. Se ne parla, certo… in una scena può risultare anche chiave, ma
andate a vedere come finisce quella stessa scena. La Forza non è più il motore
degli eventi. È un’entità lontana, astratta… quasi un mantra che i protagonisti
ripetono per darsi… forza, appunto.
Nient’altro… e, ancora, in Rogue One va bene così.
In pratica, Rogue One si libera di quella patina da favola in salsa
fantascientifica tipica di Star Wars per
vestire i panni sporchi e logori di un film di guerra
Rogue One è disincantato, finanche duro e spietato per il suo
genere.
Dimenticate l’eroica Resistenza
ribelle: in Rogue One i ribelli sono
disillusi, spaventati, autori di azioni efferate al servizio di un fine più
alto, divisi al loro interno (l’idea di un’ala estremista della Resistenza con
tanto dedita a tecniche da guerriglia è geniale, ma poco sfruttata anche a
causa della scarsa riuscita del personaggio di Gerrera).
C’erano diversi bambini in sala…
beh, Rogue One non è un film per
bambini. Non è un film gratuitamente violento, ovviamente, ma è decisamente un
film dai toni maturi.
Personaggi
De Il Risveglio della Forza ho lodato l’alchimia tra i personaggi.
Qui ce n’è pochissima, praticamente zero.
Ed è giusto così.
Senza addentrarmi in spoiler, i
protagonisti di Rogue One hanno poco
o nulla da spartire l’uno con l’altro,
se non il fine ultimo della loro missione (e molti sono anche animati da
motivazioni personali assai diverse).
Prima mi lamentavo
dell’antagonista principale… forse perché un antagonista ha ragione di esistere
solo se contrapposto a grandi eroi.
Ecco, in Rogue One non ci sono eroi
Due mini spoiler: Andor uccide a
sangue freddo un informatore che rischia di farlo scoprire e Malbus finisce con
un colpo in fronte uno stormtrooper agonizzante. Certo, quando Luke ha fatto esplodere la Morte Nera ne ha uccisi a
migliaia di imperiali, ma credetemi queste due scene sono molto, molto “crude”.
Quando Andor ed un gruppo di
ribelli si unisce a Jyn per la missione finale, le sue motivazioni sono
agghiaccianti: non si offre volontario perché è un eroe, ma solo ed
esclusivamente nel disperato tentativo di dare un senso alle atrocità commesse
durante la guerra.
Infine, graditissimi e ben
sfruttati i cammeo dei personaggi storici.
L’ultima scena con Darth Vader
(non è spoiler perché anche i sassi stupidi sanno della sua presenza) è epica:
il Jedi caduto non è mai stato così spaventosamente cazzuto e spietato come in
quei pochi secondi in cui scatena la propria furia contro i ribelli.
La scena è così
riuscita che rende praticamente superflua quella precedente che lo vede protagonista…
Anzi, far comparire Darth Vader solo nel finale sarebbe stato veramente da
brividi.
Fan Service fatto bene: Stando a quanto detto finora, parlare di fan service in un film come questo potrebbe suonare anacronistico… ma, realisticamente parlando, non si poteva fare altrimenti. Rogue One non è semplicemente ambientato tra La vendetta dei Sith e Una nuova Speranza, si colloca proprio a ridosso di quest’ultimo, rappresentandone quasi una premessa, una doverosa introduzione.
Fan Service fatto bene: Stando a quanto detto finora, parlare di fan service in un film come questo potrebbe suonare anacronistico… ma, realisticamente parlando, non si poteva fare altrimenti. Rogue One non è semplicemente ambientato tra La vendetta dei Sith e Una nuova Speranza, si colloca proprio a ridosso di quest’ultimo, rappresentandone quasi una premessa, una doverosa introduzione.
Da qui la presenza naturale delle
più o meno brevi apparizioni dei personaggi iconici della saga.
Per quanto riguarda le altre
citazioni e le strizzatine d’occhio ai fan, queste sono realizzate in maniera
intelligente risultando non invasive ed ininfluenti se non colte.
Cogliere o meno che una delle scena
della partenza degli X-Wing è identica a quella della trilogia classica non pregiudica
la comprensione del film.
Riconoscere negli alieni che
strattonano Jyn su Jedha il Dr.
Cornelius Evazan
e Ponda Baba, cioè i due brutti ceffi che scatenano la rissa con Luke nella
cantina di Mos Eisley in Episodio IV,
fa sorridere il vecchio fan attento, ma non punisce minimamente tutti gli altri. Effetti speciali: Grazie al c***o direte voi.
Prego, vi dico io.
Gli effetti speciali ci sono e
sono, come sempre, fantastici… eppure non raggiungono quel livello
“barocco” della seconda trilogia, o quella bellezza sfolgorante di Episodio VII.
Un dato: Rogue One è costato 200 milioni di dollari contro i 245 de Il Risveglio della Forza.
Io, che di film di fantascienza
ne ho visti, avrei detto molto meno… non perché gli effetti speciali siano
brutti o pochi (vedete la battaglia finale e poi mi dite), ma perché un buon
effetto speciale deve essere anche così: non invasivo e fine a se stesso, ma al
servizio della storia e dello spirito del film.
Menzione d’onore per la resa in
CGI di Tarkin
Complice le scene scure e la sorpresa iniziale, ho avuto fino
all’ultimo il dubbio (anche se via via sempre più risicato) che si trattasse di
un attore pesantemente truccato per assomigliare al defunto Cushing piuttosto
che di un “effetto speciale”.
Forse un po’ meno riuscita,
invece, la comparsa dell’altro storico personaggio in CGI (ma forse solo perché
è venuto meno l’effetto sorpresa che invece c’era con Tarkin).
L’origine del punto debole della Morte Nera: Per anni, noi fan ci siamo chiesti inutilmente il motivo per il quale quel prodigio della tecnica che è la Morte Nera potesse mai avere una simile falla strutturale...
L’origine del punto debole della Morte Nera: Per anni, noi fan ci siamo chiesti inutilmente il motivo per il quale quel prodigio della tecnica che è la Morte Nera potesse mai avere una simile falla strutturale...
È stata comprata
all’Ikea e, in fase di costruzione, sono avanzate un paio di viti?
È stata realizzata
sotto le amorevoli indicazioni di Giovanni Muciaccia, ma ad un certo punto è
finita la colla vinilica?
Grazie al cielo, niente di tutto
questo: la motivazione c’è ed è strutturata e “adulta” (anche se, come visto
prima, si poteva fare di meglio).
In conclusione, Rogue One è un bel film di Star Wars… proprio perché esula dai
canoni della saga, stravolgendoli… e questo apparente paradosso è la sua più
grande forza Forza.
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