Salve a tutti e benvenuti
nell’Internetturbino: il blog piacevole come un arrosto di maiale… per il maiale.
In questo nuovo post della
rubrica Wrestling nella vita reale,
parleremo di un argomento molto importante: la vecchiaia… o meglio, di quel
delicato momento in cui ci si accorge di essere diventati vecchi.
E allora, quando ci si accorge di essere
diventati vecchi?
Quando ci si sente fisicamente
attratti dai cantieri e l’arteriosclerosi ci fa credere di essere capocantieri veterani
con il diritto / dovere di dispensare consigli a qualsiasi operaio presente nel
raggio di un chilometro quadrato?
Può essere...
Quando si inizia a pensare che
tutti coloro che sono nati dopo di noi siano, nell’ordine: smidollati, buoni a
nulla, minchioni, fancazzisti, tossici (che fumano sigarette drogate…!),
mascalzoni, teppisti, guerriglieri, terroristi, blasfemi, posseduti dal
maligno, eccetera…?
Innegabile...
Quando inizi a notare qualche
leggero cedimento dal punto di vista fisico?
Ad esempio, per riprenderti dagli ultimi 90 minuti di calcetto, impieghi 90 giorni.
Oppure quando ti accorgi che rimani senza fiato in palestra non più perché, casualmente, sei capitato dietro la sventolona di turno che fa gli squat, ma perché sei appena sceso dal tapis roulant dopo dieci, sanguinosi, minuti a passo svelto.
Ad esempio, per riprenderti dagli ultimi 90 minuti di calcetto, impieghi 90 giorni.
Oppure quando ti accorgi che rimani senza fiato in palestra non più perché, casualmente, sei capitato dietro la sventolona di turno che fa gli squat, ma perché sei appena sceso dal tapis roulant dopo dieci, sanguinosi, minuti a passo svelto.
Certo...
Bene.
Adesso, vi delizierò
raccontandovi di quando il sottoscritto si è accorto di essere passato
dall’altra parte della barricata (quella fatta di comodi pantaloni ascellari e
gustosi semolini, per intenderci).
Era un martedì di novembre…
Di buona mattina mi sono
svegliato per andare al lavoro. Con non poca soddisfazione, trovo parcheggio
vicino all’ufficio dove lavoro e… i miei sensi da novello anziano mi mettono
subito in allerta. Nel parchetto adiacente ci sono 5/6 ragazzi… dalla faccia
devastata dall’acne (tipo Cassano dopo un’impegnativa seduta di autoerotismo), direi
liceali al primo anno che hanno deciso di fare bollo / sega / filone a scuola.
Strano.
I ragazzi mi guardano e
sghignazzano. Non ritenendo di essere diventato un’icona gay nel giro di una
notte, mi insospettisco.
Molto strano.
Esco dall’auto, lancio loro
un’occhiataccia preventiva e li osservo mentre si dirigono lungo la pista
ciclabile che, guarda caso, passa vicino al cancello dell’ufficio. Uno di loro
si volta e mi guarda di sottecchi. Abbasso lo sguardo e mi concedo un sospiro
di sollievo: no, non mi sono dimenticato di mettere i pantaloni…
E allora che c***o ha da
guardare?
Mi dirigo con passo deciso verso
il cancello, la mini gang (bang) cambia improvvisamente direzione e mi viene
incontro. Mi esibisco in un’altra occhiataccia da antologia mentre mi superano
con passo svelto.
Ancora una volta uno di loro
(sempre quello che ha una cotta per me), mi sorride.
All’improvviso, il gruppetto
inizia a correre, sogghignando come un branco di verginelle alla vista del
primo pene. Non ho neanche il tempo di pensare che, piuttosto che avere figli
come loro preferirei farmi vasectomizzare da Lorena Bobbitt, che mi accorgo che
la gang del neurone (uno solo per tutti, si sa che i giovani di oggi vanno
pazzi per la sharing economy…), ha appena lanciato ai miei piedi un petardo.
Faccio un passo indietro e volgo
lo sguardo dall’altro lato e…
Pum.
Pum?
Meh... mi aspettavo qualcosa di più
violento e dinamitardo dopo tutta questa predeterminazione!
La parte buona di me scuote la
testa, ma alla parte cattiva di me girano i coglioni. Alzo il passo e, con una
falcata degna del migliore Pippo Baudo, li raggiungo nel parchetto.
Li affronto a muso duro, scuoto
il pugno minaccioso e, con la faccia schifata di uno che è appena affondato
fino al ginocchio dopo aver schiacciato un’abominevole cagata di brontosauro,
grido:
“Non siete un po’
troppo grandi per fare queste stronzate?!”
Appena le
ultime sillabe mi escono dalla bocca, mi accorgo di aver appena pronunciato la
frase più anziana delle mia vita…
Il tutto
indossando, sotto la felpa con zip, la mia mitica maglietta di CM Punk…
In
pratica, è stato un po’ come mangiare la mela cotta canticchiando l’ultima
canzone di Fedez…
Grazie tante gang di minorati… ehm volevo dire di minorenni!
Che poi, non so voi, ma a 14 / 15
anni non mi è mai balenata la geniale idea di tirare un petardo contro un
trentatreenne (vuoi solo perché, con la fortuna che mi contraddistingue, mi
avrebbe asfaltato di mazzate). Tralasciando il fatto che non mi
sembra proprio il momento storico adatto per mettersi a lanciare petardi…
Petardi a quell’età… Ma quanto
costano, oggi, i petardi?
Circa 2.50 / 3.00€ a confezione?
Ma mannaccia la puttana!
Piuttosto compratevi questo e che c***o!:
Almeno così:
1) Vi divertite di
più
2) Non mi rompete i
coglioni il martedì mattina (fosse capitato di lunedì, saremmo finiti tutti
quanti sulle pagine di cronaca nera)
3) Evitate di riprodurvi,
risparmiando al genere umano le vostre inutili tare genetiche
Cari giovinastri, a voi (che
siete il futuro dell’umanità… brr…), auguro di incontrare un vecchietto come
lui, che vi insegni (a suon di calci in culo) i valori della vita:
Undertaker (all'epoca 40 anni) vs Randy Orton (all'epoca 25 anni) a Wrestlemania XXI (2005)
E voi? Quando vi siete accorti di
essere diventati vecchi?
È tutto per oggi, alla prossima!
È tutto per oggi, alla prossima!
Come? L’ho già scritto? Eh, la memoria va e viene…
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