Salve a tutti e benvenuti
nell’Internetturbino: il blog simpatico come lo straordinario non pagato.
Nella Rassegna Stampa di oggi: dopo Emily Ratajkowski e
Lucia Javorčeková, chi sarà la nuova
protagonista di #escile?; animali in luoghi che non ti aspetti; il primo
reportage dell’Internetturbino: cosa unisce l’ISIS, Facebook e la Nutella?
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Qual è il posto più adatto per gli animali?
Una casa piena di affetto?
No.
Un’amena fattoria gestita da guru vegani?
No.
Direi piuttosto un bel forno
ventilato con patate e cipollotti di contorno.
Ahahah!
Si fa per ridere, non voglio
certo urtare la sensibilità di qualche fondamentalista animalista… Ehi! Che fai
con quella forchetta? Guarda che sono un animale anch’io!
Probabilmente, in questi giorni,
avrete visto anche voi questa fotografia che ha fatto il giro di internet. Si
tratta della fotografia di un cavallo… su un balcone!
Che diavolo ci fa un cavallo su
un balcone? Dalla fotografia, direi che sta provando ad aggiustare l’antenna di
casa…
All’inizio, non si sapeva se la
fotografia fosse reale, né quando e dove fosse stata scattata. Immancabilmente,
senza conoscere minimamente l’accaduto, è partito l’allarme maltrattamento:
“Aiutateci a liberare questo cavallo che il crudele e incivile
proprietario ha incredibilmente abbandonato nel balcone di casa. Abbiamo
bisogno di valide informazioni: sappiamo solo che questa foto è stata fatta ad
Agrigento o in provincia (forse Burgio). Scriveteci in privato dove si trova o
se riconoscete il posto, così andiamo a liberarlo!”
Già ve li immaginate gli
animalisti che irrompono nell’appartamento tipo Swat, vero?
Io, invece,
immagino dialoghi surreali come questo:
Animalista fondamentalista: “Ehi! Perché stai prendendo a pugni
quel povero coccodrillo gigante?”
Tizio a caso: “Vedi un po’ tu, mi sta sgranocchiando come un Chupa
Chups!”
Animalista
fondamentalista: “Ma non si maltrattano gli animali!”
Tizio a caso: “E che faccio? Provo a convincerlo a non mangiarmi
dicendogli che la carne rossa fa male? ”
In realtà, la cosa è andata
diversamente: non c’è stato alcun maltrattamento, “semplicemente” il cavallo
(scappato dal suo recinto), è riuscito ad entrare nella casa fino ad arrivare
sul balcone. Il suo proprietario lo ha poi recuperato e lo ha riportato al sicuro.
Non sono mancati (ovviamente!), i
commenti ironici del tipo: “Agrigento, sul balcone di una casa c’è un cavallo.
Il marito dev’essere rientrato all’improvviso”.
Tutti simpatici, eh? Voglio vedervi con un cavallo che scorrazza per casa e gli animalisti che vi
dichiarano guerra preventiva!
Documentandomi
sulla notizia, ho poi scoperto che non è neanche la prima volta che un cavallo
viene avvistato su un balcone.
Tempo fa,
infatti, è successo in Polonia: un uomo portò il suo cavallo sul balcone perché
aveva paura che glielo rubassero…
Mi sembrava che ci fosse qualcosa di strano! Ooops, penso di averti appena tradito con il boa...!
Rimanendo in tema, la polizia
dell’Oklahoma ha catturato un pericoloso individuo in fuga. Il pericoloso
latitante, che risponde al nome di Cruz, si aggirava furtivo per la periferia
di Oklahoma.
Ecco la fotografia del fuggiasco
mentre viene condotto in stato di arresto nell’auto della polizia:
Come dite? Povero asino?
Ma guardate l’espressione
colpevole! Sicuramente deve averla combinata grossa (spero non sul sedile
posteriore dell’auto della polizia!).
4
#Escile? No, #puffale! (potete leggere la notizia qui)
Tempo fa (qui e qui), vi avevo
narrato dell’irrefrenabile passione degli italiani per la f**a e per i social... ma soprattutto per la f**a sui social!
Gli internauti golosi, infatti,
hanno coniato l’hastag #escile (con elegante e sottile riferimento alle
mammelle), per richiedere gentilmente alle belle ragazze di turno di mostrare
le proprie grazie. Se Emily Ratajkowski è stata sorda
all’appello degli utenti (pur apparendo nuda praticamente ovunque), la cara Lucia Javorčeková ha accettato di buon grado di
uscirle, per la gioia dell’umanità intera (e causando un’epidemia di
cecità e di fratture al polso che non si registrava dai tempi del filmino hard
di Belen…).
Può il miracolo ripetersi una
terza volta?
In parte sì, ma questa volta è
stato ancora più divertente.
La protagonista dell’originale
richiesta è stata lei, il sogno erotico di tutti i nati tra gli anni ‘70 ed ‘80,
sua maestà Cristina D’Avena.
Devo dire che
l’eroina della nostra infanzia si è mantenuta più che bene, aumentando il suo
status di (involontaria) icona sexy. La situazione è
“degenerata” quando la Cristina D’Avena nazionale ha postato questa fotografia
su Instagram:
Insomma, siamo cresciuti con le sue canzoni… e adesso continua a farci
crescere…
Immediatamente,
si sono levati cori di approvazione dai social.
Qualcuno ha
riesumato il buon vecchio #escile… qualche genio del male ha rilanciato con
l’hastag capolavoro #puffale.
Internet, ti
amo.
La notizia ha
fatto sbellicare il web e spero che anche Cristina D’Avena, dotata di notevole
autoironia, si sia fatta un paio di risate.
La notizia, però,
ha superato i confini dei social ed è arrivata sulle pagine internet degli
illustri quotidiani nostrani.
Si può essere d’accordo o meno, ma
nell’immaginario collettivo, i lettori de Il Fatto Quotidiano sono fini intellettuali, mentre quelli di Libero
e de il Giornale (tanto per citarne un paio), sono giusto un gradino sotto i subumani
privi di pollice opponibile.
Vediamo un po’
quali sono stati i commenti su Il Fatto Quotidiano.it:
:
Gran bella puffetta la D’Avena… peccato solo sia alta quanto un succo di frutta.
Tutto
sembra procedere tranquillamente sul filo dell’ironia, finché non arriva
(immancabile come la terrificante sveglia del lunedì mattina) il rompiballe di
turno:
ilioni di anni d’evoluzione e
bastano due mammelle per aizzare l’unica cosa che siamo: animali sempre in
calore. Parlare di umanità è disarmante. Ah si, sappiate che sono uomo e che
non mi scandalizzo e non mi altero per due mammelle di una donna perché so per
certo a cosa servono.
Ipnosi?
arò anche l’unico cinico a
pensare che non si rispettano le donne finché ogni cm di pelle che mostrano è
commentato da idiozie, ma una vita migliore della vostra forse la ho, diversa
sicuramente.
:
Non è questione di rispettare le donne, è naturale. Le mammelle eccitano il
maschio etero. Punto. Se le donne mostrano centimetri di pelle sanno che il
maschio si ecciterà. Perché dovrebbero farlo altrimenti? Tu ti ecciti in
spiaggia? Io solitamente no. Però perché in discoteca alcune donne vanno in
minigonna?
Appunto, animali sempre in
calore. Tutto il resto passa in secondo piano.
: Beato te che
sei atarassico, non sai che ti perdi...
Bah, le preferisco dal vivo ti dirò.
:
Allora vedi che alla fin fine non le disprezzi neanche te ;)
Non ho mai detto di disprezzarle,
disprezzo chi sbava ad ogni scollatura che vede e si esibisce in commenti
istintivi (...) e in crisi
d’astinenza ronzano virtualmente o realmente intorno ad ogni essere femminile
che mostra cm di ghiandole da latte.
Dimentichi che nessuno obbliga nessuno a pubblicare propri
selfie o foto su un profilo pubblico. Se lo fai ci può anche stare che nascano
delle iniziative sostanzialmente simpatiche come questa. E poi se non si
lamenta la protagonista, non vedo perché dovrebbero farlo altri per lei.
Bigottismo a go go.
Non ci posso
credere, siamo arrivati alla disputa teologica sulle zizze…
Ed eccoci arrivati al momento del
reportage che occupa le tre posizioni finali della Rassegna Stampa di questa settimana.
Pronti?
Seguiremo il sottile filo rosso
che unisce Facebook, l’ISIS e la Nutella.
3
Reportage, parte I: La sfortuna di chiamarsi Isis… ai tempi di Facebook
(potete leggere la notizia qui)
Inizio questo primo reportage
della storia dell’Internetturbino, presentandovi questa giovane ragazza:
So molto poco su di lei, ma non
conta.
È una ragazza
carina, fa l’ingegnere e si chiama Isis Anchalee.
E già: che
sfiga si chiama Isis… proprio come il gruppo terroristico. In realtà, Isis è un nome relativamente
comune... non in
Italia (dove pur abbondano nomi ad minchiam).
Come molti
giovani, anche IsisAnchalee ha una pagina Facebook. Nei giorni passati, però, il giovane ingegnere
si è accorto che il suo profilo è stato bloccato proprio per via della spiacevole
omonimia con il gruppo terroristico.
E certo.
Perché i
terroristi hanno pagine Facebook del tipo: “Ciao, sono Pier Ugo. Mi piace
vestire di nero e tifo ISIS”… Anche se c’è da dire che un demente ventunenne è
stato arrestato in Inghilterra perché aveva scritto sul profilo “Forza Isis”.
La nostra
Anchalee non si è persa d’animo, ha inviato più mail agli amministratori del
social network allegando anche scansioni di sue foto, carta d’identità e
passaporto per confermare la propria identità.
Tutto è bene
quel che finisce bene e, alla fine, l’account di Isis è stato riattivato.
Vi traduco i messaggi della povera Anchalee:
Ma mannaccia la
puttana, mi farete venire un’ulcera grande quanto Gattuso!
Fatevi un giro su
Facebook e ditemi se non vi imbattete ogni due secondi in pagine deliranti
create da decerebrati che inneggiano alla feccia dell’umanità… e questi geni si
preoccupano di bloccare il profilo di una ragazza di nome Isis?
Vi ricordo
(solo per citare due casi) che, qualche tempo fa, sono comparse pagine che
festeggiavano il compleanno di Totò Riina (con quasi 18.000 mi piace con tanto di messaggi
di stima e affetto) ed altre che rendevano omaggio a Erich Priebke (il
boia delle Fosse Ardeatine).
Pagine in onore
di Riina e Priebke?
Ci manca solo
la pagina con le ricette di Hannibal The Cannibal e abbiamo fatto l’en plein
(di stronzate).
Chiarisco che queste
pagine sono state chiuse da Facebook, non per iniziativa spontanea, ma solo
quando è scoppiato un discreto puttanaio mediatico.
2
Reportage, parte II: La sfortuna di
chiamarsi Isis… ai tempi della Nutella (potete leggere la notizia qui)
Vi avviso: già
parto incattivito perché questa storia delle etichette personalizzate (sia
della Coca Cola, che della Nutella), mi sta sul c***o.
Non so bene il
perché, forse per la valanga di spot irritanti che passano in tv.
Questa, su
tutte, mi manda in bestia:
“Daje, figo
neh, jamme jà, ora tutta l’Italia ha il suo buongiorno personalizzato. Dalla
Ferrero arrivano le Dialettichette: sui barattoli della Nutella, da oggi in
poi, ci saranno le più tipiche espressioni regionali, riunite da un gruppo di
esperti linguisti che hanno realizzato il Manuale Linguistico dell’Entusiasmo”.
Non so se mi irrita di più il neologismo "Dialettichette" o che abbiano inventato il Manuale Linguistico dell’Entusiasmo...
Non
so voi, ma se qualcuno mi accogliesse a prima mattina con un “Ganzo!”, lo
colpirei con una piastra da waffle sulla nuca fino a fargli perdere i sensi…
‘sto str**zo!
Spostiamoci in
Australia, la zia della piccola Isis (cinque anni), decide di regalarle un
barattolo di Nutella con l’etichetta personalizzata con il proprio nome.
Che idea
carina!
Certo, regalare
alla propria nipote un barattolo di Nutella (sostanza non particolarmente amata
dai nutrizionisti dell’universo), magari non è il massimo… ma
il pensiero avrebbe sicuramente reso felice la piccola.
Dico
“dovrebbe” perché (sorpresa, sorpresa), il sito a cui si accede per realizzare
le etichette (che poi vengono inviate via mail all’utente), respinge il nome
“Isis” perché inappropriato.
Alla madre di
Isis devono essere prima cresciute e poi girate vorticosamente le palle, dal
momento che ha messo su un discreto casino sui social e sui media. La donna è
stata contattata da uno dei responsabili della società che le ha spiegato che,
per evitare equivoci e strumentalizzazioni, è stata creata una sorta di black
list di nomi che il sistema rifiuta (tra cui “Hitler” e “Isis”, appunto) in
quanto inappropriati.
Superfluo dire
che la madre di Isis si è incazzata ancora di più quando si è vista paragonare
il nome della figlia a quello di Hitler.
Che l’addetto
al marketing ed alla comunicazione di Nutella sia parente di quello della Melegatti
(qui)?
Facendo alcune
prove sul sito, pare che Isis venga accettato, ma ammetto che non ho completato la procedura (casomai arrivino i reparti speciali a casa a farmi il c**o):
Che poi mi chiedo: ti inviano l'etichetta tramite mail e tu la stampi e la incolli sul barattolo di Nutella? Che idea di merda è?
Ho provato ad
inviarmi una simpatica etichetta con scritto “Cazzone”, ma mi dice che ci
vogliono fino a 48 ore per l’invio della mail… vi farò sapere.
1
Reportage, parte III: Isis, nutella e gattini (potete leggere la
notizia qui)
Qualche tempo fa, sul Daily Mail, è comparso un interessante
articolo sull’uso dei social media da parte dei miliziani e dei simpatizzanti dell’ISIS.
Non si parlava di reclutamento
online, ma dell’uso che questi individui (soprattutto i più giovani), fanno dei
social nel tempo libero.
I giovani simpatizzanti dello Stato Islamico usano i social come un qualsiasi bimbominchia loro coetaneo (se non parlassero
anche di terrorismo, ovviamente).
Ed ecco che pare che siano spuntati, su account legati all’ISIS, messaggi di
cordoglio per l’attore Robin Williams, messaggi dei fan di Guerre Stellari e del
Trono di Spade e, finanche, le immancabili fotografie di gattini.
E già qui
avrei materiale per sparare cazzate fino al Giorno del Giudizio…
Ma c’è anche
di meglio.
Pare che diversi miliziani e simpatizzanti abbiano mostrato a più riprese di apprezzare la…
Nutella.
Steven
Stalinsky, che si occupa di monitorare account di jihadisti sul web, sostiene
che sarebbe “Alquanto
comune che jihadisti postino online foto
di
loro stessi con dolci o con i gattini, ma riguardano il loro tempo libero,
piuttosto che il reclutamento”.
Ovviamente,
nel giro di pochissimo tempo, è partita con una vera e propria campagna di
presa per il culo nei confronti di questi individui con fotomontaggi con
gattini e Nutella.
C’è chi, inoltre, ha proposto un embargo sulla Nutella per distruggere il morale dei
miliziani, o chi si è chiesto se la Nutella fosse responsabile della
radicalizzazione dei musulmani.
Qualche tempo
dopo, la docente universitaria Nimmi Gowrinathan
è stata inviata dalla CNN per parlare del ruolo delle donne arruolate tra le
fila dello Stato Islamico.
Argomento
interessante.
Peccato che,
durante l’intervista, sia comparso il ridicolo (ed allo stesso tempo
inquietante) sottopancia:
L’ISIS attira le donne con gattini e Nutella
Miliziano
goloso.
C’è di più, la
giornalista Carol Costello (forse in overdose da zuccheri per aver esagerato
con la Nutella), ha dichiarato “L’ISIS posta online fotografie di barattoli di
Nutella, emoticon e fotografie di gattini. Queste tre immagini, in parte,
aiutano l’ISIS nel reclutamento in occidente perché dimostrano che la loro
vita, al fonte, non è diversa dalla nostra. Mangiano Nutella e, penso,
possiedono gattini”.
Superfluo dire
che la Gowrinathan si è detta (ovviamente) contraria alle dichiarazioni della
giornalista e penso che, se avesse potuto, le avrebbe dato anche una testata
sul naso.
Questa figura
barbina ha causato una valanga di prese per il culo alla CNN… perfino da parte
de Il Giornale.
Per quanto
riguarda la Nutella, non mi sorprende che non abbia intenzione di stampare
etichette con su scritto “Isis”dopo tutto questo casino...
Fonti non
accreditate sostengono che la Ferrero sia pronta ad unirsi alla coalizione
internazione bombardando le postazioni dell’ISIS con barattoli giganti di
Nutella al fine di stroncare i terroristi con il diabete.
È tutto
per oggi, alla prossima!
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