Salve a tutti e benvenuti
nell’Internetturbino: il blog opportuno come il piccione dissenterico che ti
caga sulla macchina appena lavata.
Nella Rassegna Stampa di oggi: tatuaggi orripilanti; fotografie (orripilanti
pure queste) da un matrimonio; figa, voglio una birra… oppure dovrei dire “Voglio
una birra alla figa”?
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Cosa è per sempre?
Un diamante?
Un mutuo?
La crisi economica?
Sì, certo… ma mi sto riferendo ai
tatuaggi. Non voglio scatenare una guerra intestina (e intestinale) sui
tatuaggi. Ad alcuni piacciono, ad altri no, alcuni li amano, altri li odiano e
così via…
Avendo la resistenza al dolore di
un bambino che si sbuccia il ginocchio, non penso che me ne farei mai uno…
anche perché avrei il terrore che al tatuatore possa partire uno starnuto al
momento cruciale, con effetti disastrosi.
Da ignorante in materia, penso
che il problema del tatuaggio sia fondamentalmente uno: deve andare bene in
ogni periodo della vita (cambiamenti fisici, psichici e umorali compresi).
Mi spiego: questa ragazza
tatuata, perdonatemi il francesismo, è un tronco di f**a allucinante in grado
di resuscitare i morti più di una medium durante una seduta spiritica:
Bene.
Tra 60 anni sarà, come tutte le
donne del pianeta (ovviamente questo vale anche per gli uomini), un essere
rugoso, sordo, con la dentiera e le tette cadenti che le arrivano alle
ginocchia… e, in più, sarà completamente tatuata.
In pratica, ‘na tragedia.
Facciamo anche l’esempio di un
baldo giovane che si tatua il nome della fidanzata da qualche parte… poi i due
si mollano (magari con alle spalle una storia di corna allucinante).
Che si fa in quei casi?
Si cerca una fidanzata con lo
stesso nome? E, nel caso la ricerca vada a buon fine, come le spieghi che hai
già il suo nome tatuato addosso?
Chiaroveggenza?
Insomma, sarete tutti d’accordo
con me se dico che i tatuaggi vanno fatti in maniera intelligente e
consapevole.
Ovviamente, non è il caso del
protagonista di questa notizia!
Siamo negli USA e l’anonimo eroe
della nostra triste storia decide di tatuarsi sul braccio il volto di sua
moglie.
Non sono certo un intenditore di tatuaggi, ma questo fa piuttosto pena
Forse anche a causa della
realizzazione non proprio sublime del tatuaggio, il matrimonio è naufragato
come il Vasa (per conoscere la triste storia del Vasa, e della collezione DeAgostini
dedicata, cliccate qui).
Un bel problema per il nostro
amico che si è ritrovato un gigantesco tatuaggio di merda raffigurante, per di più, la ex
moglie…
Come fare per uscire
dall’impiccio? Andare in giro a vita con le maniche lunghe? Sottoporsi a decine
e decine di trattamenti laser per liberarsi di quel tatuaggio spendendo una
madonna di soldi?
E, invece, no.
Quando meno uno se l’aspetta è
arrivato il colpo di genio.
Il nostro protagonista ha avuto
(probabilmente per la prima volta nella sua vita, visto i precedenti), una vera
e propria folgorazione: si è recato dal celebre tatuatore californiano Jojo
Ackermann e gli ha chiesto di modificare il suo tatuaggio.
Secondo voi, come lo avrà
modificato?
Scheletri
con teschi fiammeggiante in sella a potenti Harley Davidson?
Teletubbies
armati di motosega che fanno a pezzi Topolino?
Dodò
dell’Albero Azzurro cotto allo spiedo da un demone armato di forcone?
No, il nostro eroe ha optato per
una scelta molto più sobria:
Trasformare il ritratto della ex moglie in quello di una terribile
donna-diavolo (ovviamente con le fattezze della ex)
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Ok, ok… ammetto che, in questo caso, sarà meno obiettivo del solito dal
momento che non sono proprio un’amante dei matrimoni.
Sarà che, dalle mie parti, se matrimonio e cerimonia hanno una durata
inferiore alle 12 ore sono dichiarati automaticamente nulli dalla Sacra Rota…
Sarà che è necessario fare un mutuo multi generazionale per sostenere le
spese per il regalo agli sposi…
Insomma, devo continuare?
Tra le cose che più mi turbano dei matrimoni ci sono, sicuramente, la
voracità degli invitati durante il buffet (per il post
Che tipi siete… ai buffet?, cliccate
qui), ma soprattutto i fotografi dalle discutibili velleità artistiche.
Come avrete intuito dal titolo, la notizia tratta proprio di fotografi
molesti.
Non so voi, ma se proprio devo scegliere, preferisco le fotografie “spontanee” che
ritraggono soggetti in atteggiamenti naturali…
… senza pose alla Power
Rangers, per intenderci
… cosa che, durante i matrimoni, succede di rado. Ricordo perfettamente
un matrimonio a cui ho partecipato in cui il fotografo è stato un vero gatto
rognoso attaccato alle palle per tutto il tempo, però, almeno, le fotografie
alla fine sono venute molto belle.
Ma che succede quando, nonostante gli sforzi del fotografo che molesta
sposi ed invitati per tutto il tempo, le fotografie fanno comunque schifo al
c***o?
È successo a Singapore,
dove il fotografo Chung Siew Goh ha dato il meglio di sé… per rovinare
il matrimonio dei suoi clienti.
Attenzione! Questa
non è una mia opinione e neanche quella degli sposi: è stato proprio il
fotografo a chiedere pubblicamente scusa alla coppia, consapevole di aver
scattato fotografie improponibili… e dal momento che so che morite dalla voglia di
vederle, eccole qui:
Ecco la sposa che, vista l'espressione, deve aver preso d'assedio l'open bar...
Ecco lo sposo... che fa la cacca in un bosco?
Dev'essere stato un matrimonio noioso...
...Nonostante al ricevimento girasse un sacco di droga, a giudicare da facce come queste...
... e queste!
C’è da dire che, visto il materiale umano a diposizione, non è che il povero fotografo potesse fare molto meglio, eh!
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Questa notizia mi ha davvero
emozionato. Non so se ho avuto occasione di dirvelo, ma oltre che essere un
allegro consumatore di birra (e scommetto che non avevate dubbi in merito), di
tanto in tanto mi diletto anche a farla da me.
Ah, la birra!
Tante qualità diverse! E che dire
di quelle più particolari? Affumicate, aromatizzate... ce ne sono per tutti i
gusti.
E, diciamocela tutta, cosa c’è di
meglio di bere una buona birra in compagnia di una sventolona tutta curve?
Beh, che domande… BERE una
sventolona tutta curve!
Signori, il futuro è arrivato:
ecco la birra Bottled Instinct, la birra aromatizzata alla… vagina (e, vista così, pare pure interessante)
Vi vedo un po’ confusi… meglio
fare un po’ di chiarezza.
Allora, prima cosa: no, non penso
che la birra sia già in vendita, ma il progetto è concreto ed è partita una campagna
di crowdfunding su Indiegogo.
Seconda cosa: smettetela di
immaginare una ragazza che si fa il bidet nella Nastro Azzurro! (A questo
punto, tanto vale immaginare i monaci trappisti che mescolano la birra a colpi
di pene…)
Il discorso è un po’ più complesso:
per la birra in questione, sono utilizzati dei batteri vaginali (lactobacilli
per l’esattezza), che favoriscono la fermentazione della birra… quindi, no, non
si corre il rischio di trovare dei peli pubici nella propria birra!
La notizia della creazione di
questo tipo di birra ha, ovviamente, scatenato molte polemiche…
Sul gusto?
Sul fatto che, in un modo se
vogliamo empirico, ogni sorso di birra corrisponde ad una leccata di f**a?
No.
Sul fatto che la campagna di
promozione della birra è piena di doppi sensi relativi al sesso…
Veramente? Una birra realizzata
con batteri vaginali viene pubblicizzata con riferimenti al sesso?
Incredibile.
In realtà, la
domanda da fare è solo una: chi è (e soprattutto com’è) la donatrice di
lactobaccili vaginali?
La modella Alexandra Brendlova
Mmm… mi è venuta sete!
È tutto per oggi, alla prossima!
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