Benvenuti nell’Internetturbino:
il blog rinfrescante come un panino con ‘Nduja e Habanero
gustato in una macchina parcheggiata al sole.
Ok…
visto che fa un caldo boia e devo bere qualcosa di fresco, colgo l’occasione al
volo per una nuova puntata di Chiacchere
da bar versione triplo carpiato mortale.
Triplo
perché gli argomenti trattati saranno tre (Terminator Genisys, Ash Vs. Evil Dead e Dylan Dog),
carpiato perché è il salto che farò per rantolare fino al frigorifero e mortale
perché è l’aggettivo che più mi viene naturale pensando al caldo di questi
giorni (ma tranquilli, tra qualche giorno andrò in ferie e, immancabilmente,
arriverà la bufera!).
Dunque,
preparate il vostro cocktail o la vostra bevanda preferita, titillatevi i
capezzoli con del ghiaccio e iniziamo!
Terminator Genisys
Non so voi, personalmente ho un
forte pregiudizio nei confronti di remake, reboot, sequel ed altra roba simile.
Ci sono naturalmente delle eccezioni, ma tendenzialmente il rapporto è questo:
99 (cagate) a 1 (ben fatto)
Un esempio di reboot / remake
positivo?
Star Trek di J. J. Abrams: brand praticamente defunto riportato alla vita con una
buona dose di furbizia (sicuramente facilitato dalla possibilità di giocare con
le leggi della fantascienza, dove il paradosso temporale è di casa e ti dà
SEMPRE una mano per resettare una saga o per spunti, anche geniali, di
sceneggiatura).
Un esempio di reboot / remake
negativo?
Ghostbuster… Lo so, non dovrei
giudicare con praticamente nessun elemento in mano ma… un nuovo cast di sole
donne (e quindi niente personaggi classici)?
No, davvero?
Cameo
del solo Dan Aykroyd (Bill Murray non ne voleva sapere di un nuovo episodio col
cast classico, figurarsi se si fa vivo in una roba come questa, la buonanima di
Harold Ramis ha deciso di vedere cosa si prova dall’altro lato del fucile
protonico e di Hernie Hudson non c’è nessuna traccia).
Non so
voi, ma la puzza di merda arriva fin qui…
Arriviamo
a Terminator, che ho visto mercoledì sera carico di paure e con aspettative
(razionalmente parlando), pari a zero e (irrazionalmente parlando) a mille. Lo
so che non faccio testo dopo aver visto, contro ogni primario istinto di
autoconservazione, Cavalieri dello
Zodiaco - La leggenda del Grande Tempio (qui), ma è stato più forte
di me...
Giusto
per capire come mi pongo nei confronti della saga di Terminator (ho detto saga,
perché non esistono solo due film, giusto?), ecco cosa penso dei precedenti
film:
Capolavoro
Seguito caciarone, ma degna CONCLUSIONE della saga
Inutile / Innocuo (ma Kristanna Loken è tanta roba)
Delusione totale (non mi puoi buttare al vento l’occasione
della vita di approfondire il personaggio di John Connor, tanto più se ad
interpretarlo è Christian Bale... per poi dedicare metà film e passa a Sam Worthington che,
a mio avviso, interpreta un personaggio completamente fuori dalla logica della
saga)
Mi
piaceva un sacco, molto buona la scelta di Thomas Dekker, Lena Headey e Summer
Glau per interpretare rispettivamente John Connor, Sarah Connor e il cyborg
Cameron. Sensato il paradosso temporale per ignorare il terzo film (ve l’avevo
detto che funziona praticamente sempre nella fantascienza).
Veniamo
a Terminator Genisys.
Premessa.
Ho
visto il film nel cinema della mia città.
Senza
aria condizionata.
Un’agonia.
Ad un
certo punto, me la sono fatta addosso perché pensavo di avere affianco un T – 1000… ma il ragazzo alla mia
sinistra non si stava liquefacendo, stava semplicemente sudando…
Spoiler
Alert.
Cosa non mi è piaciuto
Cannati
praticamente tutti gli attori per i personaggi chiave: Jason Clarke come John
Connor in primis; Jay Courtney ha la faccia da scemo e mi rode che sia l’unico
Kyle Reese che, alla fine, la sfanga; mentre meno peggio di quanto pensassi Emilia
Clarke nei panni di Sarah Connor (ma per me la Clarke sarà sempre la biondina
sodomizzata da Drogo ne Il Trono di Spade).
Dopo i
primi 30 minuti, il ritmo cala terribilmente ed il film scorre con qualche difficoltà
(pur non essendo la trama né complessa, né profonda). Forse dipende dal fatto
che stavo cercando di orientarmi nell’universo della saga dopo circa sei anni
di pausa… Come ho detto prima, i paradossi temporali funzionano, ma
destreggiarsi nella saga di Terminator sta diventando un tantino complesso con
praticamente ogni nuovo film che cancella i precedenti…
Lo
spoiler mortale del trailer. Se ve lo state chiedendo, sì quello è il colpo di
scena principale di tutti i 120 minuti e passa di film… e che
c***o! Il trailer spoilera praticamente tutti i colpi di scena della saga
(tranne l’ultimo, ma è fin troppo prevedibile). Se non volete spendere soldi
per il cinema, o circa due ore della vostra vita, vedevi il trailer e
basta.
Ritornando
al discorso dei paradossi, una cosa non mi è chiara: se in Star Trek, il personaggio di Nero dal XXIV secolo torna
indietro nel XXIII secolo ed altera la storia da quel punto in poi mi sta bene…
ma in Terminator Genisys il via alla nuova
linea temporale è dato dall’attacco di Skynet a John Connor, evento che succede
così dal nulla senza spiegazione (ennesimo tentativo di Skynet di alterare il
corso della storia? Anche se fosse, poteva essere sviluppato un tantino meglio)…
La gag
del sorriso di Arnold Schwarzenegger. Mi ha
fatto sorridere solo durante le foto segnaletiche, ma viene ripetuta un numero
esagerato di volte…
Cosa mi è piaciuto
C’è Schwarzenegger. Pochi cazzi: Terminator è Arnold Schwarzenegger. Salvation ha
fallito proprio perché non si è riusciti nella (difficile) impresa di creare
un’altra icona nella mitologia della saga (pur avendo Bale come John Connor).
Il modo
in cui è stato giustificato l’invecchiamento di Arnold Schwarzenegger è molto semplicistico, ma non penso che sia in contraddizione
con il resto della saga cinematografica… anzi nel primo film, Reese dice che i
Terminator possono avere anche l’alito cattivo, quindi il tessuto vivente che
invecchia ci sta tutto… Anche se, nel terzo film, si dice che il T – 850 può
durare parecchi anni, il che fa a cazzotti con l’invecchiamento della pelle. La spiegazione
dell’invecchiamento evita, comunque, il grottesco effetto Data in Star Trek: The Next Generation (dove il personaggio dell’androide diventava
appesantito e un po’ rugoso col passare degli anni senza alcuna spiegazione… ma
semplicemente perché, inevitabilmente, Brent Spiner invecchiava).
I primi
30 minuti. Molto bello ripercorrere le scene clou del primo film inserendo colpi
di scena (se non crudelmente spoilerati dal trailer), ad effetto frutto del
paradosso temporale. Quando il T – 800 viene intercettato dal Terminator
“Guardiano” (“Papà” nella versione italiana… spero che non sia un licenza dei
doppiatori), mi è venuta un’erezione così forte che ho decapitato con un colpo
di glande lo spettatore seduto due file più avanti (lo so, è una scena
disgustosa, ma rende l’idea).
Matt
Smith (il mitico Dottore di Doctor Who),
come faccia di Skynet ha fatto sicuramente eccitare i più nerd in sala.
Pur essendo contro ogni rappresentazione fisica di Skynet, questa è pur sempre
meglio di quella di Salvation.
Pur non
ritenendo gli attori particolarmente adatti ad interpretare i personaggi chiave,
mi piace come il cast interagisce ed agisce nella sua coralità (cosa che, per
me, non avveniva né in Le Macchine
Ribelli, né in Salvation).
Skynet
App. Una app è un modo più che plausibile per infettare i dispositivi
tecnologici di tutto il mondo (buoni anche quei 10 secondi scarsi di critica sociale
sull’eccessiva dipendenza dal web dei nostri giorni), ma mi fa un po’ strano… a
questo punto, Skynet poteva nascondersi dentro le foto dei gattini sul web, che
hanno una diffusione ancora maggiore, o nello spam del tipo “Vuoi allungare il
tuo pene?”. Successone assicurato
In
conclusione: va visto? Sì.
È
all’altezza dei primi due. Col c***o.
Rianimerà
il brand? Ai posteri l’ardua sentenza.
Comunque,
nella mia personale classifica, Terminator
Genisys si piazza dopo i Terminator di Cameron.
Volete
leggere qualcosa di ancora più intricato della timeline della saga di Terminator?
Vedete qui la
travagliata storia della produzione del film.
Santo
cielo! Mi sono dilungato come quei vecchietti che, se chiedete loro qualcosa, vi
raccontano tutta la loro vita e quella dei loro avi!
Dylan Dog n. 346 … E
cenere tornerai e Scatole Cinesi
(Dylan Dog Old Boy)
Nei
precedenti post su Dylan Dog mi sono detto più che soddisfatto della gestione
Recchioni ed auspicavo un approfondimento del personaggio di Groucho, vera
miniera d’oro non sfruttata per sceneggiature allucinanti (qui).
Ci ho azzeccato! Evviva!
Prima di tornare su Groucho, una breve parentesi.
Ci ho azzeccato! Evviva!
Prima di tornare su Groucho, una breve parentesi.
Ritengo
una buona cosa voler dare un tratto ben definito e specifico alle pubblicazioni
“accessorie” dell’Indagatore dell’Incubo: l’Almanacco dedicato a Bloch, l’albo
a colori alla fantastica saga zombie (anche se temo che i migliori spunti siano
già stati usati… spero di sbagliarmi) e via discorrendo. Trovo una pessima
idea, invece, dedicare il Maxi Dylan alle avventure del Dylan in versione pre
Recchioni. Capisco che è sicuramente complesso gestire tante pubblicazioni di
uno stesso personaggio, specialmente in questa fase di rilancio, e che sarebbe
fuori dal mondo rinunciare ad una di queste testate… ma la scelta fatta per l'Old Boy mi sembra onestamente
una boiata: è un contentino ai vecchi lettori? Oppure è frutto dei limiti della
fantasia dello staff nell’affidare caratteri unici alle tante pubblicazioni di
Dylan Dog?
E poi,
immancabile, c’è l’eccezione (che potrebbe dare un senso al Maxi Dylan Dog, ma
penso sia di difficilissima realizzazione): partire da un unico spunto e vederne
l’evoluzione parallela, ma profondamente diversa, nel Dylan v. 1.0 ed in quello
di Recchioni.
In
questo caso, se lo spunto è presentare un Groucho dalle mille
sfaccettature, il tutto diventa una goduria.
La
parte della storia Scatole Cinesi
dove Groucho, per farla breve, si rivela un impostore facente parte di una
colossale messa in scena (ed addirittura si scopre essere il terzo o quarto Groucho,
causa morte degli altri), è inquietante e geniale allo stesso tempo… ma troppo
radicale e buona solo per una storia autoconclusiva come quelle del “vecchio”
Dylan.
Passando
al numero 346 della serie regolare, ...E
cenere tornerai è uno dei più angoscianti numeri che io ricordi. Le ultime
due tavole sono da brividi.
Io
avrei osato ed oserei ancora di più: avrei fatto perdere la casa (con tutto il
suo valore simbolico), a Dylan, avrei presentato Groucho nell’ultima tavola non
con quella struggente espressione triste, ma con una più ambigua (modello Scatole Cinesi, per intenderci) e vado oltre: farei sprofondare di nuovo (e se non
permanentemente, per un lungo periodo), Dylan nell’alcolismo con tutti i
possibili scenari che potrebbero aprirsi…
La
“cura” Recchioni è forte come mi aspettavo… e non sta uccidendo il paziente (o
male che vada lo trasformerà in zombie), lo sta rendendo più forte.
Avanti
così.
Ash Vs. Evil Dead
E che
ve lo dico a fare? È uscito il trailer della serie tv tratta dalla trilogia
con protagonista il mitico Ash (vedetelo qui)!
Ed al timone c’è Raimi!
E c’è Bruce Campbell!
Ed al timone c’è Raimi!
E c’è Bruce Campbell!
Direttamente da Evil Dead, o La Casa che dir si voglia!
Mi
sembra un gran bel mix di ironia demenziale…
La scena della panciera mi ha steso!
... E
horror, anche dai toni splatter!
Tutte
queste erezioni mi stanno sfiancando!
È tutto
per oggi, alla prossima!
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