lunedì 6 febbraio 2017

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 97 (falso allarme bomba per evitare compito in classe al figlio; viaggio allucinante in bicicletta; barbiere pakistano flambé)



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog piacevole come la brezza estiva…

 
… che si fuma la vostra ultima sigaretta (e, per giunta, c’è anche lo sciopero dei tabaccai…)

Nella Rassegna Stampa di oggi: falso allarme bomba per evitare compito in classe al figlio; viaggio allucinante in bicicletta; barbiere pakistano flambé.


Tempo di lettura: circa 7 minuti

 

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Falso allarme bomba per evitare compito in classe al figlio (potete leggere la notizia qui) 

Non so voi, ma di tanto in tanto sono perseguitato da incubi legati al periodo scolastico e universitario del tipo: 

andare a scuola in ciabatte 
scoprire di avere qualche CFU mancante per la laurea 
la matematica in ogni sua forma (interrogazioni, compiti a casa, compiti in classe…)

Per questo, appena qualche amico ha un’uscita del tipo “Ah! I bei tempi della scuola! Vorrei tanto tornare indietro!”, sento l’irrefrenabile impulso di sputargli in un occhio e chiudergli il mignolo della mano in una portafinestra.  
Senza tirare in ballo casi limite come il bullismo e le relazioni zozze tra studenti e insegnanti, si può dire che la scuola possa essere un momento profondamente disturbante per un adolescente. 
Ecco perché è così importante la presenza di un punto di riferimento forte come la famiglia per affrontare al meglio questa importante tappa nella vita di ogni ragazzo/a. 
A tutto, però, c’è un limite. 
Nell’aprile 2014, una scuola superiore di Castelsangiovanni (Piacenza), è stata evacuata  a seguito di un allarme bomba rivelatosi poi fasullo. 
La bravata di un gruppo di giovinastri che aveva preferito passare il pomeriggio prima del compito in classe a farsi le canne piuttosto che a farsi un cultura, direte voi. 
Più o meno.
L’autore della telefonata, individuato dalle forze dell’ordine e recentemente condannato per procurato allarme ad una anno di carcere (pena sospesa), altri non era che...

 
...il padre di un alunno della scuola che ha ben pensato di correre in soccorso del figlio simulando la presenza di un ordigno esplosivo…

 
 … pensando bene di usare il proprio cellulare, per giunta.

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Viaggio allucinante in bicicletta (potete leggere la notizia qui)  

Questa è una storia di redenzione. 
Questa è una vicenda degna delle migliori epopee classiche. 
O, meglio, lo sarebbe se non fosse per un piccolo particolare… un paio di insignificanti dettagli, a dir la verità. 
E se pensate che il miglior viaggio in bicicletta della storia dell’umanità sia questo: 

…beh, vi sbagliate di grosso

Il protagonista della nostra storia, di cui non è stato reso pubblico il nome per tutelarne la dignità la privacy, lavora a Rizhao (Cina). 
Il nostro uomo è un giocatore incallito… nel senso che, avendo il QI pari a un callo al piede, ha sperperato tutti i suoi beni al gioco. 
Da qui la necessità di tornare a casa dalla propria famiglia… e di tornarci in bici per mancanza di fondi, per giunta. 
Piccolo dettaglio che inizia a rendere questa storia interessante: l’uomo era diretto a Qiqihar...

 
... ridente cittadina a 1.900 km da Rizhao

Si tratta, sicuramente di una pedalata tale da far venire gli addominali scolpiti ai polpacci, ma non è la prima volta che si sente parlare di persone che hanno percorso (a piedi, o in bici), distanze siderali.
E, infatti, la storia non è finita qui. 
Il nostro eroe, infatti, è stato fermato dalla polizia a Wuhu dopo aver percorso circa 550 km…
 
 
… nella direzione sbagliata…

… probabilmente perché analfabeta (e quindi incapace di leggere la segnaletica stradale), ma sicuramente perché dotato, più che di un senso dell’orientamento, di un orientamento che fa senso.
Comunque, tutto è bene quello che finiste bene: gli agenti di polizia si sono mossi a compassione ed hanno fatto una colletta per comprare al povero ciclista un biglietto ferroviario per casa.

 
Che poi il nostro uomo abbia probabilmente sbagliato stazione e sia sceso su Marte, è un'altra storia…

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Barbiere pakistano flambé (potete leggere la notizia qui)

Che rapporto avete con i barbieri? 
Io conflittuale.
Probabilmente perché, da piccolo, i miei si sono a lungo ostinati a portarmi da un barbiere molto in voga in città… 
… molto in voga tra gli over 70, intendo.
Questo, da un lato, mi ha permesso di bruciare molte tappe della pubertà mettendo precocemente le mani su qualche rivista sconcia di quelle che si trovavano dai barbieri in passato… dall’altro, mi condannava ad uscire dal salone con quel look anni ‘50 che ben addiceva ad un bambino.


Perché non cambiare barbiere, allora… giusto? 
Certo, una volta l’ho fatto… e l’Edwuard Mani di Forbice dei poveri al quale mi sono rivolto, soltanto dopo avermi dato una piallata tipo questa:
 
 
…mi ha chiesto: “Vanno bene i capelli corti così?”

Risultato? Taglio di capelli alla monaco tibetano e ritorno a vita al barbiere dei pensionati anche quanto, andato lui stesso in pensione, riceveva a nero previa telefonata aprendo appositamente il salone (che faceva molto bisca clandestina negli anni del proibizionismo).
E adesso che sono passati tanti anni? 
I capelli e la barba me li taglio in casa.
Così se non sono soddisfatto sono libero di non pagarmi. 
Nonostante ciò, poteva andarmi peggio: in Pakistan c’è un barbiere, tale Shafqat Rajput, che pettina i capelli dei clienti dando fuoco alle loro teste.

 
Tutto molto figo. Peccato per quel leggero odore da rogo dell’Inquisizione spagnola che si percepisce appena entrati nel salone…

E vi dirò di più: non è neanche il barbiere più strano in cui mi sono imbattuto in giro per il web: ****, per esempio, taglia i capelli ai suoi clienti usando una mannaia ed un martello…


È tutto per oggi, alla prossima!

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