Salve a tutti, benvenuti nel blog utile come una lezione di inglese
tenuta da Renzi.
Eccoci a metà della nostra
cavalcata attraverso la storia del web, della cinematografia e dell’esoterismo:
la web serie The Lady! Prima di cominciare, vorrei ringraziare…
… Ehi, scusa…
Eh? Ah, sei tu! Passata l’uveite?
Eh? Sì, sì… grazie.
Dimmi, hai
bisogno di qualcosa?
Beh… volevo scusarmi per il mio comportamento.
Specialmente all’inizio, quando mi intromettevo nei tuoi post…
Beh, è un
bel gesto da parte tua.
Sì, ecco… io avevo un piccolo sito web tutto
mio, ma un giorno, non so perché, mi sono risvegliato in un posto che non
conoscevo… ho provato ad affacciarmi a vari blog, ma tutti mi scacciavano…
Che
storia triste!
Così, quando sono arrivato nel tuo blog, ho
fatto un po’ il bullo per paura che anche tu mi scacciassi! Sai, quei messaggi
un po’ inquietanti…
Effettivamente,
all’inizio sembravi proprio uno psicopatico…
Davvero? Buahahah!
Ecco…
non dovresti ridere così, sembri un serial killer affetto da raucedine…
Mmm, sì… hai ragione. Scusa ancora.
Ho
capito, scuse accettate.
Grazie! Senti… se potessi stabilirmi un po’ da
te, in attesa di capire come tornare a casa…
Mmm,
ok… c’è tanto spazio.
Ok, grazie! Trovo un angolino e mi sistemo,
scusa il disturbo!
Come al
solito, prendiamoci qualche minuto per ripercorrere la trama delle puntate
precedenti…
Neanche a farlo apposta, Lona è al telefono con tale Andrea e, come al solito, i contenuti della telefonata salgono agli onori dell’Accademia della Crusca:
Lona: “Ciao, Andrea. Tutto bene? Come sta il tuo corpo
meraviglioso?”
Andrea: “Piccola! Sei la donna del desiderio, dell’amore…”
Lona: “L’amore è imprevedibile, sfuggente, potente”
Andrea: (Che ha capito che, almeno stavolta, non ce n’è) “Beh, ti
lascio alla tua vita meravigliosa…”
Non voglio privarvi del soave
piacere di ascoltare da voi il resto della telefonata… anche perché mi sento
già fiaccato nel corpo e nello spirito.
A che minuto siamo? Neanche al
secondo? Oh Gesù!
No, no… niente. Per fortuna
arriva la ragazza di tale Andrea, truccata da panda...
Sì, uno di quei panda che si
trovano sulla statale!
La musica si fa d’un tratto carica
di suspense, segno inequivocabile che qualcosa sta per succedere… ed ecco che
compare Costantino (Luc), che scende una scalinata e sale in sella alla sua
moto. Prova ad avviarla, ma niente… la musica si fa ancora più inquietante e
poi… e poi… niente: Luc riesce a mettere in moto e va via!
E vai! È tornato! È lui, l’uomo
con la reazione allergica più forte del pianeta, che ci confessa di non capire
le donne (oltre che le tabelline, il complemento oggetto e la parola pappataci)
Giselle (Natalia Bush), intanto, incontra un lillipuziano che le confessa il suo amore senza fine.
Al che, la Bush gli risponde che
lo trova dolce come lo zucchero e, come inevitabilmente accade con premesse
come queste, lo rimpalla. Il lillipuziano dal cuore d’oro, però, non demorde e
la ricopre di regali, ricevendo, per il disturbo ed il salasso economico, un
“Topolino mio!” ed un bacio sulla guancia.
Bello mio, a pensarci bene, l’altezza è l’ultimo
dei tuoi problemi!
Ma ecco che Lona sforna un’altra
telefonata da antologia che chiameremo la “Telefonata del Pulcino”. Per pietà
ve ne riporto solo alcune battute, e credetemi, anche così è una roba da far
tremare i polsi:
Lona: “Mio caro!
Pulcino!”
Pulcino: “Vorrei
abbracciarti!”
Lona: “La tua voce è
così dolce che demolisce le mie difese”
Pulcino: “Parto per
Los Angeles… devo farmi coraggio per cercare di conquistarti… Ti chiamo da
Malibu”
Lona: “Va bene,
ottimo”
Pulcino: “Ma non
demordo, ti conquisterò sotto altri aspetti… ho delle doti nascoste”
Lona: “Faccio finta di
non aver capito”
Facciamo intanto la conoscenza
del personaggio più inutile della serie, dopo il curatore dei dialoghi,
naturalmente: l’apprendista avvocato Yuri che, non solo, indossa mutande
bianche e fa aspettare l’amico che lo attende nella hall dell’albero (fottuti
ritardatari), ma ammette candidamente di essere un raccomandato…
Ed ecco la scena più angosciante
della puntata: subito dopo una demenziale telefonata con Luc, Lona osserva un
ponte con i tipici “lucchetti degli innamorati” e si lascia andare ad una delle
sue menate terrificanti che, stavolta, vi beccate nella sua versione temibile
versione integrale (con montaggio analogico):
“Quante promesse,
quanta eternità spesa in un pezzo di metallo! Ma perché lascio che questo miele (penso dica questo, ma l’audio fa
schifo), mi accechi? Devo subire perché non voglio essere schiava. Poter essere
me tessa con un uomo sembra qualcosa impossibile…”
E dopo questa perla di saggezza,
degna del Dalai Lama sotto acidi, che potrebbe anche essere intesa come una
critica ad un gesto ormai omologato e
banale come quello dei fottuti lucchetti, Lona non trova niente di meglio che
scattarsi non uno, non due, ma ben tre selfie con alle spalle i suddetti
fottuti lucchetti…
Lona accanto ai fottuti lucchetti ...
È tutto per oggi, alla prossima!
Bene, ha abbassato le difese! Il blog sarà mio!
MIO!!! Buahahah! Si comincia sul serio…
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