Salve
a tutti e benvenuti nell’Internetturbino: il blog simpatico come un gruppo di WhatsApp tra amici…
… quello molesto che ti scarica il
cellulare a suon di minchiate
Voglio
una vita avventurosa, piena di pericoli.
Mi arruolo nella legione straniera?
Sventolo un portafoglio pieno di soldi in Parlamento?
Mi lego una bistecca allo scroto e faccio jogging tra i coccodrilli?
Ma no!
Mi arruolo nella legione straniera?
Sventolo un portafoglio pieno di soldi in Parlamento?
Mi lego una bistecca allo scroto e faccio jogging tra i coccodrilli?
Ma no!
Tempo di lettura: circa 9 minuti
Voglio
fare l’insegnante… il lavoro più pericoloso del mondo!
Istituto comprensivo Abba Alighieri di Palermo:
professore picchiato dal padre di una studentessa rimproverata
Istituto Vittorini di Avola Avola (Siracusa): i genitori
di un alunno picchiano un professore rompendogli una costola. La madre
dell’alunno, che avvertita dal figlio si è precipitata a scuola in pigiama per
pestare l’insegnante come un mojito, ha detto: “Sono stata io a colpire
il professore, sono stata un po’ violenta, ma gli chiederò scusa solo se lui chiederà scusa a
mio figlio”
Foggia: prognosi di un mese per un professore
picchiato dal padre di un suo alunno
Casteller di Paese (Treviso): docente preso a
ceffoni dai genitori di un alunno
Istituto superiore Majorana-Bachelet di Santa Maria
a Vico (Caserta): professoressa sfregiata al volto con un coltello da un alunno
Scuola media della Val Nure: un ragazzino di prima
media che “aveva costruito un rudimentale aggeggio con il quale dava la scossa
ai suoi compagni” ha colpito la sua insegnante al braccio (prognosi di sette
giorni)
Scuola media Valle del Savio: uno studente,
rimproverato perché stava giocando a fare lo spadaccino in classe con un
cacciavite, colpisce con un pugno in faccia la professoressa, ferendola al naso
(cinque giorni di prognosi)
Parma: studente aggredisce a testate l’insegnante
(quindici giorni di prognosi)
Istituto Russell-Moro di Torino:
uno studente punito si presenta a scuola con il padre e altre due persone che
prendono a calci e pugni l’insegnante
Itc Carrara di Lucca: studente minaccia e insulta
il professore davanti ai compagni di scuola dopo aver preso un brutto voto, gli
altri studenti filmano l’accaduto e il video finisce in rete
Ecco in anteprima le nuova divise per
gli insegnanti approvate dal MIUR
Di
quest’ultimo episodio, ho visto anche il video.
Che
dire?
Tristezza
a palate… non a livello della morte della mamma di Bambi, ma quasi. Questo video,
e soprattutto l’atteggiamento dei ragazzi, trasuda così tanta merda che mi è
venuta l’escherichia coli agli occhi. Inoltre, pare che buona parte dei ragazzi
coinvolti perderà l’anno.
Mi
spiace.
Per gli insegnanti che devono
sorbirseli per un altro anno
E
il bello è che, potere del karma, il ragazzino protagonista del video è stato a
sua volta violentemente insultato e cyberbullizzato nei commenti al video:
Jazzeppe
Black Soul: "Ti
farei inginocchiare davanti a Rocco Siffredi nel pieno delle sue forze"
LucaS: "Altro che riformatorio. 8 ore al
giorno di calci in culo a ‘sto delinquente di merda, ai suoi genitori e a tutta
la classe"
Ian Wehrmann: "Un
colpo calibro 22 in testa quando nessuno vede e via"
E questi sono tra i commenti più soft che ho trovato, credetemi.
Che dire?
Boh.
La soluzione per arginare
questa violenza, in realtà, ci sarebbe pure.
L’hanno
ideata Mark L. Lester che, per arginare la violenza nelle scuole, hanno
teorizzato la sostituzione dei docenti con cyborg…
… cyborg da guerra che massacrano gli
studenti turbolenti
Tranquilli,
si tratta solo di un film (Classe 1999):
è solo fantascienza… lo capiamo dal fatto che, nel film, i cattivi sono i
cyborg insegnanti e i buoni gli studenti.
Non
mi piace fare discorsi del tipo “Ai miei tempi…”, anche perché mi fanno sentire
vecchio… però è così.
Ai
miei tempi (!), quando mia madre andava ai colloqui coi genitori mi si
stringeva sempre un po’ il culo (anche se ero uno studente in gamba che non
aveva e, soprattutto, non creava problemi).
Ad
eccezione della matematica.
Pensate
che l’insegnante di matematica, pur di dire qualcosa di buono sul mio conto a
mia madre, esordiva con: “Signora, suo figlio è simpatico” e poi le diceva
gentilmente quanto fossi una ciola immonda nella sua materia…
A
mia madre, insegnante anche lei, non è mai venuto in mente di prendere l’auto
ed investirla, né di urlarle contro sostenendo che io fossi la reincarnazione
incompresa di Einstein.
Mio
padre, invece, da giovane era un capacchione. Ad esempio, una volta finse che
suo padre (la buonanima di mio nonno) avesse un grave problema di salute per
uscire prima da scuola.
Il preside, amico di mio nonno, lo chiamò preoccupato e
lui resse il gioco inventandosi un malessere a caso.
Mio
nonno, salito in auto, raggiunse mio padre che, nella villa del paese, se la stava
spassando con gli amici, affiancò l’auto, si sporse dal finestrino e lo salutò,
facendogli il segno del “Ci vediamo dopo”.
Niente
umiliazioni pubbliche davanti agli amici, sia mai.
Poi,
quando mio padre tornò a casa, lo spatasciò di mazzate.
Severo,
ma giusto.
Ho
avuto l’occasione di confrontarmi proprio mio padre sull’accaduto di Lucca e mi
ha detto: “Fossi stato il padre del ragazzo, lo avrei portato davanti al
professore e gli avrei fatto chiedere scusa in ginocchio… se si fosse
rifiutato, l’avrei portato a casa, l’avrei legato alla sedia e l’avrei preso a
sberle”.
Capito
l’antifona?
Ma
volete sapere la cosa più triste?
Il
primo a bullizzare l’insegnante è lo Stato.
Anche
qui non mi piace chi incolpa lo Stato dei propri problemi (e poi evade le tasse
e incula il prossimo con il sabbione), ma vediamo un po’ come stanno le cose.
Almeno
da che il sottoscritto abbia memoria, ogni riforma della scuola e
dell’università si è rivelata un’ecatombe… avete presente il Mito del Re Mida?
Quello
che faceva diventare oro ciò che toccava, insomma.
Ecco, sostituite l’oro con la materia
fecale ed avrete un’idea dei danni fatti
Sapete oggi come si diventa insegnanti?
Mettetevi
comodi.
Vi
iscrivete all’università… naturalmente 3+2 (riforma utilissima che ha fatto esclusivamente
la gioia delle lobby dei fotografi delle sedute di laurea e delle copisterie).
Nel
mio caso (ma penso un po’ tutti), bisogna sostenere qualcosa come una cinquantina
di esami.
Magari,
come me, avete iniziato l’università nel primo anno della sopracitata riforma
3+2 e avete passato il triennio a sentire i docenti in preda al panico (e alla
demenza senile vista la loro età media) chiedervi: “Ma avete capito la riforma?
Che facciamo?”, con programmi improvvisati, libri di testo che cambiavano in
corso d’opera, modifiche mensili dei piani di studio imposte dall’alto eccetera,
eccetera…
Laureati
non una, ma due volte, magari scoprite che non potete accedere alle classi di
insegnamento perché, nonostante tutto, vi mancano degli esami.
Come diavolo è possibile
con tanti esami sostenuti?
Semplice:
a ogni esame è stato dato un codice (SSD - Settore Scientifico Disciplinare).
Sfortunatamente, i Re Mida della merda hanno colpito ancora.
Ancora
una volta, porto il mio esempio per essere più chiaro: laurea triennale in Beni
architettonici, archeologici e dell’ambiente e laurea specialistica in Archeologia…
mi mancano (mancavano, grazie al cielo), 9CFU per poter accedere
all’insegnamento di Storia dell’Arte.
Com’è
possibile?
Semplice:
tanto per fare un esempio, l’esame di Archeologia e Storia dell’Arte Romana non è stato fatto rientrare tra gli esami necessari per l’insegnamento di
Storia dell’Arte (così come Archeologia e Storia dell’Arte Greca, Egittologia
ecc…).
Capite
che la strada per l’insegnamento è buia e contorta come un intestino (ed
altrettanto piena di merda), ma vi piace studiare e magari decidete, come me,
di perseguire nei vostri errori conseguendo un dottorato.
Sorpresa:
in tutto il pianeta il Dottorato abilita all’insegnamento, ma non in Italia.
Sì, so benissimo che il Dottorato dovrebbe essere spendibile in ambito
universitario, ma la realtà è un filino diversa…
… con i dottori di ricerca
partecipano ad una sorta di Hunger Games (ma più violenti) scannandosi tra loro
per ottenere un assegno di ricerca (di un anno, rinnovabile di un altro anno se ti va di culo)
Decidete,
allora, stuprandovi mentalmente (ma anche fisicamente), di recuperare i crediti
mancanti (ovviamente a pagamento).
Io,
per esempio, ho scelto l’Università telematica internazionale UNINETTUNO perché,
lavorando, non avevo tempo, né voglia, di avere a che fare con docenti che non
si presentano ai colloqui o che ti parcheggiano con assistenti (magari proprio
dottori di ricerca) demotivati e depressi.
Pago
una fracca di soldi (per carità, quelli della Nettuno almeno sono celeri nel
rispondere a dubbi e incertezze degli studenti e molto efficienti in generale)
e scopro che il libro spacciato da tutti come il capolavoro della manualistica
sulla Storia dell’Arte è non solo raro come una vergine in discoteca il sabato
sera… ma anche una merda totale.
Non
una cagata che ti lascia soddisfatto della tua impresa, ma proprio una roba
tipo merda sciacquar ella.
E
sì, sto parlando di Arte nel tempo di
De Vecchi e Cerchiari.
Capisco
che, vista la vastità dell’argomento, non sia possibile anche solo ipotizzare
l’esistenza di un manuale perfetto e completo sulla materia… ma, porcaccia la
puttana, non mi puoi descrivere le opere così a membro di cane (o non farlo affatto),
sspecie se l’esame è giustamente incentrato sul riconoscimento e sull’analisi
delle opere d’arte.
Non
ci credete?
Ecco
qui la descrizione della Nascita di
Venere di Botticelli, non esattamente l’opera più stronza del Rinascimento
italiano:
“Eseguita a tempera magra per suggerire
l’intonazione limpida e opaca di un affresco, in essa si accentano gli elementi
di stilizzazione: si allude senza rigore alla profondità spaziale, si attenuano
al massimo i chiaroscuri e si enfatizza la fluida continuità lineare che
riassume e sintetizza figure e moto”
E no, non sto rosicando: ho passato l’esame con un 28… e sapete come?
Integrando con Wikipedia...
...che è come
guarire un diabetico lanciandogli contro un cannolo siciliano
Nel
frattempo, ogni anno cambiano le modalità per accedere all’insegnamento: SISS,
TFA… fino ad arrivare al FIT (complimentoni a chi sceglie gli acronimi).
Come
si accede al FIT?
Beh,
prima bisogna conseguire 24CFU in materie pedagogiche e similari (a meno che
non si riesca a dimostrare di averli già conseguiti durante il proprio percorso
di studi, ma se hai una laurea in Beni culturali, ad esempio, ti puoi tranquillamente
impalare su un pino prima che questo accada).
Benvenuti,
allora, nel PF24 (continuano gli acronimi della minchia), cioè il percorso
formativo per acquisire questi benedetti crediti (ovviamente a pagamento).
Non
so se è così in tutta Italia, ma a Bari hanno avuta la geniale idea di
organizzare il tutto con 8 esami da 3CFU da sostenere in una finestra ristretta
come l’ano di una moscerino della frutta (da inizio giugno a metà luglio).
E
poi ti tocca iscriverti di nuovo per acquisire i CFU mancanti (ovviamente a
pagamento).
Suvvia,
3 CFU per esame… cosa volete che sia! Saranno programmi infimi!
Non
esattamente: ci sono esami da 70 pagine ed esami da 300 pagine.
Benvenuti
nel fantastico mondo dei CFU dove ognuno fa come cazzo gli pare.
Ogni
esame, si compone di 15 domande a risposta chiusa (tre possibilità di risposta)…
a cui rispondere in 20 minuti.
Circa
90 secondi a domanda.
E
beh, così sì che si formano insegnanti di alto livello!
Acquisiti
i 24 CFU si accede al concorso vero e proprio e, se tutto va bene, si diventa
insegnanti.
Quasi.
Prima, un bel tirocinio di tre anni.
Le norme cambiano di continuo, quindi mi scuso per eventuali inesattezze.
Il primo anno ti becchi 600€ al mese… ovviamente lordi.
Il secondo anche, ma puoi fare qualche minima supplenza.
Idem per il terzo, ma almeno puoi prendere supplenze annuali.
Poi, finalmente, puoi insegnare…
Quasi.
Prima, un bel tirocinio di tre anni.
Le norme cambiano di continuo, quindi mi scuso per eventuali inesattezze.
Il primo anno ti becchi 600€ al mese… ovviamente lordi.
Il secondo anche, ma puoi fare qualche minima supplenza.
Idem per il terzo, ma almeno puoi prendere supplenze annuali.
Poi, finalmente, puoi insegnare…
… salvo venire picchiato a sangue dai tuoi
stessi studenti
Forse,
piuttosto che chiedere una sessantina di esami ai futuri insegnanti
(ingegnandosi su come spillare loro soldi e trovando scuse sempre nuove ed
originali per prendere tempo nel tentativo di sbrogliare quell’immondo casino
che è la scuola italiana), sarebbe meglio insegnare loro cose più utili per
l’insegnamento.
Un corso di Krav Maga, per difendersi
dagli studenti esuberanti, magari…
… Un corso di sopravvivenza
comprensivo di esercitazioni al poligono per affrontare al meglio i colloqui
coi genitori
Insomma,
sarebbe ora che tutti (insegnanti e aspiranti tali, MIUR, sindacati, presidi,
studenti, genitori) avessero un confronto civile e costruttivo… magari tutti seduti
intorno ad un tavolo:
O meglio, attraverso un tavolo…
Edge fa schiantare l'Undertaker attraverso 4 tavoli a TLC 2010
È tutto per oggi, alla prossima!
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