Salve a tutti benvenuti
nell’Internetturbino: il blog allegro come il Macbeth.
Nella Rassegna
Stampa di questa settimana: lo spoiler dove non te l’aspetti; l’arte classica
incontra Star Wars; l’arte incontra i peli superflui; continua la crociata
dell’Internetturbino contro i selfie; nuova specialità culinaria… molto "culi" e
poco "naria".
5
Spoiler bastardi (potete leggere la notizia qui)
Attenzione!
Spoiler Star Wars: Il Risveglio della Forza!
Si sa: la madre dei cretini è
sempre in cinta… ma a volte viene il dubbio che sia una particolarmente facile,
prolifica e fermamente contraria all’uso dei contraccettivi.
Sicuramente, il protagonista
della notizia è uno che attira più bastonate di una pentolaccia.
Cosa odiate di più al mondo?
Provate a fare una top ten.
Fatto?
Forse, nella vostra top ten,
hanno trovato posto quei simpatici figli di buona donna in calore che si
divertono un mondo a fare spoiler (di film, telefilm, libri e quant’altro).
Questi subumani hanno, col tempo, subito un’evoluzione. Prima c’era chi si
divertiva, usciti dal cinema, a spoilerare il finale a chi era in fila per lo
spettacolo successivo (col rischio di essere accoppati a colpi di vaf****ulo,
calci, sputi e sprangate).
Oggi, invece, si usa spesso
internet… ma come vedremo non manca mai il genio (incompreso), che inventa
nuovi sistemi per rovinare l’esistenza altrui.
Un’altra cosa che, molto probabilmente,
è comparsa nelle vostre top ten è il traffico: chi non odia rimanere
intrappolato in interminabili code, magari causate da chi si ostina a tentare di
parcheggiare un SUV grosso come il Titanic in un pertugio delle dimensioni di
una Smart (una Smart dopo un frontale con un autoarticolato, ovviamente)?
Adesso pensate a questi due
comportamenti odiosi che si fondono ed otterrete:
Lo spoiler scritto
sul lunotto posteriore dell’auto
Simpatico.
Peccato, mio caro decerebrato,
che le persone che leggono lo spoiler possano, allo stesso modo, leggere la tua
targa e pensare bene di restiuirti lo scherzo…
… e quindi spero che
tu sia assicurato (non è vero, spero che tu non lo sia, st***zo!)
Il problema è che anche la madre
degli emuli è sempre incinta. Anche nell’allegro parchetto dove passo le mie
pause pranzo (qui un’avventura al parchetto), un
fantademente ha pensato bene di scrivere lo stesso spoiler su una panchina.
Mio caro amico spoilerone,
nonostante abbia già visto Star Wars: The Force Awakens (qui il post dedicato), spero che, facendo lo st***zo in
altalena, tu ti possa sgranare incisivi e molari.
4
La Forza scorre potente… nell’arte classica (potete leggere la notizia
qui)
Rimaniamo in tema Star Wars, ma parliamo di arte… di arte
classica per la precisione.
Su, non fate quelle facce da
polpo che sta per venire arricciato su uno scoglio… adesso vi spiego tutto.
Un artista francese, noto con lo
pseudonimo di Travis Durden, ha realizzato copie di famose statue di epoca
classica… modificandole con le fattezze dei personaggi di Star Wars! Ovviamente, Durden non usa scalpello, bulino e vero
marmo (altrimenti ci impiegherebbe una vita, o forse due), ma si avvale della
tecnologia digitale per scolpire del finto marmo.
I risultati, comunque, sono una figata.
Che dire? Opere in grado di far
felici sia i fan di Star Wars, sia gli
appassionati di arte classica. Se poi, come il sottoscritto, amate entrambe le
cose… beh, il risultato non può essere che questo:
Caro Travis Durden, ti ho fatto
pubblicità… mi spedisci una statua?
Per favore?
Per favore, favore?
Per favorissimo, sarò il tuo
miglior amico?
3
Tira più un pelo di… schiena che un carro di buoi (potete leggere la notizia qui)
Quali sono le bugie più comuni tra le donne?
Mettendo da parte la bugia ancestrale…
“Cos’hai?”
“Niente…”
… secondo approfonditi studi
condotti nei remoti sotterranei dell’Università di Calcutta, le principali fregnacce delle donne riguardano
l’aspetto fisico degli uomini.
La più nota è, sicuramente, “Le
dimensioni non contano”, ma preferisco concentrami sulla seconda e cioè:
“Proprio non sopporto
i maschi super palestrati e depilati che passano ore in bagno davanti allo
specchio!”
Il vanesio fisicato, o il barilotto
peloso (magari bello dentro?)
Quest’inutile premessa serve per raccontarvi una bella
favola, quella di Mike.
Mike è un uomo peloso.
Molto peloso.
Non come un lupo mannaro,
beninteso, ma abbastanza da vivere con disagio la sua condizione tricologica.
Il destino, poi, ci ha messo del
suo… dato che Mike di cognome fa… Wolfe.
Dopo aver passato l’adolescenza a
soffrire come un cane (magari di quelli a pelo lungo), è arrivato anche per
Wolfe il momento del primo appuntamento.
Pensate, Wolfe era così a disagio
che, invece di pensare ad un modo creativo per pomiciare, ha detto (a quella
che poi sarebbe diventata sua moglie), “Devo dirti una cosa”.
Il problema è che Wolfe lo ha
detto con una tale serietà che alla donna è venuto quasi un coccolone, pensando
che Wolfe avrebbe continuato la sua confessione dicendo cose del tipo:
“Sono un serial
killer”
“Sono
intellettualmente attratto da Gasparri”
“Mangio le unghie
delle dita dei piedi… altrui”
Pensate al sospiro di sollievo
della donna quando Mike le ha detto, invece, “Ho una schiena pelosa”.
Col tempo, il sig. Wolfe non solo
ha deciso di non vergognarsi più della sua folta schiena, ma ha anche deciso di
sfruttarla in modo creativo.
In modo creativo?
Cosa avrà mai fatto? Ci avrà
ricavato costosi parrucchini?
No.
Con un suo amico, ha deciso di
radersi i peli della schiena in modo artistico per ottenere disegni e creare un
calendario… che è giunto all’ottava edizione!
Porca miseria, dopo il calendario
Pirelli e quello di Frate Indovino, tra i più longevi c’è anche quello di Mike
Wolfe…
E, allora, vediamo un po’ questi
capolavori!
Molto... bello
Molto... inquietante
Intervistata in proposito, la moglie ha dichiarato: “Forse è
un po’ colpa mia, non dovevo dargli così tanta sicurezza in sé stesso”.
Così impari a sostenere tuo marito!
2
Caccia all’uomo risolta… da un seflie (potete leggere la notizia qui)
Ed eccoci ad una nuova puntata
dell’interminabile crociata dell’Internetturbino contro i selfie… Non sono io che
mi accanisco (o, almeno, non solo), è che mi imbatto continuamente in notizie
con protagonisti decerebrati che si fotografano.
Spostiamoci a Lima, Ohio, USA. Il
locale dipartimmo di polizia è sulle tracce di Donald Pugh, detto “Chip”,
colpevole di guida in stato di ebbrezza e sospettato di atti vandalici e roghi.
Un tipino amabile, insomma.
Per agevolare la ricerca, la
polizia decide di postare sulla propria pagina Facebook una foto segnaletica di
Chip:
Ammettiamolo, come foto fa
piuttosto schifo… e così ha sicuramente pensato anche Chip che, probabilmente
orgoglioso di aver perso qualche chilo, o ritenendosi fotogenico (o meglio, fotoigienico…),
ha deciso di farsi un selfie ed inviarlo
alla polizia...
... con tanto di commento “Ecco
una foto migliore, l’altra è terribile”
Finisse qui, la vicenda potrebbe
apparire già abbastanza strana… e, invece, continua.
Il dipartimento di polizia di
Lima, infatti, ha commentato il selfie di Chip… ringraziandolo per la foto e
chiedendogli di costituirsi per discutere le accuse nei suoi confronti. Nel
giro di una settimana, il botta e risposta tra Chip e la polizia è stato
condiviso da migliaia di utenti.
Chissà le matte risate di Chip!
Ma, soprattutto, chissà le matte
risate degli agenti di polizia quando Chip è stato arrestato in Florida dopo
essere stato riconosciuto proprio a causa del selfie… Non a caso, la polizia ha
lanciato l’hastag #thanksfortheselfie (grazie per il selfie).
Comunque, tutto è bene ciò che
finisce bene: a Chip è stata fatta una bella foto segnaletica… e gli è stato
concesso anche di sorridere!
Bravo Chip! Io nelle fototessere vengo molto peggio!
1
Culinaria, o
meglio Cul in Aria! (Potete leggere la notizia qui)
Non so dalle vostre parti, ma qui
al sud le temperature si sono abbassate di colpo e non si può uscire di casa
senza essere molestati da branchi di animali polari… e, finché si tratta di
pinguini, non è poi questo grande problema… i dolori iniziano quando arrivano
gli orsi polari.
Qual è il rimedio più divertente
quando fa tanto freddo?
Plaid e borsa di acqua calda!
Ok.
In seconda posizione c’è
sicuramente gustarsi un bel cioccolatino (magari sotto il plaid e con la borsa
di acqua calda).
Il problema è che, diciamocelo
apertamente, i cioccolatini sono, ormai, banali.
Scarti e mangi… e, oltre
l’esperienza mangereccia, non rimane altro.
Da oggi, però, i Golosi con la
“G” maiuscola, i cultori del cioccolato di qualità, possono esultare: benvenuti
nel futuro, benvenuti in… Edible Anus!
Lo so… il nome non è il massimo. Sembra
un farmaco per chi soffre di problemi anali… del resto la stessa farmacologia è piena di nomi aberranti (tipo Vagisil).
È anche vero che, con i nomi dei farmaci, è bene essere più che chiari.
Un
esempio:
Vagisil = Vagina
Tantum Rosa = Vagina
(ma un sacco di donne, scambiandolo per l’altro Tantum, se lo sono bevuto… un
po’ come chiamare “Aspirina A(nal)” un nuovo tipo di supposta… poi sai le matte
risate)
Ritornando a Edible Anus, si
tratta di cioccolatini… ricavati da un calco anale.
Non ci credete?
Ecco la procedura:
Lo so che ve lo state chiedendo:
no, non viene colato cioccolato fuso all’interno degli sfinteri!
Il procedimento consiste
nell’utilizzo un gel (di quello usato dai dentisti), per fare un calco dell’ano e
poi usarlo come stampo dei cioccolatini.
So che vi ho ingolositi… chi non
vorrebbe sgranocchiare un ano altrui?
Come spesso accade per le grandi
società, anche la storia della Edible Anus è epica. L’inglese Irvin e
l’olandese Ritzema si sono messi in società per coronare il loro sogno: un
mondo fatto a misura di ano.
Irvin, però, non riusciva ad
ottenere buoni risultati con i calchi del proprio ano, finché un giorno, mentre
stava parlando dei suoi problemi di affari alla fermata del bus, non incontrò
un volontario deciso a donare il proprio ano ai posteri.
Da allora, il mondo è cambiato.
Probabilmente in peggio.
Sul sito, l’ano commestibile
viene consigliato come un ottimo regalo per la festa della mamma, oppure per
provarci con l’immancabile vicina sexy.
Scopo della Edible Anus è “Superare i
confini culturali, di razza, di genere, di classe, di orientamento sessuale e
diffondere la gioia, insegnando a tutto il mondo ad amarsi e ad amare il c**o”…
che è un po’ la missione di sua Enormità Rocco Siffredi.
Un’altra possibilità sfiziosa è
quella di regalare un gioiello a forma di ano:
In bronzo (212€), oppure in argento (310€)
Fino ad arrivare al gioiello in
bronzo personalizzato (avete capito bene, andate a Londra e vi fate fare un bel
calco dell’ano)!
A soli 1.500€… pensateci!
È tutto per oggi, alla prossima!
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