Salve a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog
utile come un brodo di pollo bollente a ferragosto nel Sahara.
Un bel ghiacciolo al tamarindo no, eh?
Care amiche e cari amici amanti della cinema d’autore e del
buon gusto, ben tornati all’appuntamento con i prediciottesimi.
DISCLAIMER: un grosso, grasso vaf****ulo a Blogger / Blogspot per avermi sminichiato il layout del post una madonna e mezza di volte!
Oggi è il turno del…
Prediciottesimo di Desirèe (potete vedere il video qui)
Anche questa volta, partiamo dai commenti al video lasciati
dagli spietati utenti di YouTube. Come ormai saprete, si tratta spesso di
commenti assai simpatici (come una zitella acida col ciclo), che demoliscono la povera
protagonista del video. In questo caso, invece, i commenti sono solo due e non
sono certo offensivi… eppure riescono ad essere addirittura peggio del
video:
Luigi Caspio: Come si chiama è bellissima ?
Porcaccia la pu***na! Come vuoi che si chiami, Pierugo?
Attenzione, anche la risposta al commento non è da
meno:
Michele
Mignani: Prediciottesimo
Vabbè...
Bene! Potremmo anche finirla qui, con questa celebrazione
dell’intelletto umano. Tutto sommato, cara Desirèe, ti è andata benone (visto l’esiguo
numero di commenti e la loro pericolosità degna di un vecchietto armato di
budino).
Concedetemi, però, una breve digressione… spostiamoci,
dunque, al prediciottesimo di Jessica (qui).
Bella ragazza… Niente da dire, vero?
Sbagliato.
Se, da un lato, non mancano gli apprezzamenti teneri ed educati come questo...
Hodor Hoodor: DATELE IL PREMIO NOBEL PER LA FIGA
... dall'altro, la cattiveria umana raggiunge vette inimmaginabili. Leggete il commento sicuramente scritto dopo aver
visto questa scena dove Jessica sorseggia un caffè:
ZioMav89: Scommetto che fa pure la cacca con il mignolo
alzato!
Appunto. Vabbè, prepariamoci all’ennesima
spietata lobotomia e torniamo al prediciottesimo di Desirèe.
E si inizia subito con un grande classico: l’acquitrino
melmoso.
Ora, mi vanno bene quasi tutti i feticismi… ma quello delle
paludi mefitiche mi sembra eccessivo. Almeno si poteva evitare lo scorcio con i
rifiuti galleggianti sullo sfondo…
Almeno Desirèe è, esteticamente parlando, ascrivibile
all’homo sapiens sapiens (cosa non scontata quando si tratta di prediciottesimi)…
il problema è la location. L’acquitrino della putrefazione è probabilmente
infestato di ogni genere di parassiti, da qui le genuine espressioni di
fastidio e disgusto della povera Desirèe (che il regista ha spietatamente
mantenuto nel montaggio finale).
Qui, probabilmente, una scolopendra velenosa le si è
infilata nelle mutande
L’integerrimo Gianni Muscolino, comprensivo come Mr. Daimon di Mila e Shiro, o come Hannibal the Cannibal ad un
banchetto macrobiotico vegano, impiega meno di un minuto per infliggere alla poco
collaborativa Desirèe una pena esemplare:
La camminata con i tacchi nell’acquitrino… così ti rovini
pure le scarpe da acchiappo, stronza!
Immagino i funghi (prataioli), i muschi, i licheni e le
nuove forme di vita cresciute nelle scarpe di Desirèe dopo la camminata nella
mefitica palude.
Finalmente, giusto in tempo per evitare l’assalto delle
sanguisughe assassine, arriva per Desirèe l’ora di cambiare location: il porto
ed il lungomare.
Prego notare l’espressione concentrata di Desirèe mentre
tenta in ogni modo di non frantumarsi le caviglie sul malefico acciottolato (altra pena dantesca studiata da Muscolino per la scarsa
collaborazione nella scena della melma assassina)
Pregevolissima, invece, la citazione della posa plastica
tratta dal prediciottesimo di Arianna (qui il post)
La scomodità fatta a posa
Ad un certo punto, quando iniziavo a pensare che, tutto
sommato, avevo avuto culo nella scelta del prediciottesimo… il dramma.
Va bene Natale sul Nilo
Va bene anche Natale su tua madre
... ma prediciottesimo sulla statale è troppo…!
Il look è quello, eh!
Sarò io ad essere all’antica, ma che bisogno c’è di far
andare in giro (s)conciata così una quasi diciottenne? Qualcuno potrebbe
obiettare dicendo cose del tipo: “Ma, Internetturbino! Non essere bigotto! È un
costume da bagno e la ragazza sta solo passeggiando lungo il porto!”.
Certo, certo… ma ragazze alla lettura, provate a fare due
passi conciate così e tempo un paio di minuti vi ritrovate: un centone negli
slip, una manciata di malattie veneree a vostra scelta ed una pattuglia che vi ferma per un
controllo antiprostituzione!
Anche la scena seguente mi ha lasciato di stucco. Chiunque sia
andato almeno una volta in barca sa benissimo che è assolutamente vietato
salirci a bordo con le scarpe… figuriamoci con quei trampoli spropositati che Desirèe
si ritrova al posto dei tacchi.
Il proprietario di imbarcazione medio avrebbe preso a
fiocinate l’intera troupe, poi l’avrebbe tagliata in tranci, surgelata e
venduta al più vicino mercato ittico.
Tipo così
La passione per l’entemologia di Muscolino si riaffaccia
prepotentemente dopo pochi minuti quando Desirèe è costretta a fare amicizia
con gli allegri parassiti che infestano il campo di grano.
Ed ecco nuovamente Desirèe, assediata dai parassiti manco
fosse Sigourney Weaver circondata dagli Alien, nella sua ormai proverbiale espressione
da “Ma chi me l’ha fatto fare!”
Se nell’intimo di questa tipa c’è Chilly…
… onestamente, me la ricordavo un po' più topa…
… in quello di Desirèe deve esserci una mezza tonnellata di
insetti, tanto che la povera martire, non paga di aver già scatenato l’ira del
Maestro in precedenza, si ribella alla prima
occasione utile, lamentandosi apertamente della location…
Prego notare il gesto di stizza della ragazza
… anche in questo caso, la parte incriminata finisce inspiegabilmente
nel montaggio finale…
Attenzione al capolavoro: sfruttando il gesticolare
dell’equipaggio (ma è evidente che uno sta guardando da tutt’altra parte e
l’altro muove le mani a caso manco fosse un mimo balbuziente), Desirèr, su
indicazione di Muscolino, agita la mano fingendo di ricambiare un inesistente
saluto.
In realtà, quello di Desirèe è un disperato tentativo di
chiedere aiuto per sottrarsi alle vessazioni del regista…
Il temibile Muscolino, degno erede dell’Inquisizione
spagnola, decide infine di liberarsi della sventurata Desirèe con uno stratagemma
pregevole e crudele allo stesso tempo:
L’accovacciamento sexy in mezzo alla strada…
… anche noto come “Destino del gatto in tangenziale”…
Vado verso la luce?
È tutto per oggi, alla prossima!
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