lunedì 18 aprile 2016

Intanto, nel mondo - Rassegna Stampa 56



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog opportuno come il piccione dissenterico che ti caga sulla macchina appena lavata.



Nella Rassegna Stampa di oggi: tatuaggi orripilanti; fotografie (orripilanti pure queste) da un matrimonio; figa, voglio una birra… oppure dovrei dire “Voglio una birra alla figa”?

 
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Tatuaggi orripilanti (potete leggere la notizia qui)



Cosa è per sempre?

Un diamante?

Un mutuo?

La crisi economica?

Sì, certo… ma mi sto riferendo ai tatuaggi. Non voglio scatenare una guerra intestina (e intestinale) sui tatuaggi. Ad alcuni piacciono, ad altri no, alcuni li amano, altri li odiano e così via…

Avendo la resistenza al dolore di un bambino che si sbuccia il ginocchio, non penso che me ne farei mai uno… anche perché avrei il terrore che al tatuatore possa partire uno starnuto al momento cruciale, con effetti disastrosi.

Da ignorante in materia, penso che il problema del tatuaggio sia fondamentalmente uno: deve andare bene in ogni periodo della vita (cambiamenti fisici, psichici e umorali compresi).

Mi spiego: questa ragazza tatuata, perdonatemi il francesismo, è un tronco di f**a allucinante in grado di resuscitare i morti più di una medium durante una seduta spiritica:




Bene.

Tra 60 anni sarà, come tutte le donne del pianeta (ovviamente questo vale anche per gli uomini), un essere rugoso, sordo, con la dentiera e le tette cadenti che le arrivano alle ginocchia… e, in più, sarà completamente tatuata.

In pratica, ‘na tragedia.

Facciamo anche l’esempio di un baldo giovane che si tatua il nome della fidanzata da qualche parte… poi i due si mollano (magari con alle spalle una storia di corna allucinante).

Che si fa in quei casi?

Si cerca una fidanzata con lo stesso nome? E, nel caso la ricerca vada a buon fine, come le spieghi che hai già il suo nome tatuato addosso?

Chiaroveggenza?

Insomma, sarete tutti d’accordo con me se dico che i tatuaggi vanno fatti in maniera intelligente e consapevole.

Ovviamente, non è il caso del protagonista di questa notizia!

Siamo negli USA e l’anonimo eroe della nostra triste storia decide di tatuarsi sul braccio il volto di sua moglie.



Non sono certo un intenditore di tatuaggi, ma questo fa piuttosto pena
 
Forse anche a causa della realizzazione non proprio sublime del tatuaggio, il matrimonio è naufragato come il Vasa (per conoscere la triste storia del Vasa, e della collezione DeAgostini dedicata, cliccate qui).

Un bel problema per il nostro amico che si è ritrovato un gigantesco tatuaggio di merda raffigurante, per di più, la ex moglie…

Come fare per uscire dall’impiccio? Andare in giro a vita con le maniche lunghe? Sottoporsi a decine e decine di trattamenti laser per liberarsi di quel tatuaggio spendendo una madonna di soldi?

E, invece, no.

Quando meno uno se l’aspetta è arrivato il colpo di genio.

Il nostro protagonista ha avuto (probabilmente per la prima volta nella sua vita, visto i precedenti), una vera e propria folgorazione: si è recato dal celebre tatuatore californiano Jojo Ackermann e gli ha chiesto di modificare il suo tatuaggio.

Secondo voi, come lo avrà modificato?

Scheletri con teschi fiammeggiante in sella a potenti Harley Davidson?

Teletubbies armati di motosega che fanno a pezzi Topolino?

Dodò dell’Albero Azzurro cotto allo spiedo da un demone armato di forcone?

No, il nostro eroe ha optato per una scelta molto più sobria:



Trasformare il ritratto della ex moglie in quello di una terribile donna-diavolo (ovviamente con le fattezze della ex)


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(Orrende) foto da un matrimonio (potete leggere la notizia qui)
 

Ok, ok… ammetto che, in questo caso, sarà meno obiettivo del solito dal momento che non sono proprio un’amante dei matrimoni.

Sarà che, dalle mie parti, se matrimonio e cerimonia hanno una durata inferiore alle 12 ore sono dichiarati automaticamente nulli dalla Sacra Rota…

Sarà che è necessario fare un mutuo multi generazionale per sostenere le spese per il regalo agli sposi…

Insomma, devo continuare?

Tra le cose che più mi turbano dei matrimoni ci sono, sicuramente, la voracità degli invitati durante il buffet (per il post Che tipi siete… ai buffet?, cliccate qui), ma soprattutto i fotografi dalle discutibili velleità artistiche.

Come avrete intuito dal titolo, la notizia tratta proprio di fotografi molesti.

Non so voi, ma se proprio devo scegliere, preferisco le fotografie “spontanee” che ritraggono soggetti in atteggiamenti naturali…



… senza pose alla Power Rangers, per intenderci



… cosa che, durante i matrimoni, succede di rado. Ricordo perfettamente un matrimonio a cui ho partecipato in cui il fotografo è stato un vero gatto rognoso attaccato alle palle per tutto il tempo, però, almeno, le fotografie alla fine sono venute molto belle.

Ma che succede quando, nonostante gli sforzi del fotografo che molesta sposi ed invitati per tutto il tempo, le fotografie fanno comunque schifo al c***o?

È successo a Singapore, dove il fotografo Chung Siew Goh ha dato il meglio di sé… per rovinare il matrimonio dei suoi clienti.

Attenzione! Questa non è una mia opinione e neanche quella degli sposi: è stato proprio il fotografo a chiedere pubblicamente scusa alla coppia, consapevole di aver scattato fotografie improponibili… e dal momento che so che morite dalla voglia di vederle, eccole qui:

Ecco la sposa che, vista l'espressione, deve aver preso d'assedio l'open bar...

Ecco lo sposo... che fa la cacca in un bosco?

 Dev'essere stato un matrimonio noioso...

 ...Nonostante al ricevimento girasse un sacco di droga, a giudicare da facce come queste...


 ... e queste!


C’è da dire che, visto il materiale umano a diposizione, non è che il povero fotografo potesse fare molto meglio, eh!


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Birra alla f**a… (potete leggere la notizia qui)

Questa notizia mi ha davvero emozionato. Non so se ho avuto occasione di dirvelo, ma oltre che essere un allegro consumatore di birra (e scommetto che non avevate dubbi in merito), di tanto in tanto mi diletto anche a farla da me.
Ah, la birra!
Tante qualità diverse! E che dire di quelle più particolari? Affumicate, aromatizzate... ce ne sono per tutti i gusti.

E, diciamocela tutta, cosa c’è di meglio di bere una buona birra in compagnia di una sventolona tutta curve?

Beh, che domande… BERE una sventolona tutta curve!

Signori, il futuro è arrivato: ecco la birra Bottled Instinct, la birra aromatizzata alla… vagina (e, vista così, pare pure interessante)

Vi vedo un po’ confusi… meglio fare un po’ di chiarezza.
Allora, prima cosa: no, non penso che la birra sia già in vendita, ma il progetto è concreto ed è partita una campagna di crowdfunding su Indiegogo.
Seconda cosa: smettetela di immaginare una ragazza che si fa il bidet nella Nastro Azzurro! (A questo punto, tanto vale immaginare i monaci trappisti che mescolano la birra a colpi di pene…)
Il discorso è un po’ più complesso: per la birra in questione, sono utilizzati dei batteri vaginali (lactobacilli per l’esattezza), che favoriscono la fermentazione della birra… quindi, no, non si corre il rischio di trovare dei peli pubici nella propria birra!
La notizia della creazione di questo tipo di birra ha, ovviamente, scatenato molte polemiche…
Sul gusto?
Sul fatto che, in un modo se vogliamo empirico, ogni sorso di birra corrisponde ad una leccata di f**a?
No.
Sul fatto che la campagna di promozione della birra è piena di doppi sensi relativi al sesso…


Veramente? Una birra realizzata con batteri vaginali viene pubblicizzata con riferimenti al sesso?

Incredibile.        
In realtà, la domanda da fare è solo una: chi è (e soprattutto com’è) la donatrice di lactobaccili vaginali?

La modella Alexandra Brendlova 
Mmm… mi è venuta sete!

È tutto per oggi, alla prossima!

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