Salve
a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog inaspettato come una
bestemmia al Grande Fratello VIP…
… Ne resterà soltanto uno!
Armiamoci
di pala e di un po’ di sana necrofilia perché è giunto il momento di riesumare
la rubrica Che tipi siete…?
Tempo di lettura: circa 9 minuti
Solitamente
dopo i trent’anni, si inizia a provare una crescente repulsione verso la vita
sociale in generale e le uscite serali in particolare.
Sia
chiaro, si tratta anche di scelte pratiche ed economiche: provate un po’ a
presentarvi il sabato sera in un ristorante/pizzeria senza prenotazione… non vi
accomoderete al tavolo prima di un paio d’ore (anche se il cameriere stimerà,
come tempo di attesa, sempre 10 minuti).
Se
prenotate, invece, i tempi di attesa calano drasticamente: da due ore si passa
a centoventi minuti circa…
E
che dire dei problemi di parcheggio, degli amletici dubbi del tipo “Cosa mi
metto?”...
... e dei prezzi scandalosi degni di una rapina a mano armata di alcuni
avidi ristoratori?
Tanto
vale, quindi, organizzare uscite durante la settimana o, meglio ancora, a casa
propria (o di amici).
Ed
ecco, quindi, il tema di oggi: Che tipi siete… alle cene da amici (o a casa
vostra)?
Gli organizzatori seriali
La
prima piaga sociale affrontata non può che essere questa (anche nota come
“Maniaci del controllo” e “Frantumatori di apparato riproduttore maschile
altrui”.
Solitamente,
gli organizzatori seriali sono (volontariamente o involontariamente) i padroni
di casa.
Ma
ci arriviamo tra un po’.
Alcune
comitive, però, sono geneticamente predisposte ad avere al loro interno più
individui appartenenti a questa categoria… con conseguenze disastrose.
Prendiamo
un gruppo WhatsApp con 10 persone di
cui 2 organizzatori seriali, più un’altra persona che etichetteremo, per
comodità, come “mediamente rompicoglioni”… con il resto della comitiva che
rientra, chi più chi meno, nella “normalità”.
Studi
della Cambridge University mostrano che, in un’ora, saranno prodotti circa un
centinaio di messaggi di cui:
l’85% inviati dagli organizzatori seriali (spesso
in contraddizione tra loro)
il 10% inviti dal “mediamente rompicoglioni” (che
sposta in continuazione l’orario ed il giorno della cena, mandando in crisi
mistica gli organizzatori seriali)
il 5% inviati dagli altri 7 componenti del gruppo che,
dopo aver scritto cose tipo “Ok”, “Va bene” ed aver provato a dire la propria, decidono
saggiamente di simulare la morte apparente, mantenendo un ferreo silenzio radio
in stile Caccia a Ottobre Rosso
La
cosa peggiore, ovviamente, è che dei cento messaggi, i ¾ saranno
immancabilmente messaggi vocali…
Aspetto che esce l’audiolibro letto
da Francesco Pannofino, ok?
Ecco,
invece, la giornata tipo dell’organizzatore seriale che si appresta a ricevere
ospiti.
Sveglia alle 8.00, che non si può
perdere tempo
Dalle 8.00 alle 10.00: pulizia casa
(che, altrimenti, gli amici sparlano ed è giunta anche l’ora di togliere gli
addobbi natalizi… peccato: proprio ora che, tra un paio di mesi, è di nuovo
Natale)
Dalle 10.00 alle 14.00: ultimo giro di
messaggi su WhatsApp per mortificare gli amici e pianificare la serata nei minimi,
maniacali, dettagli
Dalle 14.00 alle 16.00: full
immersion di blog di cucina per trovare il menù adatto, comprendente Avocado
Toast, polpette di platano insaporite con curcuma e bacche di goji, Ratatouille
al tofu e Karjalanpiirakka (dolce di patate tipico finlandese)… tutta roba dal
dubbio sapore, ma che viene benissimo nelle foto su Instagram!
Dalle 16.00 alle 18.00: spesa folle e
disperata, che inizia a farsi tardi…
Dalle 18.00 alle 19.00: inizio
attività in cucina
Dalle 19.00 alle 20.00: spesa ancora
più folle e disperata visto che, nella foga delle spesa precedente, mancano
alcuni ingredienti
Dalle 20.00 alle 21.00: Ritorno in cucina e principio di
incendio
Dalle 21.00: arrivo degli amici e
chiamata alla pizzeria più vicina perché è pronta solo l’acqua in bottiglia
Gli amanti delle cene a casa… altrui
Categoria
di persone squisita, sempre pronta a passare piacevoli serate in compagnia… a
casa di altri.
Ecco,
più o meno, il modus operandi di questi individui:
“Ehi! Perché non stiamo insieme, stasera?”
“Ma sì! Organizziamo una bella cena!”
“Mmm… e cosa prevede il menù?”
“Facciamo i panzerotti fritti! Che figata: puzza di
fritto in tutta la casa, orribili ustioni da olio bollente, farina sul divano e
mozzarella incrostata sui muri!”
“Ehm… e dove ci vediamo?”
“A casa tua, ovviamente!!!”
“Ma io…”
“Tranquillo, ho già fatto un doppione delle
chiavi!”
Questi
individui, poi, hanno anche la capacità di far sentire i padroni di casa ospiti
a casa loro: prendono possesso della casa (a cominciare dalla cucina), cambiano
posto alle stoviglie ed alle pentole (ed anche alla biancheria), partecipano
alle riunioni di condominio e ti fregano
il posto macchina per poi scomparire in una nube di
fumo tipo ninja quando è l’ora di pulire...
... no, non intendevo questo...
... vabbè
I diversamente onnivori
Intolleranze,
allergie, preferenze alimentari, fissazioni varie, scelte etiche e chi più ne
ha, più ne metta.
Mangiare
qualcosa con gli amici rischia di diventare estenuante come affrontare una
maratona… calzando scarpe di un paio di numeri più piccoli ed inseguiti da un
rinoceronte in calore.
La
scena che si svolge è più o meno questa:
Primo (commedia degli equivoci)
“Spaghettata
a casa mia!”
“Yeah!”
“Niente
sbattimento, però, facciamo una cosa semplice: pasta al pesto”
“Sono
celiaco… ma ho portato la mia pasta senza glutine da casa”
“Ok”
“Possiamo
non mettere il grana? Sono intollerante al lattosio”
“Ma
già ci sono pochi ingredienti, se togliamo il formaggio… va bene, dai…
l’importante è stare insieme”.
“Però
non pesto industriale, eh? Che è tutta roba chimica… è una congiura delle multinazionali!”
“E
come facciamo?”
“C’è
un negozio bio sotto casa, pensa che la proprietaria fa il pesto a mani nude
ogni mattina prendendo a cazzotti i pinoli. C’è anche un’offerta speciale: 12 gr.
di pesto per 249.99€ più IVA”
Secondo e contorno (sceneggiata napoletana)
“Per
secondo? Una bella tagliata, no?”
“Non
di maiale, vero? Io seguo la dieta biblica: mangio locuste e, al massimo,
bestiame che rumina”
“Beh,
c’è stata un invasione di blatte l’altra settimana… vedi se ne trovi qualcuna
sopravvissuta”
“Ehm…
io sono vegetariano”.
“Vabbè…
per te pesce”
“Anche
il pesce è carne”
“Ah,
è vero…”
“Omelette?”
“No,
io sono vegano”
“Anche
a me non va l’omelette!”
“Ma
tu sei onnivoro!”
“Sì,
ma la mia religione mi vieta di mangiare cibo che esce dal deretano di un
essere vivente”
“Ehm,
c’è un altro problema: io seguo la dieta del paleozoico… con annesso stile di
vita”
“E
che significa?”
“Mi
presenterò vestito solo di pelle di animali… in più posso mangiare solo frutta
e vegetali spontanei e carcasse di animali… meno male che ho investito il
barboncino del tuo vicino venendo qui: oggi proteine!”
“Ma
l’auto non esisteva nel paleozoico!”
“Porc****”
“Io
seguo la dieta Hallelujah: mangio frutta, verdura, semi e noci”
“Santo
cielo, va bene: dividerai la cena con il criceto… occhio che è possessivo e
goloso… e non lo abbiamo castrato”
“Per
contorno, zucchine grigliate… non romperete le palle anche su questo, spero!”
“Io
sono crudista… ma tranquillo leccherò il geranio che hai sul balcone”
Frutta, dolce e caffè (tragedia shakespeariana)
“Infine,
facciamo frutta e dolce insieme perché mi avete già rotto tre quarti di
minchia… macedonia?”
“Fanne
tanta che io sono fruttariano e mangio solo quella… è frutta caduta dagli
alberi, vero?”
“Ma
come, mangi solo la frutta suicida? Grazie al cielo siamo alla fine. È l’ora
del caffè: io me lo correggo con la grappa perché voglio dimenticare questa
serata il prima possibile!”
“Io
non posso: seguo la dieta edenica e mangio solo quello che mangiavano Adamo ed
Eva nel paradiso terrestre”
“Va
bene, ne ho abbastanza: tutti fuori… FUORI HO DETTO!”
È
tutto per oggi, alla prossima!
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