mercoledì 5 aprile 2017

Chiacchiere da bar - Gita a Matera (prima parte)



Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog divertente come una messa…

 
… funebre di cui siete il protagonista, ovviamente

Sarà che, di recente, ho voglia di scrivere “a getto” (“a spruzzo” suonava male…)… sta di fatto che vi tocca un altro post (diviso in due parti), per la serie Chiacchiere da Bar, dedicato ad una breve gita a Matera fatta domenica scorsa dal sottoscritto.
Dunque… fate lo zaino, riesumate le vecchie scarpe da battaglia, salutate affettuosamente il divano con cui intrattenete una tenera storia d’amore e partiamo. 


Tempo di lettura: circa 9 minuti


Premessa

Quasi quasi, mi vergogno un po’ a dirlo ma, pur abitando ad un paio d’ore di auto da Matera, non ci ero mai stato (fino a domenica scorsa, almeno).
Su, non fate quella faccia. È la mia religione…

 
… nota come pigrizia…

… ad impedirmi di viaggiare troppo. Sta di fatto che, quando si è presentata l’occasione di partecipare a questo viaggio organizzato, l’ho colta al volo.
Certo, quando poi ho realizzato che avrei dovuto puntare la sveglia intorno alle 7 (orario sulla cui effettiva esistenza la domenica dibattono ancora oggi le più brillanti menti del pianeta), il mio entusiasmo è un po’ vacillato…

 
… ma solo un po’

Partenza

Infondendo in me un’inaspettata (quando fugace) parvenza di fiducia nel genere umano, siamo riusciti a partire con soli 5 minuti di ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Incredibile. 
Tutto perfetto, se non fosse stato per l’inaspettata assegnazione del premio “L’importante è partecipare… ma tu non ci hai neanche provato”, assegnato di diritto ad un membro della comitiva che, avendo perso la sua lotta con la sveglia mattutina, è stato lasciato brutalmente a terra.
È capitato a tutti almeno una volta nella vita di non sentire la sveglia… ma non quando devi partire in gita (ed hai pagato la tua quota in anticipo, per giunta!).
Inoltre, mi è giunta voce che la ragazza in questione, qualche giorno prima, era caduta vittima del pesce d’aprile meno credibile della storia:

 
L’esibizione dei Red Hot Chili Peppers per la festa patronale

Per comprendere un attimo quanto fosse poco credibile la notizia, vi faccio notare come, qualche anno fa (sempre in occasione della festa patronale), si è esibito Al Bano che, in una sola serata, ha prosciugato tutti i fondi comunali destinati agli eventi estivi… ma che è riuscito a mandare in visibilio le mature fan presenti, in uno scricchiolio ipnotico (quanto inquietante) di femori resi fragili dall’osteoporosi, con tanto di lancio di mutandoni contenitivi e calze elastiche color carne.
Tornando al viaggio, tutto è andato tranquillo… ad eccezione di un gregge di pecore che, lungo la strada, non ci ha dato la precedenza e del solito intoppo che si ripropone puntuale in ogni spostamento in pullman: la toilette non funzionante (o meglio, non utilizzabile causa politica della ditta di trasporto… qualunque cosa possa significare).

 
Poco male viste la dimensioni della toilette che potrei generosamente definire “claustrofobiche”

Matera

Arrivati a Matera, la comitiva si è trasformata subito in un branco di ragazzini di quarta elementare in gita, esigendo a gran voce un bagno e la merenda.
Con stoico spirito di sopportazione, la nostra guida Marisa ci ha accompagnati in piazza per lasciarci sfogare un quarto d’ora allo stato brado. 
Essendo io ed un’altra ragazza guide turistiche a nostra volta, abbiamo immediatamente deciso di applicare le ferree regole del codice segreto delle guide turistiche (che in via del tutto eccezionale condividerò con voi):
 
 
Non rompere il c***o ai colleghi

Dunque, abbiamo saggiamente deciso di non rivolgere alcuna domanda tecnica alla guida (abbiamo fatto solo qualche blanda chiacchiera nei tempi morti) e, soprattutto, abbiamo rivelato di essere guide turistiche solo per entrare gratis nei siti visitati…
 
 
… suscitando la feroce invidia dei nostri compagni di viaggio

A questo punto, potrei parlarvi dettagliatamente di ciò che ho visto, ma se cercate foto artistiche e descrizioni esaustive, in fondo a destra (vicino al bagno), troverete sicuramente qualche blog di viaggi.


Premesso ciò, oltre (ovviamente) ai Sassi, menzione d’onore va ad una bellissima chiesa rupestre (di cui ho naturalmente dimenticato il nome… maledetto Alzheimer giovanile!) dove, però, mi sono imbattuto nel nemico numero delle guide turistiche:
 
 
Lo scroccone

Dovete sapere che, in Italia, ci sono poche categorie lavorative bistrattate come le guide turistiche. Basti pensare che, come accaduto nella chiesa, durante le guide mi capita spesso che perfetti sconosciuti, più o meno sfacciatamente, si aggreghino alla comitiva pagante scroccando la visita guidata.
“Che sarà mai!”, starete pensando in molti… 
Certo, provatelo a fare in altre situazioni e poi mi dite.

 
Offro un Long Island Ice Tea a chiunque riesca, dal dentista, ad imbucarsi durante una seduta di devitalizzazione di un molare di uno sconosciuto e scroccare uno sbiancamento ai denti…

Che poi, il tipo in questione si è anche fatto sgamare praticamente all’stante, starnutendo fortissimo nell’abside e facendo un casino allucinante (rischiando anche di far volare via un paio di affreschi).
Durante il tragitto, mentre ci inerpicavamo su una ripida scalinata per raggiungere il belvedere, si è levata dal gruppo la domanda “A che altezza siamo?”, a cui la nostra guida ha prontamente risposto “450 metri sul livello del mare”.

 
Marisa, però, non ha colto il leggero tono agonizzante con cui era posta la domanda che, in realtà, suonava più o meno così: “A che altezza siamo… che sento il braccio destro intorpidito?”

I primi ad andare in crisi, rischiando l’arresto cardiocircolatorio (immancabilmente preceduto da allucinazioni mistiche), sono stati i fumatori incalliti, seguiti dagli anziani e dai sedentari cronici.
Avendo atteso invano un gruppo di sherpa materani con un paio di bombole di ossigeno al seguito...

 
... o un San Bernardo con una fiaschetta di Amaro Lucano... 

... i membri del gruppo si sono fatti forza a vicenda (scongiurando scene del tipo “Lasciatemi qui! Proseguite senza di me!”) e sono riusciti a superare brillantemente questo momento di crisi. 
Dopo una tipica abitazione rupestre, la comitiva si è poi diretta verso la cattedrale.
Qui, però, mi sono imbattuto nel nemico numero due delle guide turistiche:

 
I preti

Ora, sono d’accordo sul fatto di evitare le visite guidate durante le messe… ci mancherebbe altro. È come se un agente immobiliare facesse visitare una casa in vendita ai potenziali acquirenti… mentre l’inquilino è in bagno a fare il servizio grosso.
Ma, alla sola vista di una guida turistica, i preti si incarogniscono neanche avessero visto un ladro intento a scassinare la cassetta delle offerte.
L’allora sacerdote della Cattedrale della mia città, ad esempio, spegneva le luci della cappella principale appena subodorava la presenza di turisti e, peggio ancora, sguinzagliava le perpetue e pulire il pavimento...

 
... con il rischio di perdere metà dei turisti per frattura del bacino a causa delle fatali cadute sul marmo bagnato

Non per accanirmi contro i preti, ma la nostra guida, sottostando agli ordini della curia, ha dovuto illustrarci la storia e le caratteristiche della cattedrale all’esterno, dal momento che, causa disposizioni dall’alto, non era possibile fare visite guidate all’interno con gruppi formati da oltre dieci persone.
D’accordo… peccato solo che, nella cattedrale, un paio di preti stessero illustrando gli altari e le cappelle della chiesa ad un gruppo di persone in visita. 
Ehi, a ognuno il suo!
Io mica mi metto a confessare i fedeli ed a disprezzare gli omosessuali (avevo in mente anche una battutaccia sui chierichetti, ma magari non è il caso…) 
Comunque, all’interno della cattedrale c’erano anche degli scavi archeologici in corso osservabili tramite comoda vetrata…
 
 
… riconoscibile dalle tracce di unto umano sui vetri provocate dalle craniate degli sprovveduti turisti ingannati dal gioco di luci

Terminata la visita, affamati come lupi, ci siamo diretti all’agriturismo per il pranzo… ma questa è un’altra storia.

È tutto per oggi, alla prossima!

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