Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog
originale come il trenino a Capodanno…
L’Internetturbino avanti e dietro tutti quanti…!
Nella Rassegna Stampa
di oggi: amare i pupazzi di neve (letteralmente); renne… o peni?; la guerra dei colori.
Tempo di lettura: circa 6 minuti
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Amare i pupazzi di neve… letteralmente (potete approfondire la notizia
qui)
Natale e Capodanno sono ormai
alle spalle e, lentamente, si ritorna alla normalità. Sono feste tanto amate
quanto odiate, ma tra i simboli del Natale e, in generale, dell’inverno ce n’è
uno che unisce tutto il mondo:
Il pupazzo di neve
Tutti amano i pupazzi di neve,
vero?
Beh, qualcuno li ama decisamente più di
altri.
Spostiamoci a Balckburn,
Inghilterra, dove il signor Guillespie, professione senzatetto con problemi di
alcolismo, è stato ricoverato per un principio di congelamento.
Al pene.
Come al solito, squisita
l’empatia dei residenti del quartiere che, una volta sinceratisi delle
condizioni di salute del povero Guillespie, hanno minacciato di fracassarlo di
botte al prossimo approccio sexy ai pupazzi di neve realizzati dai bambini della zona.
Di fantasia (e di fantasie
perverse), ne ho in abbondanza… ma faccio veramente fatica ad immaginare un
rapporto sessuale con un pupazzo di neve.
Scusa, ma il solito burlone mi ha tolto la carota dal naso e me l’ha
messa un po’ più giù… A proposito, lo sai che le carote fanno benissimo?
A meno che, con l’espressione “fare sesso con un pupazzo di neve”, non si
intenda letteralmente trasformarsi in un pupazzo di neve facendo sesso
all’aperto durante una tormenta…
In realtà, la notizia è comparsa
(e continua ad comparire sempre con lo stesso protagonista), su vari siti
internet in date diverse (2 marzo 2015, 31 gennaio 2014 e 25 e 26 gennaio 2013).
O si tratta di una bufala, o i pupazzi
di neve hanno una vita sessuale più intensa di quanto si possa immaginare, o il
signor Guillespie è un feticista dei polaretti…
2
Renne… o peni? (potete
approfondire la notizia qui)
Fatevi forza: questa dovrebbe
essere l’ultima notizia a tema natalizio della Rassegna Stampa... almeno fino al prossimo dicembre.
Com’è noto, il Natale è la festa
dei bambini (oltre che della lobby dei venditori di maglioni natalizi brutti).
A Connie Bennet deve essersi
riempito il cuore di gioia quando ha visto suo figlio tutto preso a disegnare
le renne di Babbo Natale… poi deve essersi procurata un serio trauma cranico
quando è caduta dalla sedia a furia di ridere quando ha visto il capolavoro del
figlioletto:
Renne golose?
Connie ha postato l’originale creazione
del figlio su Twitter che ha immediatamente riscosso un discreto successo:
Certo, vanno usati con un minimo di parsimonia e buon gusto…
Non so voi, ma personalmente i colori mi ispirano gioia e serenità…
…pensando ai colori, ad esempio, non riesco a non pensare ai My Little
Pony
…Oppure ai meme con gli arcobaleni
A volte, però, i colori possono
essere al centro di una dura lotta senza esclusione di colpi. Ammetto che non
sono un esperto del settore… quando giocavo a “Nomi, cose e città”, ad esempio,
alla voce “Colori”, baravo indegnamente inventandomi sfumature di colori
improponibili come l’immortale Grigio Topo per vincere contro i miei amici.
Che poi, Rosso Valentino sì e
Grigio Topo no? È un’ingiustizia.
Ritornando alla notizia,
l’artista britannico Stuart Temple, dopo quasi dieci anni di lavoro (!), ha
creato il colore “rosa più rosa” del mondo.
Non mi chiedete come si faccia a
calcolare la… rosità… rositudine… o come accidenti si chiama del colore rosa,
sta di fatto che Temple lo ha messo in vendita al costo di poco meno di 4£ per
50 grammi per permettere ai vari artisti interessati di poterlo usare nelle
proprie opere (e per lucrarci sopra, ovviamente).
Cosa che, invece, non ha fatto
l’artista di origine indiana Anish Kapoor che, nel febbraio 2016, si è
assicurato l’uso esclusivo in ambito artistico del “nero più nero” (una
sostanza in nano tubi di carbonio chiamata “Vantablack” creata dalla società
“Surrey NanoSystem”).
Usata da Kapoor presumibilmente per tingersi i capelli… Ehi! Assomiglia una sacco a
Briatore!
Stuart Temple non deve aver preso
affatto bene l’iniziativa di Kapoor, tanto che ha deciso di rendere il suo
“super rosa” acquistabile da tutti… ad eccezione dello stesso Kappor. Al
momento dell’acquisto, infatti, bisogna dichiarare di non essere Anish Kappor,
né di agire per suo conto.
Bene.
Chi la fa, l’aspetti.
E, invece, no.
Dopo qualche settimana, Kappor è
riuscito ad entrare in possesso del colore rosa ed ha immediatamente postato
una simpatica fotografia sul proprio profilo Instagram per riallacciare i
rapporti con il suo “rivale”…
Il dito medio: il gesto della fratellanza universale
È tutto per oggi, alla prossima!
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