lunedì 21 novembre 2016

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 86 (Abbaglianti molesti; figura di merda su Facebook, infila pene nella fede nuziale)



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog opportuno come l’autista dell’autobus su cui viaggi che inchioda mentre hai le dita nel naso.

Ouch…!

Nella Rassegna Stampa di oggi: una soluzione (?) contro gli idioti che non sanno usare gli abbaglianti; premio Nobel per la miglior figura di merda su Facebook, idiota infila anello all’appendice sbagliata.



Tempo di lettura: circa 9 minuti

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Punizioni creative per automobilisti idioti (potete approfondire la notizia qui)

Si sa… la madre degli automobilisti idioti è sempre incinta:

 
Ed è anche prolifica... 

Per non parlare della madre dei motociclisti, dei ciclisti e dei pedoni

Concentriamoci sugli automobilisti. Sono tante le categorie di automobilisti maledette da Dio e dagli uomini… ma soprattutto dagli altri automobilisti. Ad esempio, quelli che abusano selvaggiamente degli abbaglianti non riuscendo proprio a capire che, come suggerisce il loro nome che non lascia spazio a libere interpretazioni, tendono ad abbagliare chi ci sta davanti e, perciò, dovrebbero essere usati con cautela.

Quindi, abbaglianti a come se non ci fosse un domani solo se siete il commissario Gordon e dovete chiamare Batman…

Esiste un metodo per educare gli automobilisti ad un uso parsimonioso degli abbaglianti?
Certo.
I metodi più interessanti sono due e vengono tutti dalla sempre tollerante (nonché leader magnanima dei sistemi educativi) Cina.
Il primo è il metodo educativo noto come MMM (Metodo Montessori Mostruoso) che consiste nell’applicare al lunotto posteriore della propria auto un particolare tipo di adesivo visibile solo alla luce degli abbaglianti.
Le fantasie degli adesivi possono essere le più varie. Ad esempio, potete cortesemente chiedere agli automobilisti alle vostre spalle di spegnere gli abbaglianti:


O, più drasticamente, stroncarli a colpi di infarti con adesivi tipo questi:  


Questo secondo tipo di adesivi ha due piccole controindicazioni: può realmente spaventare a morte gli automobilisti che, pur essendo dei rompiballe che non sono in grado di usare gli abbaglianti, non meritano di schiantarsi contro un albero o di precipitare da un dirupo… ma, soprattutto, può causare un effetto diametralmente opposto a quello sperato: insomma, se vedessi una figura mostruosa spuntare dall’auto che ho davanti, userei continue raffiche di abbaglianti per avvisare l’automobilista del pericolo (provocandogli una crisi epilettica e facendolo incazzare ancora di più…)
Il secondo metodo educativo è quello noto negli ambienti scientifici come MMS (Metodo Montessori Sadico) ed è usato dalla polizia cinese.
Semplicemente, consiste nel piazzare gli automobilisti indisciplinati (per strada ed al pubblico scherno) su una sedia davanti ad un’auto con gli abbaglianti accesi e costringerli a fissare i fari per un minuto.

Bruciando loro la retina, i punti sulla patente e la dignità

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Nuove vette di eccellenza nel settore delle figure di merda (potete approfondire la notizia qui)

Le figure di merda sono sempre in agguato.
Cedere il posto in autobus ad una signora in sovrappeso.
Imbucarsi ad una festa a casa di uno sconosciuto e criticare la tappezzeria davanti alla proprietaria di casa.
Salutare qualcuno che ha avuto un lutto con la frase “Cos’è quella faccia da funerale?”
E così via.
Internet ed i social network, però, ci permettono di raggiungere nuove vette d’eccellenza nelle figure di merda.
Sentite questa.
Una futura madre, tutta orgogliosa, ha cambiato la propria immagine profilo di Facebook con l'ecografia tridimensionale del nascituro.
Ovviamente, molti si sono congratulati con la futura mammina, ma il commento dell’utente Rat Coward è stato semplicemente fenomenale:


Certo, più che una figura di merda, potrebbe essersi trattato dello scherzo di un buontempone che si diverte a criticare le foto profilo altrui…

 
Peccato che la sua foto profilo ricorsa tantissimo l’indimeticato Rutto di Balle Spaziali

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Un anello è per sempre (potete approfondire la notizia qui)

Spostiamoci in Sud Africa, dove un ventottenne ha rischiato davvero grosso quando, forse per noia, ma più probabilmente per stupidità, ha deciso di infilarsi la fede nuziale al pene.
Care fanciulle alla lettura, non fate quella faccia: lo sapete benissimo che noi maschietti tendiamo ad infilarlo ovunque (ma a tutto c’è un limite).
Piuttosto, state molto attente quando il vostro novello sposo si dimostra fin troppo interessato all’acquisto delle fedi nuziali… potrebbe tramare qualcosa di losco.
È anche possibile che il nostro eroe, segaiolo da competizione, volesse sposare il proprio pene… vai a saperlo.
Ma torniamo a noi.
Dopo quattro lunghe ore di agonia, durante le quali ha probabilmente visto la sua vita passargli davanti agli occhi, il nostro uomo si è finalmente deciso a chiedere aiuto.
Fortunatamente, c’era qualcuno in casa per aiutarlo… sfortunatamente questo qualcuno era sua madre.
Ora, rimanere incastrato con il pene in un anello dev’essere già un’esperienza mortificante… tanto più se si è costretti a ricorrere a cure mediche… ma farsi accompagnare dalla propria madre in ospedale con il pene grosso come una zampogna (con annesso zampognaro), dev’essere davvero umiliante.
Non inserirò le foto (seppur pixellate) del pene dell’uomo… vi basti sapere che il suo allegro gingillo pare un puffo sovrappeso impiccato.
Alla fine i medici, che per cercare di salvar il pene dell’uomo hanno dovuto penare non poco (scusate l’orrendo gioco di parole), sono riusciti ad estrarre il fatale anello.
Una simile epopea sui danni provocati da un anello non la si sentiva dal tempo de Il Signore degli Anelli…

No, vabbè… e io che credevo che il mio anello portasse rogne…

Il mio tesss… ma che schifo, tienitelo pure!

Come sempre, massima empatia da parte degli utenti del web (che si sono posti la stessa identica domanda che vi sta frullando per la testa da quando avete iniziato a leggere la notizia):

Henry Peach: Spero che il tipo abbia delle dita massiccia, o mi spiace davvero per lui…

È tutto per oggi, alla prossima!

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