Salve a tutti
e benvenuti nell’Internetturbino: il blog utile come uno sputafuoco con il bruciore
di stomaco.
Ritorna,
attesa come una nuova epidemia di peste, la rubrica Wrestling nella vita reale.
Cacciate i ratti appestati che vi stanno rosicchiando le caviglie ed iniziamo.
Sabato 9 aprile, ore 23.00
Mi è venuta
voglia di estate.
No, non è
Alzheimer… o almeno non solo quello.
Complice
temperature da ferragosto su Marte (ed una settimana passata a sgobbare come uno
schiavo sulle triremi cartaginesi), dopo una cena con gli amici, ho avuto il
forte desiderio di concedermi un assaggio di estate…
Bagno di
mezzanotte?
Col c***o! Con
l’umido di quei giorni mi sarebbero cresciute le cozze patelle sotto le
ascelle.
Dopo una breve
consultazione con la comitiva, si decide (ovviamente) di assaporare l’estate...
via alcolica.
E qual è il
cocktail dell’estate (almeno dalle mia parti)?
Il Moscow Mule
Che poi… che nome del cavolo: il mulo di
Mosca, mah!
Ovviamente,
arriviamo alla decisione di recarci al bar dove fanno il miglior Moscow Mule della città dopo esserci
passati davanti ed essere arrivati all’altro lato del centro storico.
Dunque, si fa
dietro front e ci si incammina.
Pur non abitando
certo in una caotica metropoli in stile Hong Kong, non posso fare a meno di
notare una rotazione del mio scorto di circa 90°
Ore 23.15
Si arriva al
suddetto bar e, muniti di scontrino e da bravi beoni, ci si mette in fila al
bancone come tanti pensionati alle poste.
Orrore e
raccapriccio.
La barista (bella,
brava e veloce… in pratica la donna ideale e, non a caso, ci sbavano dietro
indistintamente uomini e donne), è impegnata nei pestati ed il cocktail ce lo
prepara il proprietario (bravo pure lui, per carità, ma vuoi mettere…).
Faccio buon viso a cattivo gioco, ma intanto l’inclinazione dell’asse del mio scroto arriva zitta zitta a 180°.
Faccio buon viso a cattivo gioco, ma intanto l’inclinazione dell’asse del mio scroto arriva zitta zitta a 180°.
Ore 23.25
Dal momento
che i tavolini del bar (che affaccia su una piazzetta) sono tutti occupati, con
la piccola comitiva (due coppie), ci si sposta in un angolo tranquillo.
Qui, mentre i miei due neuroni del weekend stavano prendendo in considerazione l’idea di poggiare il bicchiere sugli scalini di un bed & breakfast di fronte al bar (giusto il tempo per trovare il pacchetto di sigarette che, evidentemente, ama esplorare tasche del mio giubbotto a me sconosciute), vengo intercettato dal proprietario.
Qui, mentre i miei due neuroni del weekend stavano prendendo in considerazione l’idea di poggiare il bicchiere sugli scalini di un bed & breakfast di fronte al bar (giusto il tempo per trovare il pacchetto di sigarette che, evidentemente, ama esplorare tasche del mio giubbotto a me sconosciute), vengo intercettato dal proprietario.
Lo ammetto,
forse stavo guardando con aria libidinosa i gradini… ma che c***o!
Il tipo del
bed & breakfast, spuntando da dietro alcune fioriere manco fosse un Viet Cong, mi fa: “Non sederti su gradini!”.
A questo
punto, avrei potuto rispondergli: “Non sodomizzare i cuccioli di foca”, così
tanto per rispondergli con una ca***ta dello stesso tipo e fare scopa.
Volendo
soltanto ciucciare il mio Moscow Mule
in santa pace, l’ho tranquillizzato e ho smesso di fare ammiccamenti sexy ai
suoi gradini.
Ciononostante,
non ho potuto fare a meno di notare che continuava a spuntare da dietro le
fioriere ogni qualvolta che qualcuno passava nei pressi del suo bed &
breakfast.
Tipo così...
Vabbè.
Troppo tempo
libero è chiaramente deleterio.
Rotazione
testicoli: 270°.
Ore 23.35
Dopo aver
parlottato con alcuni clienti del bar seduti ai tavoli (per chiedere loro di
abbassare la voce? Di non bere Cuba Libre con rhum invecchiato meno di 6 anni? Di donare l’8x1000 ai satanisti?), il proprietario del bed & breakfast si è
avvicinato ancora a me ed alla mia comitiva chiedendoci (gentilmente gli va
concesso), di allontanarci per non disturbare col nostro tono di voce i clienti.
Il che, in una
dimensione parallela, avrebbe potuto anche starci.
Peccato che
(potete crederci o no), stavamo emettendo un numero di decibel pari a quelli di
un cimitero a mezzanotte.
Ora, mio caro
imprenditore, non è che dal momento che sono l’unico che non ti ha mandato a
fare in c**o, ti devi sentire autorizzato a scassarmi la minchia, ok?
Sta di fatto
che, sorpresa sorpresa, qualche avventore deve essersi rotto le balle di essere
molestato dal tipo del bed & breakfast ed ha chiamato il proprietario del
bar… apriti cielo:
“Non
devi disturbare i miei clienti!”
“I
tuoi clienti disturbano i miei!”
“Sono
problemi tuoi, io ho i permessi in regola!”
“Ho
le recensioni negative per colpa tua… i tuoi clienti spengono le sigarette
sugli asciugamani stesi!”
Insomma, avete
capito l’andazzo… ed era solo il 9 Aprile.
E ad Agosto?
Regolamenti di conti a colpi di lupara? Teste di cavallo sulla soglia dei
rispettivi locali?
Ad un certo
punto, uno dei due contendenti ha detto qualcosa che finiva con “Donna incinta!”.
Donna
incinta?
Una
cliente incinta del bed & breakfast stava riposando male a causa del
vociare degli avventori del bar?
Ad
una cliente incinta del bar era stato chiesto di alzarsi dal suo tavolo perché
troppo vicino al bed & breakfast?
Non lo sapremo
mai… ma, dal momento che le donne in dolce attesa sono sacre, è calato il
silenzio in tutta la piazzetta.
Ore 23.45
Il litigio tra
barista e proprietario del bed & breakfast ha raggiunto il suo ovvio
epilogo… con la fatidica frase:
“Chiamo
la polizia”
Ed il fatto sorprendente è che i poliziotti sono arrivati
dopo neanche dieci minuti (scazzati come se fossero stati chiamati da un call
center uzbeko appena seduti sul cesso con il colpo in canna).
A questo
punto, poteva mancare un po’ di sano folclore popolare?
Manco per il
c***o.
Mentre i
poliziotti erano impegnati a controllare i documenti ed i permessi del barista,
una signora che abita in una casa accanto al bar (e che ogni estate conduce la
sua guerra santa contro gli infedeli che si avvinazzano fuori dal suo portone),
ha colto l’occasione per esprimere, in maniera pacata e civile, il suo
disappunto:
“Porci
ubriaconi!”
Applausi a scena aperta da parte di tutti gli avventori.
Niente di che, fosse la prima volta che me lo sento dire! Ma c***o, non con indosso un terrificante pigiamone turchese!
Niente di che, fosse la prima volta che me lo sento dire! Ma c***o, non con indosso un terrificante pigiamone turchese!
Facciamo il
punto della situazione.
Decido di
svagarmi un po’ la sera sollazzandomi con un cocktail e: vengo cacciato (non
una, ma due volte), dal proprietario di un bed & breakfast (di cui non sono neanche cliente) ed una signora diversamente elegante mi dà del suino beone.
Almeno, arrivati ad una rotazione di 360°, i miei testicoli sono
tornati al punto di partenza!
In
conclusione:
il
barista, permessi in regola, ha pieno diritto di gestire la sua attività nel
rispetto del vicinato e del quieto vivere
il
proprietario del bed & breakfast ha pieno diritto di tutelare i suoi clienti,
ma senza rompere le balle ai clienti altrui (che non devono bivaccare sui suoi
gradini) e tanto meno a me che non mi siedo sui gradini da quando avevo tipo 12
anni
la
signora ha il diritto a dormire tranquilla, ma se dai di matto ed insulti tutti
quanti, poi non ti sorprendere se qualche burlone ti caga nella cassetta delle lettere
In pratica,
tutti avevano ragione… e tutti, in un modo o in un altro, mi hanno macinato i
testicoli (e comunque vi ringrazio per lo spettacolo di cabaret).
Cari amici,
spero che, la prossima volta che vi starete godendo un momento di meritato relax in santa pace,
l’imprevisto vi colpisca all’improvviso…
Magari con un diretto sul grugno!
È tutto per
oggi, alla prossima!
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