Salve a tutti e benvenuti
nell’Internetturbino: il blog piacevole come un vicino di casa batterista,
sonnambulo e con l’hobby del fai da te.
A questo non avevo pensato...
Anche oggi, le oscure estrazioni
che avvengono nei meandri del’Internetturbino hanno estratto, per la rubrica Post Veloce, la serie di post... dai Proverbi pugliesi (come i più arguti avranno notato dal titolo)!
In questo ricettacolo di demenza
che è l’Internetturbino, ho parlato un po’ di tutto. Meno presenti, tranne
qualche rara eccezione, i cosiddetti argomenti “seri” (del resto, se voglio
deprimermi, non scrivo su un blog... piuttosto mi seguo un telegiornale a caso, o
Barbara D’Urso).
È tempo, però, di una nuova
eccezione: oggi si parla di banche, o meglio della recente crisi bancaria.
Apriti cielo.
Risparmiatori truffati dalle banche con investimenti descritti come a basso rischio nelle prime pagine della
documentazione fornita e che, arrivati all'ultima pagina, si rivelavano essere un’agghiacciante roulette russa…
Investitori lanciatisi
in manovre economiche un tantinello rischiose e che ora piangono miseria...
Tutto sullo zero!
Ma...
Tutto sullo zero, ho detto!
Insomma, un casino.
La verità è che uno va in banca
solo perché non può tenere i soldi sotto il materasso (arrivano i ladri e
glielo ciulano), non può metterseli nelle mutande (arrivano i pervertiti per
sodomizzarlo e ci trovano pure i soldi)… insomma, uno va in banca per
esclusione.
E perché si fida.
O, almeno, è costretto a farlo.
Onestamente, chi si prende la
briga di leggersi i terrificanti faldoni che le banche ci propinano di solito?
E se anche ci provaste, è possibile che non ci capiate una sega. L’unica
soluzione, è quella di fingersi esperti del settore…
Oltre al dramma (soprattutto per
i risparmiatori) del fallimento delle banche, l’altra violenta martellata sulle
palle è arrivata dallo stucchevole dibattito politico - economico di questi
giorni.
Tutti provetti economisti (con il culo i soldi degli altri). Chissà dov’erano questi
geni della finanza PRIMA che scoppiasse ‘sto casino.
La cosa più intelligente (ma
dalla dubbia puntualità) che ho sentito, è stata:
“Fate investimenti diversificati, non investite denaro in fondi troppo simili tra
loro!”.
Bravo, bel consiglio
Peccato che la cultura popolare
pugliese ci era già arrivata da un pezzo! I proverbi pugliesi (più esoterici di
Giacobbo e più complottisti di Adam Kadmon) avevano già previsto tutto.
Il proverbio di oggi:
I sòlde so’ ‘ccóme u stàgghje: na’ s-sèrvene a n-nodde, ce nan i
sparpàgghje (Monopoli)
(I soldi sono come il
letame: non servono a niente se non li sparpagli)
È tutto per oggi, alla prossima!
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