Salve a tutti e benvenuti
nell’Internetturbino: il blog divertente come una messa…
… funebre di cui siete il protagonista, ovviamente
Sarà che, di recente, ho voglia
di scrivere “a getto” (“a spruzzo” suonava male…)… sta di fatto che vi tocca un
altro post (diviso in due parti), per la serie Chiacchiere da Bar, dedicato ad una breve gita a Matera fatta domenica
scorsa dal sottoscritto.
Dunque… fate lo zaino, riesumate
le vecchie scarpe da battaglia, salutate affettuosamente il divano con cui
intrattenete una tenera storia d’amore e partiamo.
Tempo di lettura: circa 9 minuti
Premessa
Quasi quasi, mi vergogno un po’ a
dirlo ma, pur abitando ad un paio d’ore di auto da Matera, non ci ero mai stato
(fino a domenica scorsa, almeno).
Su, non fate quella faccia. È la
mia religione…
… nota come pigrizia…
… ad impedirmi di viaggiare
troppo. Sta di fatto che, quando si è presentata l’occasione di partecipare a
questo viaggio organizzato, l’ho colta al volo.
Certo, quando poi ho realizzato
che avrei dovuto puntare la sveglia intorno alle 7 (orario sulla cui effettiva esistenza
la domenica dibattono ancora oggi le più brillanti menti del pianeta), il mio
entusiasmo è un po’ vacillato…
… ma solo un po’
Partenza
Infondendo in me un’inaspettata (quando
fugace) parvenza di fiducia nel genere umano, siamo riusciti a partire con soli
5 minuti di ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Incredibile.
Tutto perfetto, se non fosse stato
per l’inaspettata assegnazione del premio “L’importante è partecipare… ma tu
non ci hai neanche provato”, assegnato di diritto ad un membro della comitiva
che, avendo perso la sua lotta con la sveglia mattutina, è stato lasciato
brutalmente a terra.
È capitato a tutti almeno una
volta nella vita di non sentire la sveglia… ma non quando devi partire in gita
(ed hai pagato la tua quota in anticipo, per giunta!).
Inoltre, mi è giunta voce che la
ragazza in questione, qualche giorno prima, era caduta vittima del pesce
d’aprile meno credibile della storia:
L’esibizione dei Red Hot Chili Peppers per la festa patronale
Per comprendere un attimo quanto
fosse poco credibile la notizia, vi faccio notare come, qualche anno fa (sempre
in occasione della festa patronale), si è esibito Al Bano che, in una sola
serata, ha prosciugato tutti i fondi comunali destinati agli eventi estivi… ma
che è riuscito a mandare in visibilio le mature fan presenti, in uno
scricchiolio ipnotico (quanto inquietante) di femori resi fragili
dall’osteoporosi, con tanto di lancio di mutandoni contenitivi e calze
elastiche color carne.
Tornando al viaggio, tutto è
andato tranquillo… ad eccezione di un gregge di pecore che, lungo la strada,
non ci ha dato la precedenza e del solito intoppo che si ripropone puntuale in
ogni spostamento in pullman: la toilette non funzionante (o meglio, non
utilizzabile causa politica della ditta di trasporto… qualunque cosa possa
significare).
Poco male viste la
dimensioni della toilette che potrei generosamente definire “claustrofobiche”
Matera
Arrivati a Matera, la comitiva si
è trasformata subito in un branco di ragazzini di quarta elementare in gita,
esigendo a gran voce un bagno e la merenda.
Con stoico spirito di
sopportazione, la nostra guida Marisa ci ha accompagnati in piazza per
lasciarci sfogare un quarto d’ora allo stato brado.
Essendo io ed un’altra ragazza guide
turistiche a nostra volta, abbiamo immediatamente deciso di applicare le ferree
regole del codice segreto delle guide turistiche (che in via del tutto
eccezionale condividerò con voi):
Non rompere il c***o ai colleghi
Dunque, abbiamo saggiamente
deciso di non rivolgere alcuna domanda tecnica alla guida (abbiamo fatto solo
qualche blanda chiacchiera nei tempi morti) e, soprattutto, abbiamo rivelato di
essere guide turistiche solo per entrare gratis nei siti visitati…
… suscitando la feroce invidia dei nostri compagni di viaggio
A questo punto, potrei parlarvi
dettagliatamente di ciò che ho visto, ma se cercate foto artistiche e
descrizioni esaustive, in fondo a destra (vicino al bagno), troverete sicuramente
qualche blog di viaggi.
Premesso ciò, oltre (ovviamente)
ai Sassi, menzione d’onore va ad una bellissima chiesa rupestre (di cui ho naturalmente
dimenticato il nome… maledetto Alzheimer giovanile!) dove, però, mi sono
imbattuto nel nemico numero delle guide turistiche:
Lo scroccone
Dovete sapere che, in Italia, ci
sono poche categorie lavorative bistrattate come le guide turistiche. Basti
pensare che, come accaduto nella chiesa, durante le guide mi capita spesso che
perfetti sconosciuti, più o meno sfacciatamente, si aggreghino alla comitiva
pagante scroccando la visita guidata.
“Che sarà mai!”, starete pensando
in molti…
Certo, provatelo a fare in altre
situazioni e poi mi dite.
Offro un Long Island Ice Tea a
chiunque riesca, dal dentista, ad imbucarsi durante una seduta di devitalizzazione
di un molare di uno sconosciuto e scroccare uno sbiancamento ai denti…
Che poi, il tipo in questione si
è anche fatto sgamare praticamente all’stante, starnutendo fortissimo
nell’abside e facendo un casino allucinante (rischiando anche di far volare via
un paio di affreschi).
Durante il tragitto, mentre ci
inerpicavamo su una ripida scalinata per raggiungere il belvedere, si è levata
dal gruppo la domanda “A che altezza siamo?”, a cui la nostra guida ha prontamente
risposto “450 metri sul livello del mare”.
Marisa, però, non ha colto il
leggero tono agonizzante con cui era posta la domanda che, in realtà, suonava
più o meno così: “A che altezza siamo… che sento il braccio destro
intorpidito?”
I primi ad andare in crisi,
rischiando l’arresto cardiocircolatorio (immancabilmente preceduto da
allucinazioni mistiche), sono stati i fumatori incalliti, seguiti dagli anziani
e dai sedentari cronici.
Avendo atteso invano un gruppo di
sherpa materani con un paio di bombole di ossigeno al seguito...
... o un San
Bernardo con una fiaschetta di Amaro Lucano...
... i membri del gruppo si sono fatti
forza a vicenda (scongiurando scene del tipo “Lasciatemi qui! Proseguite senza
di me!”) e sono riusciti a superare brillantemente questo momento di crisi.
Dopo una tipica abitazione
rupestre, la comitiva si è poi diretta verso la cattedrale.
Qui, però, mi sono imbattuto nel
nemico numero due delle guide turistiche:
I preti
Ora, sono d’accordo sul fatto di
evitare le visite guidate durante le messe… ci mancherebbe altro. È come se un
agente immobiliare facesse visitare una casa in vendita ai potenziali
acquirenti… mentre l’inquilino è in bagno a fare il servizio grosso.
Ma, alla sola vista di una guida
turistica, i preti si incarogniscono neanche avessero visto un ladro intento a scassinare
la cassetta delle offerte.
L’allora sacerdote della
Cattedrale della mia città, ad esempio, spegneva le luci della cappella
principale appena subodorava la presenza di turisti e, peggio ancora,
sguinzagliava le perpetue e pulire il pavimento...
... con il rischio di perdere metà
dei turisti per frattura del bacino a causa delle fatali cadute sul marmo
bagnato
Non per accanirmi contro i preti,
ma la nostra guida, sottostando agli ordini della curia, ha dovuto illustrarci la
storia e le caratteristiche della cattedrale all’esterno, dal momento che,
causa disposizioni dall’alto, non era possibile fare visite guidate all’interno
con gruppi formati da oltre dieci persone.
D’accordo… peccato solo che, nella
cattedrale, un paio di preti stessero illustrando gli altari e le cappelle
della chiesa ad un gruppo di persone in visita.
Ehi, a ognuno il suo!
Io mica mi metto a confessare i
fedeli ed a disprezzare gli omosessuali (avevo in mente anche una battutaccia
sui chierichetti, ma magari non è il caso…)
Comunque, all’interno della cattedrale
c’erano anche degli scavi archeologici in corso osservabili tramite comoda
vetrata…
… riconoscibile dalle
tracce di unto umano sui vetri provocate dalle craniate degli sprovveduti
turisti ingannati dal gioco di luci
Terminata la visita, affamati
come lupi, ci siamo diretti all’agriturismo per il pranzo… ma questa è un’altra
storia.
È tutto per oggi, alla prossima!
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