Proseguiamo il nostro viaggio allucinogeno
allucinante attraverso le abitudini alimentari più controverse. Ripeto
le premesse della scorsa volta: tutte le informazioni sono tratte dal web, non
sono stati consultati testi scientifici sull’argomento. Il presente post non
intende offendere nessuno… bensì tutti quanti. Consideratelo un esperimento
sociale (che va tanto di moda) di matrice troll…
Come
annunciato in chiusura del precedente post (qui), quello era solo l’antipasto
(tanto per restare in tema), adesso si fa sul serio.
Ora…
procedo con cautela perché sono consapevole che, come mi muovo, rischio di
pestare una merda facendo incazzare qualcuno. Comunque, sapendo che finirà più
o meno così…
L'ho pestata!
…
procedo senza indugi.
Paleolitici
Per
paleolitici intendo coloro che seguono la dieta paleolitica, nota anche come paleodieta
o dieta delle caverne.
Ho
scoperto questo tipo di alimentazione durante la pasquetta di quest’anno,
quando ho potuto scambiare due parole con una ragazza che segue questo
peculiare regime alimentare.
Il
problema è che ci ho scambiato solo due parole perché mi veniva troppo da
ridere e non sarebbe stato il massimo dell’educazione riderle in faccia. Ammetto
di essere un po’ prevenuto verso questo tipo di dieta… sarà perché se qualcuno
mi dice “Sai, seguo la paleodieta”, io lo immagino automaticamente così:
Essendo
il sottoscritto uno storico, oltre che un blogger di successo buffone, ci tengo ad analizzare le
criticità di questa dieta. Non essendo un esperto di paleodieta (e grazie a
Dio), do per scontato che consista nel riprodurre (quanto più possibile),
l’alimentazione tipica del Paleolitico.
Giusto?
E qui
sorge un primo problema. Il Paleolitico è compreso tra 2.5 milioni di anni fa
ed il 10.000 a.C.
Un
periodo piuttosto lungo per identificare un tipo di alimentazione specifica. Ad
esempio, in questo periodo, l’uomo ha progressivamente scoperto il fuoco, strumenti
per la caccia, per il disossamento, l’eviscerazione e lo spellamento degli
animali.
Mi
spiego meglio: chi segue la dieta paleolitica partendo da un certo periodo in
poi potrebbe anche permettersi di mangiare un bovide arrosto, ma chi vuole partire
da un periodo precedente alla scoperta fuoco ed all’invenzione gli strumenti di
caccia (penso nessuno), dovrebbe mangiare carogne crude anche parzialmente
decomposte (e pazienza per l’alito… ah, l’Imodium per la dissenteria non era
stato ancora inventato!).
Inoltre,
trovo un po’ difficile adottare un regime alimentare così antico nel mondo
attuale.
Esempio:
nella paleodieta è consentita, giustamente, la carne. Andate a caccia armati di
pietre a vostro rischio e pericolo, o andate in macelleria e prendete tagli di
carne di animali da allevamento (ma l’allevamento dei bovini risalirebbe al VII
– VI millennio a.C.)? Senza considerare il fatto che il macellaio non vi servirebbe
usando chopper e simili, ma coltelli in acciaio (la cui produzione è
databile a partire dal XVIII secolo d.C.).
Tra gli
alimenti consentiti dalla paleodieta ci sono: selvaggina,
pesce,
crostacei,
rettili,
vermi, insetti,
uccelli, uova, bacche, frutti,
miele,
vegetali. Andrebbero
esclusi invece: cereali e i loro derivati, i legumi,
il latte ed
i suoi derivati. Leggo su Wikipedia che, però, sono tollerati tè, vino e aceto.
Il che
è un po’ come fare voto di castità, escludendo però la sodomia…
Mi
rendo conto che potrebbe sembrare che io mi stia accanendo, ma non è così.
Forse dipende dal fatto che la ragazza di cui vi parlavo prima, mentre mi descriveva
la dieta paleolitica, stava tranquillamente mangiando, tra l’altro, dell’insalata
di riso.
Ora, i
primi documenti che parlano della coltura del riso in Italia (cioè le lettere
del Duca Galeazzo Maria Sforza), risalgono al 1475… ovviamente d.C.
Di conseguenza, mi pare ci sia
una leggerissima discrepanza cronologica: oltre 2 milioni di anni dall’inizio
del Paleolitico e circa 8.500 anni dalla fine.
Se per gioco trasformassimo gli 8.500
anni di differenza in chilometri, sarebbe come se, svegliandomi la mattina, non
mi ritrovassi più a casa, ma nel bel mezzo del Triangolo delle Bermuda.
Pescetariani
Il
pescetarianismo è un tipo di regime alimentare
che prevede l’astensione dal consumo di carne animale ad eccezione
del pesce e
dei frutti di mare. È un regime alimentare diffuso
in tempi relativamente recenti. Si suppone, infatti, che il primo a teorizzare
questa dieta fu un capitano della marina che, una volta ritiratosi a vita
privata, ebbe una discreta fortuna come imprenditore nel settore alimentare
legato alla produzione di pesce.
Cosa
spinge i pescetariani a mangiare il pesce, evitando la carne?
Spero
ragioni esclusivamente dettate da gusti alimentari personali, piuttosto che da qualche
tipo di ideologia, stile di vita, o convinzione mistica.
Mi
spiego. Pur non condividendolo, ritengo corretto il pensiero “Mi piace il
pesce, ma non la carne. Quindi mangio solo pesce”.
Mi
urtano, invece, ragionamenti del tipo “Mangiare gli agnellini è eticamente
scorretto, mangio il pesce”…
Mi fate al sugo (che è la morte mia), solo perché non sono puccioso…
Tra i pescetariani celebri,
le ricerche sul web restituiscono quel tocco di figa di Kristin Kreuk e l’ex
wrestler ed atleta di Arti Marziali Miste CM Punk.
Essendo, penso, nota la mia passione per la figa il wrestling, devo ammettere di provare una
certa simpatia per i pescetariani.
Da
notare, inoltre, che i pescetariani sono una specie in crescita, che si fa via
via più smaliziata. Se fino a qualche tempo fa, infatti, era possibile metterli
in imbarazzo con sottili allusioni sessuali del tipo “Sei pescetariano/a?
Davvero? Allora ti piace il pesce”, adesso è frequente che, alla stessa
battuta, rispondano “Come a quella golosona di tua madre!”.
Del
resto, c’è da capirli. I pescetariani sono sospesi tra due mondi… un po’ come
gli elfi nel Signore degli Anelli: non compresi dagli onnivori e perseguitati
dalle frange estremiste di vegetariani e vegani.
Testimonianza
vera: la mia ragazza, pescetariana, qualche tempo fa ha pubblicato una
fotografia di un panino col polpo su Facebook, spiegando ad un amico di essere pescetariana e non vegetariana.
Tempo
pochi secondi ed una sconosciuta le scrive:
Noooooo ma sono sempre esseri viventi… costretti ad
interrompere la loro vita per noi e ricorda anche i pesci hanno cellule in
memoria per cui quando addenti quel panino o qualsiasi essere vivente, ti fai
carico anche delle loro paure e negatività che rilasciano nel momento della
morte… pensaci!
Mentre ci pensate, passiamo ai:
Vegetariani
Il
vegetarianismo consiste in diverse pratiche alimentari
caratterizzate dall’esclusione della carne di qualsiasi animale.
Penso
si tratti del regime alimentare “alternativo” più diffuso e comunemente
accettato…
I vegetariani sono tra noi…
Questa integrazione ha portato ad una preoccupante mutazione genetica
che colpisce, fortunatamente, una ridotta percentuale di vegetariani (ma che, puntualmente,
becca il sottoscritto).
Sto
parlando dei temuti vegetariani fondamentalisti.
Questo
tipo di vegetariani sono molto temuti in quanto mossi dalla sacra missione di
convertire tutto il mondo al loro regime alimentare. Il problema è che sono
insistenti come un call center di Testimoni di Geova e simpatici come
l’Inquisizione Spagnola il lunedì mattina…
Il
timore che questi individui incutono negli onnivori è enorme. Fate un
esperimento: nel cuore di una cena, gridate a
squarciagola: “Sono vegetariano!”
Ecco i possibili
scenari:
Nel 48% dei casi, calerà un
silenzio degno di una veglia funebre e la temperatura si abbasserà di circa 5°.
Nel 21% dei casi, i commensali
si daranno alla fuga.
Nel 16% dei casi, i presenti
proveranno a cambiare argomento con l’immancabile diversivo “Sai chi è cornuto
in città?”.
Nel 10% dei casi, i più
sensibili dei commensali vi daranno una pacca sulla schiena sussurrandovi
“Condoglianze”.
Nel 5%
dei casi, un manipolo di carnivori vi pianterà una forchetta in fronte al grido
“Noi non mangiamo mangime per conigli! Noi ce li mangiamo i conigli!”
Ultimamente, alcuni vegetariani hanno abbandonato la conversione porta a
porta, agendo in maniera più subdola… appropriandosi, cioè, di termini tipici
della cucina onnivora per diffondere il proprio credo alimentare.
Nascono,
così, terribili aborti linguistici come:
I) Hamburger
Vegetariano o, peggio ancora, Veggie Burger. Stando alla Treccani, l'hamburger è "Una specie di medaglione di carne
tritata, cotta sulla griglia o in padella, e spesso servita con ketchup, senape,
cipolla tritata, bacon, patatine fritte, oppure con un uovo all’occhio di bue
disposto sopra a fine cottura". Cari vegetariani,
inventatevi dei termini culinari vostri! Che poi, il Veggie Burger lo fa anche
il McDonald’s! Fossi vegetariano impazzirei solo a pronunciarlo quel nome!
II) Ragù
di Tofu. Questo è incommentabile… se lo dite alle nonnine che fanno il ragù
alla vecchia maniera mettendoci ore e ore, vi tirano addosso le dentiere…
III) Carpaccio
di zucchine. A questa oscenità ho assistito personalmente: si trattava di
zucchina tagliata a rondelle… larghe come pneumatici Goodyear!
A
questo punto, propongo i seguenti neologismi:
I) Crudité
di trippa
II)
Ratatouille di cotica e pancetta
III)
Minestrone di lardo
Scherzi
a parte, su una cosa i vegetariani hanno ragione da vendere: la scarsa
sostenibilità dell’allevamento intensivo ed il suo impatto ambientale su scala
planetaria.
Poco da
discutere.
Ma
sapete qual è la fonte di proteine più ecosostenibile?
Gli
insetti.
Personalmente,
però, aspetterò che si trovi un modo per renderli più appetibili perché, finché mi
troverò davanti a cose tipo queste…
Preferirò
mangiare cose tipo questa:
Suppongo, però,
che il problema, resterebbe dal momento che i vegetariani non mangiano
insetti.
Non ne usciamo.
Non ne usciamo.
C’è da
dire che l’universo vegetariano è piuttosto complesso. Perfino la pagina di
wikipedia a loro dedicata è alquanto ostica:
Cito
testualmente “Nel vegetarianismo si distinguono il latto-ovo-vegetarianismo, il
latto-vegetarianismo, l’ovo-vegetarianismo, il vegetalismo
o veganismo dietetico, il crudismo vegano e il fruttarismo… Chi è vegano è allo
stesso tempo vegetariano, poiché applica una specifica dieta vegetariana,
invece un vegetariano non è necessariamente un vegano”.
Il
latto-ovo-vegetarianismo? Sul serio? Ci sono più correnti tra i vegetariani che
nel Partito Democratico!
Vegani
Nel
1944 Elsie Shrigley e Donald Watson, due membri della Vegetarian Society, decisero di fondare un
coordinamento di “vegetariani non consumatori di latticini”, nonostante l’opposizione
di eminenti vegetariani.
Oh, mio Dio! I vegani sono i Civati dei vegetariani!
E
Fassina?
Avete
ragione, ma non posso mica citarli tutti che già il post è abbastanza lungo…
Leggo
su wikipedia che “Il veganismo è un movimento filosofico basato su uno stile di
vita fondato sul rifiuto, nei limiti del
possibile e praticabile, di ogni forma di sfruttamento degli animali per
alimentazione, abbigliamento, spettacolo e ogni altro scopo”.
Tutto
molto interessante, anche se devo ammettere che quel “Nei limiti del possibile e praticabile” stona un po’… Pensate a
come suonerebbe inquietante in una circostanza come questa:
“Va bene… non usiamo il preservativo, ma mi raccomando
vieni fuori, ok?”
“Ok. Nei limiti del
possibile e praticabile”
Crudisti
Il
crudismo vegano o crudiveganismo è un regime alimentare
e stile di vita
che prevede di cibarsi di vegetali crudi.
Inizio
ad esaurire le battute sull’alimentazione...
Probabilmente
(ma chiedo delucidazioni ai più esperti), la motivazione principale sta nel
fatto che mangiare vegetali crudi rappresenti il massimo livello possibile di
rispetto dell’ambiente non prevedendo l’utilizzo di energia elettrica o gas.
E se
cuocio una zucchina su un pannello solare? Posso mangiarla?
Fruttarismo
Il
fruttarismo è un tipo di alimentazione vegetariana basata solo sulla frutta.
Ok.
In
realtà, all’interno dei fruttariani, sembrano esserci delle dispute terrificanti.
Coloro che seguono una dieta composta di frutta al 75% si definiscono
fruttaliani anziché fruttariani. Deduco, quindi, che i rettiliani si nutrano al 75% di rettili.
I
fruttariani più golosi usano le definizione botanica di frutta e consumano fagioli, piselli,
legumi
e, addirittura, cioccolata. I fruttariani più integerrimi, invece, non
mangiano cereali poiché credono che non sia naturale farlo, oppure i semi
poiché essi contengono future piante. C’è, infinte, chi mangia solo la frutta
caduta dall’albero… in pratica i frutti suicidi…
Sembra
una gara a chi mangia di meno… e allora i vincitori indiscussi sono i:
Breathariani
I
breathariani sono coloro che dichiarano di essere in grado di sopravvivere
senza mangiare (alcuni anche senza bere), e di nutrirsi semplicemente
“respirando” (to breathe in inglese), l’energia vitale dell’Universo o
l’energia del Sole.
No, questo è un pannello solare, non un
breathariano…
Contrariamente
a quello si può pensare, non si diventa breathariani semplicemente venendo
continuamente disturbati all’ora di cena dai call center fino a perdere
l’appetito.
La
breathariana più famosa è l’australiana Ellen Greve
(alias Jasmuheen),
che afferma di non assumere cibo da circa 12 anni.
Ho tanta fame che mi farei un panino grande così!
Per
smentire la comunità scientifica che la accoglieva a pernacchie ovunque
andasse, la signora Greeve partecipò ad una trasmissione televisiva per
dimostrare la veridicità delle sue affermazioni.
Come
andò?
Un
successone.
Dopo
pochi giorni, iniziò a perdere peso, a manifestare i sintomi della
disidratazione, nonché difficoltà nell’articolare le parole.
Mamma
mia, che cavalcata! Sicuramente avrò dimenticato molte cose… se vi va,
indicatemele nei commenti.
Vi è piaciuto il post? Commentate,
condividete e spammate (io sono timido ed educato e quindi non spammo). Non vi
è piaciuto? Spammatelo ai vostri nemici per dispetto e poi date il loro numero di telefono in pasto ai Call Center!
È tutto
per oggi, alla prossima!
Nessun commento:
Posta un commento