lunedì 28 novembre 2016

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 87 (antistress a forma di scroto, usano busta come preservativo: ricoverati, back pack challenge)



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog sobrio come la campagna elettorale per il referendum…

Mi avete preso per il culo per i capelli, perché voglio cotruire un muro al confine con il Messico (facendolo pagare ai messicani) e perché prendo le donne per la f**a, ma anche voi in quanto a campagne elettorali dimmerda, state messi bene...!

Nella Rassegna Stampa di oggi: l’antistress del futuro…?; coppia vietnamita usa busta di plastica come preservativo; un'altra moda idiota… back pack challenge.


 
Tempo di lettura: circa 8 minuti

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Scroto antistress (potete approfondire la notizia qui)

Le espressioni che coniugano lo scroto e situazioni piacevoli, di forte stress sono molteplici: “Che palle!”, “Ne ho le palle piene”, “Mi sono rotto le palle”, “Mi girano le palle”; “Quello lì mi sta sulle palle”…
Insomma, le palle come patrimonio linguistico dell’umanità… altro che "petaloso" e come utile mezzo per dare libero sfogo all'ira.
Che le palle potessero essere un buon modo per fare affari (oltre che nell’industria del porno, intendo), però, non lo aveva pensato ancora nessuno.
Fino ad oggi.
Gli spagnoli di Imaginarte hanno creato niceBalls… l’antistress a forma di scroto.

Ecco niceBalls in tutto il suo splendore!

Quelli della Imaginarte, il simpatico antistress è concepito (!) per essere usato a lavoro in modo discreto, magari appeso sotto il tavolo della scrivania.


Un unico, enorme, problema.
Premesso che di surrogati dell’appartato riproduttore maschile per abbattere lo stress ce ne sono di ogni forma e dimensione…

 
Porcaputt...

… va ricordato che le espressioni che ho precedentemente riportato sono da intendere in modo assolutamente figurato.
E grazie al cielo, direi.
Immaginate una frattura delle palle, o una loro torsione, eccetera eccetera…
In che modo strizzare un antistress a forma di scroto potrebbe aiutare il genere umano?
Alla sola idea di maltrattare uno scroto, la popolazione maschile è stata stroncata da un collasso.

Compreso il sottoscritto

Posso capire, piuttosto, che una donna (vuoi per semplice sadismo, vuoi per odio viscerale di un collega), possa iniziare a strizzare furiosamente niceBalls come se fosse lo scroto dell’odiato… rompiballe di turno, appunto.
Con un uso più delicato di niceBalls, invece, si otterrebbe l’effetto “grattata di palle”, che quelli di Imaginarte ipotizzando sia molto apprezzato dai lavoratori al ritorno dalle ferie.
Va bene, ci sta.
Ma niente, ripeto niente, può superare la soddisfazione di una sana grattata di balle dal vivo.


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Preservativo alternativo (potete approfondire la notizia qui)
  
Tutti, almeno una volta nella vita (specialmente da adolescenti), hanno avuto rapporti conflittuali con i preservativi.

No, non intendevo esattamente questo...
 
Mi vergogno a comprarli.
Costano un sacco.
Non mi piace indossarli.
Non so indossarli.
E così via…
Nessuno, almeno spero, è arrivato, però, alla drastica decisione di sostituirli con una busta di plastica come ha fatto una coppia vietnamita.
La scellerata scelta dei due giovani è scaturita dal fatto che entrambi erano troppo timidi per andare a comprare i preservativi (non a caso, il primo punto che ho evidenziato).
Sfortunatamente, il sacco di plastica ha prodotto lesioni ai genitali di entrambi che, visto il rischio di infezione, hanno avuto bisogno di cure ospedaliere.
Tre brevi considerazioni.
Primo: che razza di sacchetti hanno usato per combinare tutto quel casino?
Secondo: hanno usato le buste di plastica perché si vergognavano a comprare preservativi… chissà come sono stati contenti di andare in ospedale con lesioni ai genitali, dovendo per di più raccontare ai medici come se le fossero procurate…

Roba da girare con un sacchetto in testa per la vergogna… no, forse non è il caso


Terzo: fortunatamente non hanno usato quelle maledette buste biodegradabili, altrimenti (vista la loro capacità di rompersi nel momento più sbagliato), sarebbero diventati anche genitori…

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Nuova moda idiota: Back Pack Challenge (potete approfondire la notizia qui)

Come vi ho ripetuto allo sfinimento (qui, qui e qui), le mode (specie quelle virali su internet), mi stanno sulle balle.
Per lo più, spesso sono, oltre che stupide, poco originali.
Prendete la Mannequin Challenge.
Presa?

, lo so: effettivamente, in foto non rende… (!)

Bene, alcune sono effettivamente molto carine… ma, porco qui e porco lì, solo il web poteva rendere giocare ad un, due, tre, stella un fenomeno virale.
Quale sarà la prossima moda?
Tombolata di Capodanno Challenge?
Tanto, basta mettere il suffisso “challenge” a qualsiasi stronzata ed il gioco è fatto.
Giusto il tempo di avere le balle piene della Mannequin Challenge, ed è subito arrivata un’altra moda diversamente intelligente: la Back Pack Challenge.
Credetemi, è davvero divertente: pensate, consiste nel correre tra due fila di persone che ti lanciano addosso zaini, borsoni e similari.
Da ammazzarsi dalle risate
In giro per il web potete trovarne a bizzeffe, ma ecco qualche fermo immagine interessante che mostra una serie di valorosi adolescenti caduti nell’adempimento della Back Pack Challenge:


Non vi viene un terribile sospetto?
Visto come rantolano accasciandosi al suolo molti dei concorrenti della challenge, mi viene il lecito dubbio che gli zaini (o almeno una parte di essi), siano pieni di libri.

Già prenderne uno in faccia fa male (il peso della cultura), immaginate prenderne a secchiate…

Dal momento che buona parte degli adolescenti di oggi è abbastanza scema, perché infierire a colpi di traumi cranici?

È tutto per oggi, alla prossima!

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