lunedì 12 giugno 2017

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 114 (Antisemitismo e tentacoli porno, fingersi ciechi per non parlare con la gente, Manspreading)

Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog simpatico come un virus intestinale…

 
… un virus intestinale zombie, ovviamente

Nella Rassegna Stampa di oggi: antisemitismo e tentacoli porno, fingersi ciechi per non parlare con la gente; manspreading.


Tempo di lettura: circa 11 minuti

 
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Antisemitismo e tentacoli porno (link alla notizia) 

Questo è il tipo di storie che mi piace. 
Inizia seriamente, poi ha un’inaspettata svolta comica e, alla fine, precipita in un vortice di puro delirio come nei migliori trip. 
Kurt Eichenwald è un collaboratore dell’arcinota rivista Vanity Fair che, dopo aver partecipato ad un programma su Fox News, è stato oggetto di insulti anti semiti. 
Tralascio il fatto che Kurt Eichenwald non è ebreo, perché da chi si esibisce in questo genere di insulti non mi aspetto un QI superiore a quello di una scatoletta di tonno sottomarca vuota. 
Stanco degli insulti ricevuti, il buon Kuer se ne è lamentato su Twitter 


Peccato solo che, sullo schermo del suo computer, sia visibile una finestra recante la scritta B-Chiku che è una serie hentai. 
Facendo finta di credere che non sappiate cosa siano, ve lo spiego io in parole povere: gli hentai sono i fumetti ed i "cartoni animati" giapponesi zozzi. 
Già sento l’indignazione dall’altro lato del computer “Ma come è possibile eccitarsi con dei disegnini?”

 
Dicevamo? 
Grazie di esistere, Milo…

Naturalmente, in men che non si dica, gli utenti di Twitter si sono accaniti contro Kurt, facendogli notare la leggerissima figura di merda che, per darmi un tono, chiamerò “gaffe”. 
La risposta di Kurt, però, non si è fatta attendere… ed è stata semplicemente fenomenale:



Così come le riposte di alcuni utenti:

 

Che dire? Ai miei tempi, la domanda più temuta a cui una famiglia doveva far fronte era: “Come nascono i bambini?”, mentre adesso è: “Esistono scene porno con protagonisti dei tentacoli birichini?” 

2 
Finge di essere cieca per non parlare con la gente (link alla notizia)

So che lo avete fatto tutti almeno una volta nella vita… 
Mettervi le dita nel naso al semaforo? 
Appiccicare una caccola sotto la poltrona a casa di amici? 
Annusarvi le mani dopo esservi fatti il bidet? 
No… fingere di non vedere qualcuno per strada per non doverci parlare. 
A differenza delle prime tre deplorevoli azioni che vi ho elencato, non c’è niente di cui vergognarsi nel fingere di non vedere i conoscenti per strada. 
Io lo faccio sempre, per esempio. 
Perché sono una brutta persona? 
Sicuramente… 
Ma anche perché non mi va di fermarmi a parlare con persone con cui, immancabilmente, avrò questo dialogo:
 
Variante A: 
Come va? 
Tutto ok. E tu? 
Tutto ok 
Segue silenzio imbarazzato colmato dalle solite stronzate sul meteo e affini 

Variante B: 
Come va? 
Tutto ok. E tu? 
Eh, sapessi…

 
Seguono 45 minuti di lamentele assortite con l’immancabile voglia, da parte del malcapitato che stupidamente non ha cambiato strada, di tagliarsi orecchie e vene con coltello serie Miracle Blade dello chef Tony

Personalmente, di recente ho evitato una coppia di conoscenti tuffandomi in un vicolo buio neanche fossi in un film di azione.  
Reazione esagerata? 
Forse… ma solo qualche giorno prima ero stato intercettato in pausa pranzo da un’amica che mi ha “amabilmente” fatto compagnia per oltre mezz’ora mentre mangiavo. 
Ora, dovete sapere che sono un po’ come un cane… 
Tendo a fare la pipì in giro per strada? 
Amo annusare i culi dei mie i simili? 
Mi lecco i testicoli nel tempo libero?

 
Sono solito accoppiarmi con le gambe delle persone?

No… non ancora, almeno.  
Bensì, non mi si devono rompere le balle quando mangio (specie in pausa pranzo).
Ben venga, dunque, la possibilità di darsi ad una discreta fuga. 
La protagonista della notizia, tale Carmen Jiménez, ha per anni finto di essere diventata cieca a causa di un incidente per non dover salutare le persone che incontrava per strada. 
Un tantino esagerato, dite?
Beh, forse avete ragione… dal momento che Carmen ha mentito anche alla sua famiglia e, in questi anni, ha goduto dei sussidi statali riservati ai non vedenti. 
In realtà, la storia puzza di fake. 
Fingersi ciechi ti permette sicuramente di tirare dritto quando incroci persone che conosci, ma c’è un pericoloso effetto collaterale: c’è il concreto rischio di finire vittima di attenzioni indesiderate dal momento che le persone per strada (realmente interessate o meno non importa), potrebbero fermarti per informarsi sul tuo stato di salute in quanto non vedente. 
Comunque, sono sempre possibili scenari alternativi come questo:
 
 
Ehi, fai silenzio! C’è Carmen… meno male che è cieca che mi sta sulle balle. Adesso mi muovo con passo felpato come un giaguaro ninja per superarla e non doverle chiedere come sta… tanto è cieca, non penso sia guarita durante la notte…
 
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Manspreading (link alla notizia)

Ehi tu… sì proprio tu che stai leggendo questo post stravaccato sulla poltrona, sul divano… o sul wc. 
Chiudi quelle gambe! 
Esatto: tutti quelli che sono abituati a sedersi a gambe aperte farebbero meglio a darsi una regolata: di recente, infatti, sui mezzi pubblici di Madrid è vietato, per gli uomini, sedersi a gambe aperte.
Di leggi strane, ve ne ho già parlato qui e qui, ma questa pone nuovi standard per la categoria.

 
Se pensate che gli amici spagnoli abbiano esagerato con la sangria, ho una brutta notizia per voi: questo divieto esiste anche in alcune città degli USA, del Giappone e perfino della democratica Turchia

Andiamo con ordine. 
La tendenza degli uomini a sedersi con le gambe aperte ha perfino un nome: “manspreading”. 
Poi non dite che non vi imparo insegno le cose! 
Vien da sé che, sui mezzi, se qualcuno si siede a gambe larghe finisce per occupare più spazio del dovuto creando disagio al vicino… non ci vuole un premio Nobel per arrivarci e capisco anche che occorre un’ordinanza comunale quando l’umano buon senso proprio non ci arriva…

 

Ma perché rivolgere esplicitamente questo divieto agli uomini? 
Beh, perché quella di sedersi a gambe larghe è un’abitudine prevalentemente maschile (mentre è piuttosto difficile farlo indossando una gonna). 
Il gruppo femminista promotore dell’iniziativa Mujeres en lucha y madres estresadas (Donne in lotta e madri stressate, il nome è tutto un programma), prende il manspreading dannatamente sul serio, ritenendolo non un semplice gesto da maleducati, ma un esempio di becero sessismo: mentre le donne, fin da piccole, sono educate a sedersi con le gambe chiuse, agli uomini viene trasmessa l’idea di gerarchia e territorialità che li fa sentire legittimati ad occupare gli spazi altrui. 
L’arte delle donne di rendere tragica ogni ca***ta…

 
Sto scherzando, ovviamente…
 
Naturalmente, è partita una spietata guerra dei sessi. Molti uomini, sui social, hanno detto di sedersi con le gambe aperte semplicemente perché preferirebbero non schiacciarsi tra le gambe il proprio organo riproduttore, al che le donne hanno risposto che anche loro hanno delle protuberanze (spero intendessero il seno), ma che non per questo occupano lo spazio altrui… 

 
… questo, però, lo pensano solo le donne con il complesso del seno piccolo 

… gli uomini, poi, hanno ribattuto postando foto come questa:
 
 
Che ritraggono donne che occupano lo spazio altrui da vere professioniste

Insomma, il delirio. 
Ora, io sono per l’uguaglianza totale tra i sessi e non reputo le donne inferiori agli uomini da nessun punto di vista, neanche quello fisico… anzi, ho visto uomini così deboli da non riuscire a rompere una noce e donne così forti da riuscire a rompere una noce (di cocco) con il clitoride. 
Questo, però, mi sembra un esempio di femminismo controproducente. 
Per femminismo controproducente intendo quel tipo di atteggiamento che genera l’effetto opposto a quello sperato… un po’ come quando ho voglia di paté de foie gras di cucciolo di foca ogni qualvolta che sento un vegetariano che prova a convertirmi dicendomi cose del tipo:

 
“I nostri canini non sono fatti per mangiare la carne: i nostri antenati erano fruttariani
 (Quando, invece, già i Neanderthal consumavano carne ed anzi, quelli prevalentemente carnivori avevano un microbioma della bocca migliore di quelli prevalentemente vegetariani)

Donne, vi spiego io perché noi uomini ci sediamo come se ci fossimo appena cagati addosso. Non è perché siamo maschilisti o, peggio ancora, perché vi importuniamo (è stato sostenuto anche questo)… a meno che qualche disagiato non ritenga sexy strusciare il proprio ginocchio contro le tempie altrui, in questo caso andrebbe immediatamente gettato fuori dal pullman… con le porte sono ancora chiuse, ovviamente.  
Lo facciamo, semplicemente, per trovare sollievo da un grave disagio che ci colpisce soprattutto in questo periodo. 
Non ne parliamo volentieri, per noi è un tabù… un po’ come le mestruazioni per voi. 

 
Sto parlando del sottopalla sudato...

Ebbene sì: alle alte temperature estive (ma anche all’interno dei mezzi pubblici), la zona inguinale dell’uomo e, in particolar modo, quella zona definita tecnicamente “sottopalla”, raggiunge temperature da camera magmatica. 
Risultato? 
Beh, come spiegarvelo… ah ecco: è come avere della zuppa del casale bollente nelle mutande. 
Da qui la ricerca di refrigerio allargano le gambe. 
Capisco che questo possa dar fastidio al vicino, ma non c’è bisogno di dare in escandescenza. 
A questo punto, per tutti quelli che si stravaccano sui mezzi pubblici propongo:

 

L’esilio in Siberia 
L’espropriazione dei beni 
L’interdizione dai pubblici uffici dei figli e dei discendenti fino all’ottava generazione

È tutto per oggi, alla prossima!

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